sabato 23 febbraio 2008

Thyssen: inchiesta chiusa


La procura di Torino ha chiuso ufficialmente, nel primo pomeriggio di oggi, l'indagine sul rogo del dicembre scorso alle acciaierie ThyssenKrupp in cui morirono sette operai. Lo hanno riferito fonti giudiziarie, precisando che in tutto risultano sei indagati. Nell’elenco degli inquisiti emerge la figura dell'amministratore delegato della società in Italia, accusato (per la prima volta in un caso di “morti bianche”) di omicidio volontario. Naturalmente, anche l'azienda risulta indagata come persona giuridica.

L'avviso di chiusura indagini ha raggiunto: Harald Espenhahn, amministratore delegato della Thyssen Italia, Marco Pucci, Gerald Pregnitz e Giuseppe Salerno, responsabili a vario titolo dello stabilimento torinese. L’elenco degli inquisiti comprende inoltre Daniele Moroni, dirigente di Terni, e Cosimo Cafueri, responsabile del servizio prevenzione e protezione dai rischi. Come detto in entrata, anche la Thyssen risulta indagata come persona giuridica, nella figura del legale rappresentante Jurgen Hermann Fechter, come raccontano le agenzie stampa che ho consultato in Rete.

I reati contestati sono per tutti l'omissione dolosa aggravata di cautele anti-infortunistiche, mentre al solo Espenhahn è stato contestato l'omicidio e l'incendio (il tutto con dolo eventuale, qualunque cosa questo significhi...). Si tratta in breve della contestazione di omicidio volontario, che risulta essere usato per la prima volta nell'ambito di un'inchiesta per morti sul lavoro. Agli altri cinque viene invece contestato il reato di omicidio colposo e incendio colposo, entrambi con colpa cosciente.

Dobbiamo valutare attentamente le gravi affermazioni di colpa presentate dal Pubblico Ministero” ha dichiarato all’agenzia AGI un portavoce della ThyssenKrupp, che ha sempre difeso i propri sistemi di sicurezza in fabbrica.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello, è stata chiusa nel tempo record di 2 mesi e 19 giorni, dopo aver ascoltato decine e decine di testimoni e consulenti. Tutto il lavoro è contenuto in 170 casse, che corrispondono a più di 200.000 pagine. “E' una giusta risposta a un'istanza di giustizia che ci è stata fatta dal paese”, ha detto oggi Guariniello, ringraziando l'apporto di tutte le persone che hanno collaborato “all’immane lavoro” e sottolineando come il risultato sia stato ottenuto in tempi così brevi grazie “alla grande organizzazione del lavoro che esiste nella nostra Procura”. Le migliaia di cittadini che attendono da anni procedimenti giudiziari impantanati in qualche ufficio della Procura, avranno accolto le parole di Guariniello con evidente disappunto. D’altronde si sa, quando i riflettori della cronaca sono puntati su un’inchiesta i cosiddetti “tempi tecnici” vengono miracolosamente snelliti…

Torniamo a noi. Come ricorderete, nella notte tra il 5 e 6 dicembre scorso, un incendio divampato nella linea 5 dello stabilimento della Thyssen a Torino (che doveva essere spostata a Terni nel 2009) provocò la morte di sette operai, scatenando dubbi e feroci polemiche sui sistemi di sicurezza in via di dismissione.

La contestazione dell'omicidio volontario per Espenhahn, spiegano le fonti, è stata decisa perché secondo i magistrati “il rischio mortale al quale erano sottoposti gli operai è stato accertato e accettato da parte dell'amministratore delegato, che si trovava in una posizione di vertice e aveva i massimi poteri decisionali in fatto di spesa”.

In particolare, sono due le decisioni citate nell'avviso di chiusura indagini che avrebbero portato alla configurazione del reato. La prima è stata quella di posticipare dal 2006 al 2008 gli investimenti per le misure anti-incendio per lo stabilimento di Torino, la seconda fu quella di posticipare ulteriormente gli investimenti per la linea 5 ad un'epoca successiva al trasferimento della stessa da Torino a Terni, nonostante fosse in piena attività in uno stabilimento che era però “in condizioni di crescente abbandono”.

Come qualcuno di voi ricorderà, su questo Blog mi ero già occupato di questa triste vicenda che, lo devo ammettere, mi toccò davvero molto. Il fatto che in Italia, nel terzo millennio, degli operai fossero costretti a turni giornalieri di 12-15 ore in deprecabili condizioni di sicurezza, mi sembrava assolutamente inaccettabile.

Purtroppo ho il sospetto che il caso della ThysseKrupp di Torino non sia l’unico del genere. Credo infatti che in altre aziende, in altre regioni del Paese, vi siano situazioni simili, con operai costretti a sopportare condizioni lavorative illegali ed estremamente pericolose. C’è da sperare le entità preposte, in questo caso ispettori del lavoro e sindacati, non attendano una nuova tragedia per intervenire.

Malauguratamente le statistiche sulle cosiddette “morti bianche” (1'300 decessi all’anno) costringono a pensare che queste sciagure si verifichino ogni giorno, in piccoli cantieri come in grandi industrie, nell’indifferenza generale dei mass media che, evidentemente, hanno ben altro di cui occuparsi.


GuruKonK



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8 commenti:

Anonimo ha detto...

...con i soldi si puo' tutto...o quasi ...
mah !!!! non so che altro dire ... un bacio a tutti e buon fine settimana...

Anonimo ha detto...

Giusto imputare l'amministratore delegato di omicidio volontario!!

Sapeva di esporre gli operai a un pericolo potenzialmente letale, facendoli lavorare in un reparto dove aveva soppresso anche i più elementari strumenti di sicurezza!

Ciao a tutti e grazie all'anonimo per il bacio, fa sempre piacere!

Anonimo ha detto...

Quoto Max!

L'a.d. ha lasciato morire 7 persone per rispiamiare qualche euro sulla manutenzione.... Che schifo questa storia!!!!

Ciiiaaaaaooooooo.........

Anonimo ha detto...

....sono andata a rileggere anche i vecchi post che riguardano questa brutta storia....

....spero proprio che i responsabili siano giudicati con severità! Accidenti, hanno rovinato per sempre la vita di decine di famiglie che erano legate alle vittime!!!!!!

Non voglio sembrarvi cattiva, però se si chiedono pene severe per un ubriaco che investe un ragazzo, a maggior ragione bisogna fare la stessa cosa per dei ricchi manager che hanno speculato sulla pelle degli operai!!!!!

Buona serata a tutti, divertitevi mi raccomaaaandooooooo....... ciao ciao......

Anonimo ha detto...

E' vero che in Italia con i soldi e le amicizie giuste si può fare tutto.... Per esempio si possono bloccare i processi, delegittimare i PM, trasformare le vittime in colpevoli....

In questo caso però spero che le cose vadano in un altro modo e che la giustizia terrena possa fare il suo giusto corso!

Ciao a tutti gli amici del blog!

Anonimo ha detto...

che vergogna!!! l'ennesima brutta figura se non verrà fatta giustizia...schifissimo!!!
:-((((((((((((((((((((((((((

buona domenica a tutti....baci baci!!!

Anonimo ha detto...

Secondo me il fatto che l'A.D. sia stato accusato di omicidio volontario è un buon segno. Come dice gurukonk è la prima volta che questo accade nelle indagini sulle morti bianche.

Spero anche io che la sentenza sarà proporzionata alle sofferenza che queste persone hanno causato!

Buona domenica!

Anonimo ha detto...

Ciao carissimi!

In Italia muoiono sul posto di lavoro 3 o 4 persone ogni giorno. Si tratta di un vero e proprio bollettino di guerra, come l'ha definito gurukonk!

Mi chiedo come sia possibile che una simile strage quotidiana NON faccia notizia.... Se un Carabiniere in Afganistan si sbuccia un ginocchio ne parlano tutti, mentre se 2 operai di Agrigento vengono schiacciati da una trave sembra che non se ne accorga nessuno...

Non lo trovo per nulla giusto, ma nel nostro Paese esistono ancora le morti di serie A e le morti di serie B!

Buona domenica a tutti!