giovedì 1 gennaio 2009

Buon 2009 a tutti!


Ciao a tutti! Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno inviato gli auguri di buon anno tramite il Blog o per posta elettronica! Negli ultimi due giorni ne ho ricevuti davvero tantissimi, non sono abituato a tutto ciò e la cosa mi ha quasi commosso... Che ci volete fare, si vede che sto proprio invecchiando! Oggi ho pensato molto a cosa potevo pubblicare per cominciare questo 2009, che si preannuncia portatore di molteplici novità per molte persone. Poi, come un fulmine, ecco la soluzione: l’oroscopo!

Dopo una breve navigazione sul mare tempestoso di Internet, sono riuscito a trovare un oroscopo originale e valido per tutti, a prescindere dai segni zodiacali o ascendenti. Nonostante questa bizzarra caratteristica, si tratta di previsioni assai attendibili.

Quindi rompiamo ogni indugio, ecco a voi (mese per mese) il vostro futuro astrologico per il nuovo anno!


OROSCOPO 2009


Gennaio 2009

Dopo un breve periodo di riposo trascorso insieme ai parenti, tornerete alle vostre abituali occupazioni.

Febbraio 2009

Questo mese vi sembrerà più corto degli altri. Strane visioni: per strada, bimbi in maschera che lanciano per aria pezzetti di carta colorata.

Marzo 2009

Non è improbabile che in quei giorni piova. Il giorno 8 incontrerete un venditore ambulante di mimose.

Aprile 2009

Vi proporranno di cibarvi di agnello, di capretto e di molte uova di cioccolato!

Maggio 2009

Qualcuno potrebbe invitarvi al proprio matrimonio.

Giugno 2009

Avrete la bizzarra impressione che le giornate si allunghino.

Luglio 2009

Sarete colti da un improvviso desiderio di refrigerarvi e di vestirvi con indumenti più leggeri. Di notte, non è escluso che durante il sonno veniate punti da una o più zanzare.

Agosto 2009

Potrebbe capitarvi di intraprendere un viaggio al mare o in montagna, o comunque un breve periodo di vacanza. Chi va in autostrada di domenica troverà traffico.

Settembre 2009

Faticherete ad abituarvi di nuovo alla routine quotidiana. Per i più giovani fra voi: attenzione, un adulto vi costringerà a recarvi in una scuola.

Ottobre 2009

A fine mese avvertirete un abbassamento delle temperature. Il Sole vi è favorevole: il giorno 25 dormirete un'ora in più del solito.

Novembre 2009

Il giorno 2 noterete curiosi assiepamenti di automobili nei parcheggi dei cimiteri.

Dicembre 2009

Riceverete dei doni ma vi toccherà ricambiarli. Nell'ultima settimana si prevedono pranzi e cene in famiglia. Alcuni di voi verranno obbligati con la forza, da giornali e televisioni, a consultare un oroscopo.


In conclusione non mi rimane che augurarvi un meraviglioso 2009! Spero che il nuovo anno vi porti salute, amore e felicità, e che tutti i vostri sogni più belli possano diventare realtà!

Con affetto, GuruKonK.



Fonte dell’oroscopo: “Personalità Confusa”!



Nell’immagine: la scritta “Happy New Year” è gentilmente offerta da qualcuno più snodato di me…

lunedì 29 dicembre 2008

Cara Italia, dove vai?


Un affettuoso saluto a tutti gli amici del Blog. Mi scuso se per qualche giorno non ho aggiornato queste pagine ma, come avrete di certo intuito, gli “impegni festivi” mi hanno tenuto un po’ lontano dal mouse e dalla tastiera. Oggi mi sono impegnato per recuperate il tempo perduto e ho letto con attenzione molti siti di informazione alternativa e molti Blog. Sono stato particolarmente colpito da un Post pubblicato da Beppe Grillo il 27 dicembre scorso, intitolato “La riforma delle riforme”. A mio parere si tratta più che altro dello sfogo di un uomo innamorato del proprio Paese. Un uomo che assiste alla deriva morale ed economica dell’Italia, e che soffre nell’impotenza di non poter far nulla per impedirne la degenerazione.

Ho deciso di pubblicarlo nella sua interezza e senza alcuna modifica (esclusi i link, naturalmente). Spero davvero che lo troverete interessante.


La riforma delle riforme
di Beppe Grillo

«Lo psiconano ha detto che "il 2009 per quanto mi riguarda sarà terribile". Ha affermato che le priorità assolute del Governo per fare uscire il Paese dalla crisi saranno la "Riforma della giustizia e la legge sulle intercettazioni". I disoccupati possono dormire tranquilli. Se telefonano alla moglie avranno la sicurezza di non essere intercettati. E anche gli occupati, sempre meno, non devono avere preoccupazioni. Se un amministratore pubblico, pagato dal loro IRPEF, ruba non finirà in galera. Di fronte a un'Italia impoverita, con una previsione di due milioni di disoccupati in più, le parole dello psiconano sono come l'orchestra che accompagnava gli ebrei alle camere a gas a Auschwitz. Questo Governo, dal suo insediamento la scorsa primavera, ha avuto un'unica priorità: evitare a tutti i costi che i politici finiscano in galera, a partire dal presidente del Consiglio. Il lodo Alfano è stato una pietra tombale sulla democrazia. Quattro persone in Italia sono più uguali delle altre. Dei processi a carico di David Mills e Bassolino si occupano solo i giudici, l'informazione di regime è assente.

Lo psiconano ha ricordato che lui "si trova per la terza volta, ed è un record assoluto, a essere presidente del G8 e del G14". Un'affermazione che dovrebbe farci riflettere. Se uno come lui arriva a un record del genere come nostro rappresentante non ci sono televisioni controllate che tengano. Il problema siamo noi. La nostra ignavia. Questa Italia non è mai nata, non ha un corpo e neppure un'anima. E' uno zombie dominato da mafie, massoneria e criminalità politica. Ha avuto qualche sussulto con le lotte partigiane, con Falcone e Borsellino, con Ambrosoli e Livatino. Ma sono stati casi isolati. Le eccezioni che confermano la regola. Da sempre chi non si è rassegnato e si è opposto al regime è stato isolato o ucciso, spesso isolato per essere ucciso.

Una finta democrazia non è più sufficiente a chi sta attuando in modo scientifico i piani della loggia P2. Ora vuole una vera dittatura. Li abbiamo sottovalutati, credevamo che avessero un limite. Non lo hanno. Sono i nostri dipendenti e sono diventati i nostri padroni. Dei cialtroni, ma con un immenso istinto di sopravvivenza, il loro per il momento è più forte del nostro. Ci tengono ancora in coma mediatico assistito grazie ai giornali (finanziati da noi) e all'occupazione delle televisioni.

Il risveglio sarà duro e quando Testa d'Afalto dice "il 2009 PER QUANTO MI RIGUARDA sarà terribile", forse pensa a sé stesso. Il 16 dicembre 1944 Mussolini si recò al Teatro Lirico a Milano. L'Italia era distrutta dalla guerra a causa sua, ma i milanesi gli riservarono un'accoglienza trionfale. Pochi mesi dopo a Piazzale Loreto avevano cambiato idea.

Una sola riforma è necessaria in Italia: la Riforma della Politica. I nostri rappresentanti non possono essere al di sopra della legge. In Commissione al Senato sono ferme da mesi le firme di 350.000 italiani onesti per la legge popolare Parlamento Pulito. Non vengono prese in esame da Vizzini, il presidente della Commissione, del PDL. Il suo capo non lo permette. Il PDmenoElle dei D'Alema e di “Cicciolino” Veltroni neppure.

Ogni tanto ci penso e non capisco. Perché proprio a noi? Di quale delitto ci siamo macchiati come popolo per avere dei politici di questo livello? E per quanto ancora?

Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.»

Beppe Grillo


Spero che abbiate trovato interessante questo Post di Beppe Grillo. Molte delle cose raccontate dal comico genovese mi hanno un po’ infastidito. Perché? Perché so che sono vere. Lui chiude lo scritto con un invito a non mollare, ma io mi chiedo a che scopo. Questi politici hanno dalla loro parte un potere mediatico smisurato, in grado di condizionare i sentimenti dell’opinione pubblica. Non mi riferisco solo a Berlusconi (anche se del sistema attuale è sia il principale fautore che il maggior beneficiario) mi riferisco pure a gran parte dell’opposizione, invischiata anch’essa nel marasma generale della corruzione e della conseguente putrefazione dell’etica politica.

E allora, cosa si può fare? Io non lo so più, ditemelo voi.

GuruKonK



Fonte: il blog di Beppe Grillo



Nell’immagine: il premier italiano Silvio Berlusconi stringe la mano al “leader dell’opposizione” Walter Veltroni (in quel momento sindaco di Roma).

domenica 21 dicembre 2008

La salute è uguale per tutti


Come alcuni di voi avranno letto nella sezione commenti del Post intitolato “Africa: la rivoluzione di Nerica”, la nostra amica Susanna mi ha invitato ad aderire a un appello importante, chiamato “La salute è uguale per tutti” e promosso dalla segreteria provinciale di Modena della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Mi sono informato ed ho subito capito che non potevo non accogliere e sottoscrivere con convinzione l’invito di Susanna.

L’articolo 32 della Costituzione Italiana sancisce come diritto fondamentale dell'individuo la facoltà della tutela della salute e garantisce agli indigenti il diritto alle cure gratuite, anche nell'interesse della collettività. Questo significa che chi è ammalato deve essere curato, indipendente dal proprio status sociale, dalla nazionalità o dalla capacità economica, in modo da preservare l’interesse globale della salute pubblica.

Inoltre il Disegno di Legge 286 del 1998, all’articolo 35 prevede la gratuità delle cure urgenti ed essenziali anche agli stranieri non iscritti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), privi di permesso di soggiorno e/o privi di risorse economiche.

Quindi, vi chiederete dove sta il problema, giusto? Vi lo spiego subito. Purtroppo una delegazione di senatori della Lega Nord ha inoltrato un emendamento «per chiedere di abolire le cure urgenti, essenziali e gratuite agli stranieri non iscritti al Servizio Sanitario Nazionale e privi di risorse economiche».

Naturalmente, per un medico (in questo caso un pediatra) curare i poveri e gli indigenti, soprattutto se bambini, è un dovere deontologico e morale, ma è pure un imperativo etico per un paese civile. Per questo la Federazione Italiana Medici Pediatri chiede di non cancellare con un semplice decreto un fondamentale diritto costituzionale.

Per sottoscrivere questo appello dovete solo riempire il “form” che troverete a questo link:

http://appelli.arcoiris.tv/salute

Non voglio scadere nella retorica e nello svenevole, ma siamo in periodo di festività natalizie e il minimo che possiamo fare è ribadire con forza che la salute è un fondamentale diritto di tutti!

GuruKonK



Nell’immagine: una delle molte iniziative per la salute dei più piccoli.

venerdì 19 dicembre 2008

Africa: la rivoluzione di Nerica


Grazie al Nerica, acronimo di “New Rice for Africa” (nuovo riso per l'Africa), ridurre la fame e la povertà e risparmiare 79 milioni di euro l’anno in importazioni, che soddisfano oltre il 45% del fabbisogno di riso del continente africano, è un obiettivo possibile! È quanto ha detto il presidente nigeriano, Olusegun Obasanjo, in un messaggio letto dal segretario di governo Ufot Ekaette in apertura della sessione straordinaria del Consiglio dell’Associazione di Ricerca Intergovernativa (Warda) nella capitale Abuja.

Ideato nel 1996 dal Dr. Monty Jones, uno scienziato sierraleonese, il Nerica nasce dalla combinazione di due varietà di riso (quella asiatica più prolifica e quella africana più resistente a climi e suoli aridi) ottenuta grazie a biotecnologie naturali (incroci e selezioni) e senza utilizzare procedimenti di mutazione a livello genetico. Un riso nato in Africa che si è adattato perfettamente al clima della regione sub-sahariana dove l’irrigazione è particolarmente difficile.

I ricercatori ivoriani lo chiamano “il riso prodigioso” perché non solo produce dal 25% al 50% in più rispetto al riso tradizionale ma resiste anche a siccità, malattie tropicali e parassiti, oltre ad essere particolarmente gradito ai consumatori per il suo gustoso sapore.

Considerato l’enorme potenziale del Nerica, il presidente nigeriano ha esortato i ricercatori a impegnarsi per incrementare la produzione di riso, contribuendo così a raggiungere il 1 degli 8 obiettivi del millennio (MDG), volto a dimezzare la fame e ridurre la povertà, salvaguardando al contempo le risorse naturali, compresa la biodiversità. Nel suo messaggio ha inoltre ricordato che «la produzione non soddisfa il consumo e i costi delle importazioni sono divenuti davvero insostenbili ma il Nerica potrebbe essere una risposta a problemi economici, sociali e umanitari».

Insomma, le proprietà e le potenzialità di questo “riso prodigioso” sembrano sinceramente sorprendenti ed esiste la concreta possibilità che il Nerica possa cambiare in meglio la vita di milioni di persone.

Il sito web “Peace Reporter” aveva pubblicato già nel 2004 un interessante articolo di Pablo Trincia intitolato “La rivoluzione del riso. Vi consiglio di leggerlo, sono ceto che lo troverete davvero molto interessante.

Per oggi è tutto. Vi ringrazio per di cuore per l’affetto che continuate a dimostrare verso questo nostro piccolo Blog e vi do appuntamento a presto per discutere insieme di un nuovo argomento!

GuruKonK



Fonti: sito web di “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” e di “Peace Reporter”.



Nell’immagine: due ricercatori africani in un campo di “Nerica”.

mercoledì 17 dicembre 2008

Sesso con una 12enne: 4 anni


Un caro saluto a tutti gli amici del Blog. Ecco a voi una storia che farà sicuramente discutere per l’entità della condanna ma non solo: lui, 50enne di Lucca, vedovo e con due figli, conosce lei, 12 anni, residente a La Spezia insieme alla mamma. Come riporta il quotidiano “La Nazione”: «La bambina, che ha sofferto la mancanza del padre, si è attaccata a questo uomo molto più grande di lei e tra i due è nata una relazione che li ha portati a frequentarsi con una certa intensità. L’uomo, infatti, passava a prenderla con l’auto e la portava a Massarosa, dove viveva. Qui avvenivano gli incontri amorosi e, stando a quanto emerso dalle indagini, la coppia aveva anche in programma un figlio.»

La madre di lei dopo qualche tempo viene a conoscenza della situazione e denuncia l’uomo, che è stato arrestato per violenza sessuale e sottrazione di minore e messo agli arresti domiciliari. Ad onor del vero, la ragazza ha sempre dichiarato di essere consenziente e di non essere stata forzata dall’uomo ad avere rapporti intimi. Tuttavia (e giustamente) negli eventi che coinvolgono i minori di 14 anni la legge italiana considera in ogni caso l’atto come una vera e propria violenza carnale.

L’uomo, in una sorta di depravata rivisitazione di un misto tra “Romeo e Giulietta” e “Lolita”, non accetta di stare lontano dalla sua “amata” e decide comunque di andare a far visita alla 12enne, che nel frattempo era stata trasferita in un istituto, violando così l’obbligo di dimora.

Il 50enne è stato nuovamente arrestato e nella giornata di ieri è stato condannato, con rito abbreviato, a scontare 4 anni e 8 mesi di reclusione e a corrispondere una somma di 50’000 euro come risarcimento nei confronti della giovane.

GuruKonK



Fonti: “La Repubblica”, “La Nazione” e “CrimeBlog” (grande sito!).



Nell’immagine: Sue Lyon in “Lolita”, film di Stanley Kubrick del 1962 tratto dal celebre e scandaloso romanzo scritto da Vladimir Nabokov nel 1955.

lunedì 15 dicembre 2008

Baghdad: scarpe contro Bush!


Si è conclusa poco fa a Sadr City, sobborgo sciita di Baghdad, una manifestazione in solidarietà per Montazer al-Zaidi, famoso giornalista della TV 'al-Baghdadiyà, arrestato ieri dopo aver tirato le proprie scarpe contro il presidente americano George W. Bush durante la conferenza stampa con il premier Nuri al-Maliki. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa irachena “Voci dell'Iraq”, i manifestanti hanno invocato l'immediata scarcerazione del giornalista in un corteo che è partito dal quartiere sciita per giungere fino a Piazza del Paradiso, nel cuore della capitale irachena.

Tra i manifestanti c'erano soprattutto seguaci dell'Imam sciita, Moqtada al-Sadr, che hanno intonato slogan in cui si definiva “un eroe del popolo e della nazione” il giornalista arrestato. In nome della democrazia e della libertà d'opinione, la stessa emittente al-Baghdadiya ha chiesto alle autorità irachene di rilasciarlo.

Più di 200 avvocati iracheni e di altri Paesi sono pronti a difendere, a titolo gratuito, Muntazer al-Zaidi”, il giornalista in carcere dopo che ha lanciato le proprie scarpe contro il presidente americano George W. Bush, lo ha affermato Khalil al-Dulaymi, ex avvocato del defunto presidente iracheno Saddam Hussein.

Raggiunto telefonicamente ad Amman dal noto network Al-Jazira, Dulaymi ha precisato che “assieme ad oltre 200 avvocati iracheni e di altri Paesi mi sono offerto di difendere gratuitamente il nostro eroe Muntazer al-Zaidi!”.

La nostra linea difensiva” ha aggiunto l'avvocato “si baserà sul principio che gli Stati Uniti occupano l'Iraq militarmente e illegalmente, e che quindi ogni forma di resistenza è legittima, compreso il lancio delle scarpe”.

Al-Zaidi, sciita di 28 anni, è uno dei più famosi giornalisti del canale televisivo al-Baghdadiya, che trasmette dal Cairo, ed è noto per le sue posizioni contrarie alla presenza militare americana in Iraq.

Da ieri sera in custodia cautelare, al-Zaidi attende ora la fine dell'inchiesta e l'apertura del processo. Secondo alcuni esperti legali rischia una pena compresa dai due ai sette anni di carcere, ma potrebbe anche esser rilasciato dopo il pagamento di una multa. Dipende tutto, ovviamente, dal capo d’accusa che gli verrà imputato.

Da parte mia non posso che provare una certa simpatia per il coraggio dimostrato da al-Zaidi. In un mondo nel quale i giornalisti hanno paura ad esprimersi liberamente per non irritare il potente di turno, il fervore con cui al-Zaidi ha manifestato le proprie idee dovrebbe essere preso ad esempio da molti suoi colleghi...

Con affetto, GuruKonK.



Fonte della notizia: siti web dei quotidiani “Il Messaggero”, “La Stampa” e “Il Tempo”.



Nell’immagine si può notare la grinta con la quale il giornalista al-Zaidi espone le proprie idee al presidente americano George W. Bush…

giovedì 11 dicembre 2008

CCPI '09: nessun vincitore


Il 2012 si avvicina, e con esso si allontana sempre più la speranza di centrare gli obiettivi del “Protocollo di Kyoto”. Ad accertarlo è il “Climate Change Performance Index” (CCPI) del “German Watch” che classifica annualmente i 57 paesi maggiori produttori di CO2, ovvero quelle nazioni che insieme producono il 90% delle emissioni inquinanti. Quest’anno, per la prima volta dalla sua istituzione, il podio dell’indice rimane vuoto e questo perché, secondo le valutazioni del “German Watch”, nessuna nazione è ancora riuscita a imboccare la strada giusta per mantenere l’aumento della temperatura terrestre sotto i 2 gradi entro il 2050 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

Non hanno quindi da gioire Svezia, Germania e Francia, piazzatesi rispettivamente al quarto, quinto e sesto posto, ma sicuramente hanno davvero da piangere gli ormai storici fanalini di coda: Stati Uniti, Canada e Arabia Saudita. Se infatti le prime della classe fanno molto, ma non abbastanza, il dramma di chi sta in fondo alla classifica è che non solo non hanno fatto nulla, ma sembrano non avere intenzione di fare niente neppure in un futuro prossimo, pur avendone tutte le possibilità e soprattutto le necessità.

Il giudizio sulla politica climatica messa in atto dalle singole nazioni risulta, infatti, uno dei 3 parametri utilizzati nella compilazione della classifica, ed è così che la Repubblica Koreana (grazie ad una politica sempre più attenta all’ambiente) passa dal 53esimo posto dell’anno scorso al 41esimo di quest’anno, tre posti sopra l’Italia...

Già, purtroppo l’Italia si trova nella parte medio bassa della classifica, in una zona divenuto purtroppo usuale; infatti il 44esimo posto di quest’anno equivale al 41esimo dell’anno scorso, se teniamo conto del podio vuoto che ha fatto scivolare ogni nazione in basso di 3 posizioni.

Teniamo!”, potrebbe dire qualche inguaribile ottimista, “coliamo sempre più a picco” si potrebbe invece affermare considerando l’andamento degli ultimi tre anni in cui l’Italia ha perso ben 13 posizioni.

Secondo molti esperti internazionali tutto ciò era inevitabile. Lo stato italiano non ha mai messo mano alla costruzione di una politica ambientale organica capace di incidere a qualunque livello sulle emissioni di CO2 prodotte nel paese e questo si riscontra in maniera evidente nelle valutazioni del “German Watch” in cui il giudizio sulla politica climatica è il più basso insieme a quello di Stati Uniti e del Canada; persino stati africani come Marocco (20° in classifica generale) e Algeria (26°), o mediorientali come l’Iran (39°), hanno politiche climatiche più efficaci, ma prima di tutto hanno una politica climatica. Esatto: l’Italia non ce l’ha ancora.

Sempre secondo gli esperti, le cose potrebbero pure peggiorare. La staticità della posizione italiana nella classifica 2009. è dovuta infatti alle pochissime misure ambientali adottate in questi anni. Tra queste il “conto energia per il fotovoltaico” (grazie al quale il cittadino che decide di installare pannelli solari viene rimborsato del suo investimento) e gli incentivi del 55% per l’efficienza energetica degli immobili.

Purtroppo le dichiarazioni di questi giorni del ministro dell’economia Giulio Tremonti, ci fanno chiaramente capire che queste isolate disposizioni saranno molto probabilmente rimosse già a partire dal prossimo anno!

Non fosse sufficiente, ci ha pensato il premier Berlusconi a polemizzare e minacciare veti (solo politici, dato che il diritto di veto non è di pertinenza del Primo Ministro...) sull’approvazione del pacchetto clima europeo “20-20-20, aiutandoci a capire ancora più chiaramente l’orizzonte culturale in cui l’Italia si muove rispetto al clima.

Indipendentemente da come si risolverà la questione, pare infatti evidente come ancora una volta l’Italia si dimostri scarsamente lungimirante, preferendo la protezione di interessi economici particolari (che tra l’altro saranno tutti da valutare!) rispetto ad un tema centrale per l’ambiente e l’economia, come quello della lotta al riscaldamento climatico.

Di questo passo saranno sufficienti 3 o 4 anni a portare l’Italia nei bassissimi fondi del “CCPI”. Serve un radicale cambio di rotta, e serve subito.

Prima di concludere vi segnalo il link con il quale accedere al “Climate Change Performance Index 2009”. Alla pagina 6 potrete accedere alla classifica, dagli stati più virtuosi (come Svezia, Germania, Francia e India) agli stati più viziosi (come Kazakhstan, USA, Canada e Arabia Saudita). Di seguito troverete inserito anche un link per poter visionare l’ormai fantomatico “Protocollo di Kyoto”.

- Rapporto 2009 “CCPI” (formato PDF)

- Protocollo di Kyoto (in italiano, formato PDF)


Vi ringrazio di cuore per l’attenzione che avete anche oggi dedicato a questo Blog e vi do appuntamento a presto per un nuovo tema da affrontare insieme.

Con affetto, GuruKonK.



Fonti: sito web di “Quale Energia”, sito web del “Ministero dell’economia” e sito web di “Terranauta” (in particolare l’ottimo Post scritto da A.Boretti).



Nell’immagine: una splendida visione del nostro pianeta.

lunedì 8 dicembre 2008

Il Mystico Giudizio no. 25


Che sorpresa questo film! Sarcastico, sovversivo! Ben girato, ben recitato… imprevedibile! La buona riuscita di “Zombie Strippers” si fonda su un concetto curioso. Ovvero quello di creare una pellicola originale, infarcendola di luoghi comuni. Un paradosso? No, anzi… Se l’ammucchiata di cliché e banalità avviene con un certo criterio, il risultato può essere addirittura geniale. Ai realizzatori di “Zombie Strippers” questo esercizio è riuscito davvero bene. La locandina di questo film non gli rende giustizia, perché lo fa apparire come un comunissimo horror movie di serie B, quando invece non può essere considerato né un film dell’orrore né uno di serie B. Ma in fondo, se un’ammucchiata di cliché deve essere, che lo sia in tutto e per tutto, senza eccezioni, quindi già a partire dalla locandina.

Scritto e diretto da Jay Lee, “Zombie Stippers” si svolge quasi interamente all’interno di un locale di spogliarelli. L’intero film in fondo non è altro che la storia di ciò che accade una volta che il virus dei “morti viventi” si diffonde al suo interno. Già, perché c’è chi, confrontato con questa terribile invasione di zombie, pensa di farci attorno un bel gruzzoletto. Il padrone del locale, interpretato dall’attore Robert Englund (il volto e il corpo del leggendario Freddy Krueger nei film della serie Nightmare), si rende conto che la morte attribuisce alle sue spogliarelliste un potenziale erotico ancora maggiore. Da morte sono ancora più piccanti e il pubblico le adora. Tutto dunque gira attorno alle vicende del night e dei suoi frequentatori. Il resto viene spiegato in un’introduzione di una ventina di minuti: il virus che trasforma gli uomini in zombie è stato inventato a fini militari, è stato creato negli stabilimenti della compagnia “Dabel Iù” (W in inglese) di proprietà di Bush e compagni di merenda. Insomma, la gente muore e possiamo dire che è tutta colpa di Bush, (ma guarda un po’… un altro cliché?). Questa parte introduttiva del film ,che vola ad un ritmo incalzante e la cui ironia risulta alquanto brillante, ci presenta anche gli “eroi” cui è affidata la salvezza degli Stati Uniti: una squadra di militari scelti che sul curriculum vanta, tra le ultime missioni, una vittoria in battaglia niente meno che contro Satana e le forze del male! Not bad...

La scanzonata e densa introduzione del film, permette al pubblico di entrare in sintonia con la linea comica degli autori per poi comprendere e apprezzare le successive scelte, prima fra tutte: la raffica di luoghi comuni che regge quasi ogni dialogo del film. E’ una costante accozzaglia di frasi fatte, tanto che nei rari momenti in cui si sentono dire frasi sensate e davvero profonde, queste assumono un’importanza notevole. Il regista ne approfitta per far passare determinati messaggi...

Zombie Strippers” prende per i fondelli gli eroi americani, i suoi soldati invincibili e ottusi, i guerrafondai, gli appassionati di armi della “National Rifle Association” e naturalmente l’amministrazione Bush. Deride le spogliarelliste orgogliose e rifatte, deride i loro papponi privi di scrupoli, deride gli ingenui che durante la notte si gongolano nei locali a luci rosse gettando banconote da 20 dollari come pioggia sui corpi di quelle ragazze, pronti magari ad innamorarsi appena una di loro gli dedica uno sguardo. Poi c’è una ragazza sensibile che si distingue da tutte quelle fredde tette al silicone. E’ figlia di contadini, struccata, naturale e pulita come il sapone. E’ cattolica. E’ ingenua. Ma sua nonna ha bisogno di soldi per un’importante operazione e lei si sacrifica per la causa, offrendo il suo corpo sull’altare della “lap dance”, sigh… E avanti con i luoghi comuni del cinema!

Zombie Strippers” prende in giro ogni cosa che viene fatta o vissuta senza un briciolo di intelligenza e senza spirito critico: poco importa se la pace o la guerra, il sesso a pagamento o la verginità... Non è un film moralista, non mette in evidenza l’assenza di valori bensì la più totale assenza della ragione: la facoltà di pensare liberamente. Tutti i protagonisti di questo film fanno e si fanno del male perché sono complici di una totale incapacità di analisi; si limitano ad agire. Fanno e basta, in funzione di conclusioni affrettate e superficiali, poco importa se quelle di una spogliarellista interessata unicamente al suo aspetto fisico o quelle di un sergente dell’esercito che mette a disposizione la sua vita per salvare il mondo. Li rende uguali il fatto che agiscono entrambi per inerzia. Non pensano. E il regista ce li dà in pasto...

E’ un concentrato di luoghi comuni, talmente ben utilizzati da risultare nel complesso tutt’altro che comuni e, anzi, addirittura geniali. I personaggi rispecchiano perfettamente gli stereotipi del cinema: soprattutto la squadra speciale dell’esercito chiamata a far fronte all’invasione degli zombie. Ricalcano perfettamente l’immagine degli eroi in divisa grigioverde che abbiamo guardato combattere (e vincere) in decine di film d’azione; e i loro discorsi sembrano tratti da un collage delle scene più patriottiche ed eroiche viste nei film degli ultimi 20 anni (frasi tipo “Oggi è un buon giorno per morire”).

Il Mystico Giudizio: Sono certo che chi ha guardato e amato “Team America” saprà gustarsi anche questo film.

MysteXX



Nell’immagine: un’espressione ironica del leggendario attore Robert Englund.

giovedì 4 dicembre 2008

Iraq: il grande imbroglio di Bush


Il recente “mea culpa” del presidente USA è stato solo l'ultimo passo: “L'Iraq è stato un errore”. Bush l'aveva già capito da tempo. Da quando ha iniziato a modificare, aggiustare e cancellare alcuni comunicati stampa veicolati ai media e, quindi, al mondo relativi alla guerra. La denuncia è di due ricercatori americani del “Cline Center for Democracy” dell'università dell'Illinois, che hanno analizzato nel dettaglio uno a uno i vari testi, scoprendo che erano stati corretti per ragioni di bieca opportunità politica.

Attraverso l’affidabile “Internet Archive”, il più grande archivio mondiale dei siti web (gestito da un'organizzazione no-profit fondata nel 1996 a San Francisco), i due ricercatori sono riusciti a risalire a cinque documenti ufficiali. A distanza di anni, solo tre di questi cinque documenti, con l'elenco dei Paesi a favore della guerra in Iraq, possono essere ancora consultati tramite il sito della Casa Bianca. Gli altri due sono stati cancellati tra il 2003 e il 2006. Quando si è cambiato il testo, non si è provveduto a correggere la data di pubblicazione del comunicato, per far sembrare il tutto più naturale possibile.

In uno dei comunicati cancellati, Bush rendeva noto l'elenco dei Paesi che lo sostenevano nell'invasione dell'Iraq (vedo box: documento 1). Si tratta di un documento del 27 marzo 2003: vi compaiono 49 nazioni. Peccato che, hanno scoperto i ricercatori, in quel periodo gli Stati che appoggiavano l'America erano 45.

Un altro esempio è quello che riguarda il documento datato 21 marzo 2003: nella lista ci sono 46 nazioni, inclusa l'America (vedo box: documento 2). Il mese seguente, però, questa lista viene corretta: vengono aggiunti l'Angola e l'Ucraina, portando il totale a 48. La data del comunicato stampa resta invariata (21 marzo), e nessuno spiega che quel testo è stato cambiato. Quella lista resta visibile per più di due anni, ma poi sparisce. Anche se il “link” non viene cancellato.

Nel comunicato del 13 aprile 2003 (vedi box: documento 3) tra i paesi della coalizione si aggiunge lo stato di Tonga. Ma poi sparisce e ricompare solo nel novembre 2004 con una importante modifica. Il correttore stavolta ha eliminato il Costa Rica: lo Stato, infatti, aveva fatto notare di non essere mai stato a favore della guerra in Iraq, chiedendo di essere rimosso dalla cosiddetta “coalizione dei volenterosi”.

A oggi, spiegano i ricercatori del “Cline Center for Democracy”, non c'è un singolo documento nell'archivio ufficiale della Casa bianca che faccia riferimento al dato reale (e storicamente affidabile) di 46 Paesi favorevoli alla guerra in Iraq. Solo il sito “Archive.org” conserva il comunicato con questo dato (vedi box: documento 4). Un'operazione di “sbianchettatura” che ha permesso a Bush di riscrivere, in parte, la storia.

Vi ringrazio di cuore per l’attenzione che, anche oggi, avete dedicato a questo Blog. Prima di concludere ho una domanda: vi siete mai chiesti come i grandi leader preparano una guerra? Indipendentemente dalla risposta, vi invito a cliccare su questo link. Troverete il testo integrale (in italiano) della conversazione intercorsa il 22 febbraio 2003 tra George W. Bush e l’allora premier spagnolo Josè Maria Aznar.


Con questo è davvero tutto.

A presto, GuruKonK.



Box News:
a) documento 1
b) documento 2
c) documento 3
d) documento 4



Dati della notizia e informazioni: sito web di “Affari Italiani” (grazie per il vostro ottimo lavoro!).



Nell’immagine: George W. Bush durante un incontro al vertice...