domenica 17 febbraio 2008

Delitti esemplari (10.a parte)



Come ogni domenica torna la rubrica “Delitti esemplari”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno l’hanno apprezzata nelle edizioni precedenti. Come già sapete, questi racconti di omicidi sono completamente disarmanti nella loro semplicità. Quando ci rendiamo conto che le motivazioni che spingono un essere umano a spegnere la vita di un suo simile, sono così ferocemente insignificanti, le nostre certezze vacillano inevitabilmente.

Vi ricordo ancora che “Delitti esemplari” è il titolo di un libricino (uso il diminutivo poiché si tratta di sole 70 pagine) scritto nel 1956 da uno scrittore spagnolo, poco conosciuto alle nostre latitudini: Max Aub. Si tratta di un ricco assortimento di “confessioni” di assassini, raccolte dall’autore nelle carceri che ha avuto occasione di visitare in più di venti anni, in Francia, Spagna e Messico.

E’ necessario ricordarvi che solo 2 confessioni (delle circa 90 raccolte) provengono da malati di mente diagnosticati. Come specifica Aub nella sua prefazione, “gli alienati mentali si rivelarono subito piuttosto deludenti. Da loro mi aspettavo i racconti più interessanti ma non fu così. Forse perché è proprio dietro la cosiddetta ‘normalità’ che si nasconde la più atroce delle follie .”.

Come già vi avevo detto nelle precedenti edizioni di “Delitti esemplari”, credo di aver trovato un comune denominatore che lega tra loro questi racconti di morte. Infatti, tutti gli assassini sembrano aspettarsi che l’interlocutore capisca (e approvi) il loro macabro punto di vista. In altre parole, sono tutti convinti che il crimine commesso sia stato un atto comprensibile e, in qualche modo, persino inevitabile.

La mia speranza è ancora la stessa da quando ho iniziato a pubblicare questa rubrica: forse, la comprensione di un omicidio, ci potrà aiutare a capire meglio l’oscura banalità del mondo in cui viviamo. In questa ottica, vi invito ancora una volta ad acquistare questa opera letteraria.

Ecco la decima serie di “Delitti esemplari”.

Delitto no. 46
Se non dormo otto ore sono un uomo finito, e dovevo alzarmi alle sette… Erano le due e non se ne andavano, sprofondati nelle poltrone, felici e beati. E Iddio sa che non avevo potuto fare a meno di invitarli a cena. E parlavano, e straparlavano, a ruota libera, a cascata; scambiandosi battute, parlando a vanvera, confondendo i discorsi, blaterando su cose di nessun interesse: e gradisca un altro bicchiere, e un’altra tazzina di caffè. D’un tratto a lei saltò in mente che, un po’ più tardi, avremmo potuto farci una zuppa all’aglio (la mia cuoca è famosa proprio per questo). Io non ce la facevo più. Li avevo invitati a cena perché non potevo farne a meno, perché sono una persona beneducata. Erano arrivati, più o meno puntuali, alle nove e mezzo; ed erano le due di notte, e non davano il minimo segno di volersene andare. Io non riuscivo a staccare la mente dall’orologio, dato che non potevo guardarlo direttamente: la buona educazione, innanzitutto. Dovevo alzarmi alle sette, e se non dormo otto ore sono uno straccio per tutta la giornata; inoltre di quello che dicevano non mi importava niente, un bel niente. Certo, avrei potuto comportarmi da villano e dir loro in qualche modo di andarsene. Ma non è nel mio stile. Mia madre, rimasta vedova da giovane, mi ha inculcato i migliori principi. Avevo solo una gran voglia di dormire. Il resto mi importava poco. Non che avessi molto sonno, ma pensavo a quello che avrei avuto il giorno dopo… La mia educazione mi impediva di fingere qualche sbadiglio, che è il modo più corrente tra persone volgari.

E lei qui, e lei qua… e questo qui e quello là. Il gin rommy, gli scacchi, il poker… Ginger Rogers, Lana Turner, Dolores del Rio (odio il cinema); il sabato a Cuernavaca (odio Cuernavaca). Oh, il casinò di Acapulco! In quel momento odiavo anche Acapulco… E Tizio che aveva perso tanto e tanto, a lei che gliene pare? A lei, a lei e a lei… E il Presidente, e il Ministro, e l’Opera (odio l’Opera). E il cashemere inglese, e Don Pedro, e gli acquisti di Natale, e i cavoli loro.

E quel veleno, dal colore così simile al cognac…

Delitto no. 47
Uccise la sua sorellina la notte di Natale per tenere tutti i giocattoli per sé.

Delitto no. 48
Sono maestro. Da dieci anni insegno nella scuola elementare di Tenancingo. Sui banchi della mia classe sono passati tanti bambini. Credo di essere un buon maestro. Lo credetti finché non spuntò fuori quel Panchito Contreras. Non mi prestava alcuna attenzione e non imparava assolutamente nulla: perché non lo voleva. Nessuna punizione, né morale né corporale, gli faceva affetto. Mi guardava insolente. Lo supplicai, lo sgridai, lo picchiai, ma non ci fu verso. Gli altri bambini cominciavano a prendermi in giro. Persi ogni autorità, il sonno, l’appetito, finché un giorno non ne potei più! Perché servisse da esempio lo impiccai all’albero del cortile.

Delitto no. 49
Gli chiesi “L’Excelsior” e mi portò “El Popular”. Gli chiesi le “Delicados” e mi portò le “Chesterfield”. Gli chiesi una birra chiara e me la portò scura. Il sangue e la birra mescolate per terra non fanno un effetto gradevole..

Delitto no.50
Non posso cambiare casa. Non ho i soldi, e poi lì è morta mia madre, ed io sono un sentimentale. Ma voi non sapete cos’è un juke-box. Un mostro che attraversa i muri dalle sette di mattina alle tre di notte. Voi non sapete cos’è. Sempre lo stesso ritmo, lo stesso motivo, per ore e ore senza darti modo di dormire, di mangiare, senza mollarti mai. Mangiare ritmo, bere canzonette, e non dormire. Avere il sonno interrotto, attraversato, impastoiato da uno stupido juke-box. Oh, quel mostro verde, giallo e rosso… Protestai, scrissi, inoltrai reclami a tutte le autorità possibili ed immaginabili. Non mi risposero nemmeno. Da un amico militare comprai una bomba a mano. Mi dispiace per il barista, soprattutto dopo che ho saputo che era orfano di padre e madre, come me. Spero proprio che la mia mammetta mi perdoni. L’ho fatto per lei: non posso cambiare casa.


A domani. Un abbraccio, GuruKonK.




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15 commenti:

Anonimo ha detto...

ma dai..... il maestro deve essere proprio frustrato!!!!

non appena un bambino non si piega alla sua autorità prova a costringerlo con la forza bruta e visto che neppure così ottiene il suo rispetto decide di ucciderlo perché serva esempio!

impressionante!

Anonimo ha detto...

Ciao!

Il delitto 49 mi ha fatto riflettere!

Se nella mia vita dovessi uccidere tutti i baristi che mi trattano male presto in Italia non ci sarebbe più un bar aperto... Questo ve lo assicuro!!!!!

Già....

Anonimo ha detto...

Ehi ehi ehi amici cari amici belli amici impagabili di questo blog....

State attenti a non giudicare troppo severamente l'omicida numero 46.....

Tenete conto che la privazione del sonno è uno dei metodi di tortura più usati al mondo, soprattutto dagli USA...

Nei suoi panni non mi sarei formalizzato troppo sull'etichetta e li avrei cacciati a calci nel c..o!!!!

Altro che "più tardi possiamo farci preparare una zuppa all'aglio".... Una zuppa di sti co....ni! Sono le due di notte e non tutti non ci hanno un ca..o da fare la mattina!!! Fuori dalle pa..e oppure libero i cani e il Posi-Posi!!!!!

Esagero?

Anonimo ha detto...

....trooooooppo ridere.....

.....evviva il feroce posi-posi che si occupa di AJ.....

ciao ciao

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!

No, non è che esageri AJ, però il soggetto è bello strano....

Non guarda neppure l'orologio
per non essere maleducato e per non urtare la sensibilità dei suoi ospiti non li invita ad andarsene, ma preferisce avvelenarli...

Vero che è bizzarro l'amico omicida?

Saluti!

Anonimo ha detto...

....interessante il processo mentale dell'avvelenatore........

....allora, ragionando, non voleva cacciarli perchè aveva paura che costoro potessero minare il suo buon nome come padrone di casa...

E' evidente che costui tenga molto all'immagine di sè che trasmette al prossimo, e non potrebbe sopportare un "macchia" nel suo impeccabile curriculum!

L'ora era tarda e costui aveva bisogno di coricarsi. Ucciderli gli doveva essere sembrata un'ottima soluzione... E' anche interessante il fatto non abbia scelto metodi cruenti per chiuder loro la bocca, un paio di colpi di pistola avrebbero potuto macchiare il divano (che orrore)....

Avete ragione voi, il soggetto è bello strano e merita un approfondimento...

Anonimo ha detto...

beh certo che il tipo del delitto nr 50,nonostante la mancanza di sonno,é stato leggermente meno raffinato...il 46 mi ha fatto venire in mente i coniugi Romano...la moglie...ossessionata dall'ordine e dalla pulizia..."se potete gentilmente tenere chiuso il cancello,graaaaazie" ma ve la ricordate???? me la ricorderò per sempre mentre pronuncia queste parole davanti alle telecamere!!!e poi...........oddio...!!!!!!!!!

:-((((((((((((((((((((((((((((((

buon inizio settimana carissimi amiciiiiiiiiiii!!!!

Anonimo ha detto...

GRRRRRR, AHRRRRRFFFF, AZZAN, SKUART!!!!! BLUP.........

Anonimo ha detto...

ah ah ah.... il Posi-Posi fa proprio così quando lo aizzo contro gli inopportuni!!!!!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Ti capisco caro vecchio Stilo!

Capita spesso di trovare dei barman che fanno gli str...i con noi uomini e diventano iperdisponibili, gentili e spiritosi con tutte le donne (dai 16 a 60 anni!)....

I barman sono il pozzo nero dell'umanità! Non dimenticatelo!

Saluti!

Anonimo ha detto...

....ah ah ah...

ho letto solo adesso il primo commento di AJ!!!!!!!!

Troppo forte! Mi sono aperto in due dalle risate!!!!!!!!!!!!!

:-))))))))))))))))))))))))))))))

Anonimo ha detto...

@ uzza

Certo che me la ricordo quella signora agghiacciante!

Hai guardato il TG oggi? Olindo dice che aveva confessato solo perchè i Carabinieri gli hanno fatto il lavaggio del cervello dicendogli che era l'unico modo per rivedere la moglie! Insomma, pare che siano innocenti....

Però nessuno ha ancora spiegato un paio di cosette:
1) Perchè l'unico superstite della strage ha indicato (senza esitazioni!) Olindo come colui che l'ha aggredito a sprangate e sgozzato?
2) Perchè c'erano tracce ematiche (di 2 delle vittime) nell'auto dei Romano?
3) Perchè quando hanno confessato hanno ricostruito le aggressioni e gli omicidi fornendo dettagli che solo gli assassini potevano sapere ( e qui vi risparmio i particolari macabri!)?

Io non sono un esperto, ma credo che se non risponderanno in modo convincente a queste 3 domande non avranno nessuna possibilità di farla franca!

Io credo nel diritto, quindi fino a una sentenza esecutiva e definitiva non li considero colpevoli. Però devo ammettere che il quandro probatorio sembra proprio schiacciante! Nel caso in cui risultassero davvero colpevoli mi aspetto una pena severa e esemplare vista la ferocia e la freddezza con cui hanno sterminato 4 persone, tra cui un bimbo di 2 anni!

GuruKonK ha detto...

Ho visto che sulla strage di Erba è stato scritto un secondo libro.

Il primo riportava i fatti investigativi che hanno portato all'arresto dei coniugi Romano.

Il secondo espone una teoria secondo la quale la sera della strage era entrato in azione un commando di extra-comunitari che miravano ad una vendetta trasversale contro Azouz Marzuk.

Inutile dirvi che si tratta di un'iniziativa editoriale atta lucrare (di nuovo!) su di questa immane tragedia. Probabilmente gli autori, vedendo la folla che tentava di accaparrarsi uno di 60 posti a disposizione del pubblico nell'aula del Tribunale di Como, hanno intravisto una moltitudine di potenziali lettori.

Però per attirare l'attenzione non potevano limitarsi a raccontare i fatti, visto che tale strada era già stata battuta dagli autori del primo libro. L'unca alternativa era quella di costruire un disegno alternativo che potesse attirare l'attenzione, prima del Mass Media e poi, di riflesso, del grande pubblico!

Inutile dirvi che la cosa mi schifa parecchio! Davanti a fatti del genere bisognerebbe tenere una rispettosa distanza! Purtroppo anche questa volta lo scopo di lucro ha vinto sul buongusto!

Saluti a tutti!

Anonimo ha detto...

caro Max hai spiegato perfettamente la situazione...sono le stesse cose che mi ha detto qualche giorno fa il mio fratellonzo Guru...SPERO ANCHE IO IN UNA PENA PROPORZIONATA...poi penso anche che dopo l'esperienza del processo mediatico di Cogne...sarebbe stato di buon gusto decidere per un processo a porte chiuse!!!
un bacione grande!!!

GuruKonK ha detto...

A dire la verità il Tribunale di Como aveva autorizzato le TV a portare le telecamere in aula, con la raccomandazione di non trasmettere nessuna deposizione fino alla sentenza.

Alle 12:30 Studio Aperto (sempre loro...) ha trasmesso la dichiarazione di Olindo alla Corte, con cui afferma di essere stato vittima di un lavaggio del cervello da parte dei Carabinieri!!!!!

Vai a fidarti da Studio Aperto.... non credo che al mondo esista qualcosa di peggiore.... E di schifezze ce ne sono parecchie in giro, vero?

Copiate nella barra degli indirizzi:
odiostudioaperto.blogspot.com

Troverete un blog dedicato all'idiozia di Studio Aperto!

Ciao a tutti!