domenica 30 dicembre 2007

Delitti esemplari (6.a parte)


Come ogni domenica, puntuali arrivano i “Delitti Esemplari”. Forse avrete notato che nel periodo natalizio si è registrato, anche quest’anno, un incremento degli omicidi. In effetti, come abbiamo avuto modo notare nei dibattiti legati alle precedenti edizioni, quando si è costretti a contatti prolungati con il prossimo, basta un passo falso per precipitare nel baratro. Ammetto che è una cosa poco delicata da dire, ma nella cronaca nera si trovano molti spunti che possono ricondurre proprio a questa rubrica.

Davanti a questi crimini apparentemente immotivati le nostre certezze vacillano, perché ci rendiamo conto che (potenzialmente) tutti noi siamo capaci di gesti folli. Infatti, i protagonisti di queste “confessioni” sono persone come noi che sono state “toccate” sul nervo sbagliato, dall’individuo sbagliato, nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato. In sintesi è bastata una nefasta serie di coincidenze a trasformare in assassino una persona perfettamente normale.

Vi ricordo ancora che “Delitti esemplari” è il titolo di un libricino (uso il diminutivo poiché si tratta di sole 70 pagine) scritto nel 1956 da uno scrittore spagnolo, poco conosciuto alle nostre latitudini: Max Aub. Si tratta di un ricco assortimento di “confessioni” di assassini, raccolte dall’autore nelle carceri che ha avuto occasione di visitare in più di venti anni, in Francia, Spagna e Messico.

Naturalmente, vi invito ad acquistare questa opera letteraria; l’edizione economica della Sellerio potrebbe essere un piccolo, ma gradito, regalo per i vostri amici. La mia speranza è ancora la stessa: forse, la comprensione di un omicidio, ci potrà aiutare a capire meglio l’oscura banalità del mondo in cui viviamo.

Ecco la sesta serie “Delitti Esemplari”.

Delitto no. 26
Russava. Se chi russa è un parente, pazienza. Ma quello là non sapevo neppure che faccia avesse. Il suo ronfare attraversava le pareti. Andai a protestare dall’amministratore di condominio. Si fece una risata. Andai a trovare l’autore di tali indicibili rumori. Quasi mi cacciò. “Non è colpa mia. Io non russo. E anche se russo, cosa vuole che faccia? Ne ho il diritto in casa mia! Si compri un po’ di ovatta…”. Oramai non potevo più dormire: se russava, per il rumore; se non russava, nell’attesa del rumore. Se picchiavo sul muro, smetteva per qualche momento… ma subito ricominciava. Voi non avete idea di cosa sia fare la sentinella ad un rumore. Una cataratta. Un tremendo vortice d’aria, una belva in gabbia, il rantolo di cento moribondi, mi raschiavano le budella ingorgandomi le orecchie; e non potevo dormire mai, mai. Non potevo nemmeno cambiare casa: dove avrei potuto trovare un affitto così basso? La fucilata gliela tirai con la carabina di mio nipote.

Delitto no. 27
Non posso toccare il velluto. Ho l’allergia al velluto. Anche ora, al solo nominarlo, mi viene la pelle d’oca. Non so perché questa faccenda uscì fuori durante una conversazione. Quell’uomo così raffinato pensava solo ad appagare i suoi sensi. Non so come, estrasse un pezzo di quel maledetto velluto e cominciò a sfregarmelo sulle guance, sulla nuca, sulle narici. Fu il suo ultimo gesto. Mi dispiace solo che la sua agonia sia durata così poco.

Delitto no. 28
Mi bruciò, forte, con la sigaretta. Non dico che lo fece con cattiva intenzione, ma il dolore è lo stesso terribile. Mi bruciò, mi fece male, vidi rosso, lo uccisi. Non ebbi, nemmeno io, intenzione di farlo… Ma avevo quella bottiglia in mano.

Delitto no. 29
Lo ammazzai perché mi doleva la testa. E lui mi veniva a parlare, quasi gridando, senza fermarsi un attimo, di cose di cui non mi importava un cavolo. Diciamo la verità, anche se mi fosse importato sarebbe stato lo stesso. Prima, guardai l’orologio ben sei volte, ostentatamente: non ci fece caso. Credo che questa sia una attenuante di cui dovrebbero tenere conto.

Delitto no. 30
Io faccio il sarto. Non dico per vantarmi, ma la mia bravura è indiscussa: sono di certo il miglior sarto della città! E quella donna, prima insisteva tanto per vestirsi da me, e poi, appena arrivava a casa, faceva il cacchio comodo suo, tanto per parlarci chiaro. Ad un abito verde buttò sopra la sciarpa di tulle arancione del completo grigio dell’anno scorso, e guanti color rosa. Di nascosto legai la sciarpa all’automobile e lo strappo della messa in moto fece il resto. Speravo tanto che dessero la colpa al vento.


Coloro che non conoscono ancora questa rubrica, sono invitati a visionare le edizioni precedenti, in modo da capire ed apprezzare meglio il senso di questa iniziativa.

Grazie a tutti, un abbraccio.

Gurukonk



Nell'immagine Max Aub (foto tratta da clio.rediris.es)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mitici come sempre 'sti delitti esemplari! Sono quasi un trattato di filosofia!

Anonimo ha detto...

Questa rubrica è fantastica! Secondo me è un bel modo per farsi strada tra le pieghe distorte della natura umana! Figuratevi che ho pure acquistato il libro!

Ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

Anche a me piace sempre la rubrica domenicale! Qualcuno (forse uzza?) diceva di aver pensato ai 'delitti esemplari' mentre era schiacciata dalla folla durante lo shopping prenatalizio..... bè, a me è capitato durante la tradizionale visita ai parenti del 25!!!!! Terribileeeeeee.....

Buona serata a tuttiiiiiiii!!!!!!!

Anonimo ha detto...

mah..... se qualcuno si mettesse a strofinarmi in faccia qualcosa di cui sono allergica penso che potrei fare una strage pure io..... :-))))))

Buona giornataaaa........

Sgt. Hartman ha detto...

Stilo

pensa che ieri si sono pestati dvanti al Fox town.... per futili motivi

Anonimo ha detto...

Credo che sia inutile che vi dica che il commento di aj styles sul post intitolato 'gay secondo natura?' NON mi trova per nulla d'accordo. Se concediamo un riconoscimento alle coppie di fatto eterosessuali, saremo poi costretti a riconoscere anche le coppie gay, per una questione di parità di trattamento! Due gay che vivono insieme non possono essere parificati alla famiglia tradizionale. Io la penso così.

Ciao a tutti, vi auguro un meraviglioso nuovo anno!

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa.... cos'è il Fox Town?

GuruKonK ha detto...

Stilo, il Fox Town è un "MegaStore" dalle nostre parti. E' gigantesco, ma è tuttora in crescita e la lista d'attesa per aprire altri negozi al suo interno è bella lunga! La sua sola presenza sul nostro territorio attira migliaia di automobili congestionando la circolazione e appestando l'aria. Inoltre non è la prima volta che scoppiano liti tra clienti in cerca di parcheggio! In fondo è un bel posto per osservare l'inumana follia del nostro mondo!

Anonimo ha detto...

Robiiiiii, confermi quello che già pensavo. Non è giusto che le iniziative delle nostre istituzioni si basino sulla morale. La morale non è un fatto oggettivo, le fondamenta delle attività politiche devono essere la costituzione e le leggi! I diritti delle coppie di fatto non possono e non devono essere subordinati a qualche interpretazione biblica. L'Italia deve avere il coraggio di uniformarsi agli altri grandi paesi europei, diventando un paese laico e moderno.

Auguro a tutti un fantastico 2008!

Ciiiiiaaaaaoooooo......

Sgt. Hartman ha detto...

Il solo punto a favore del Fox è che ci sono le commesse gnocche (viva la finesse...)

Quella della Facis ha due bocce bestiali ad esempio.

Anonimo ha detto...

Mitico sgt.hartman! Come sanno tutti le commesse formose sono sempre una gran bella attrattiva!

Buon anno a tuttiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!