domenica 23 dicembre 2007

Delitti esemplari (5.a parte)


Riecco i “Delitti esemplari”. Nei giorni scorsi, molti miei amici impegnati negli acquisti natalizi, mi hanno confidato di essersi immedesimanti nei protagonisti di questa rubrica. La cosa non deve sorprendere più di tanto, visto che queste giornate per molti sono cariche di stress e tensione. Con questo sottofondo, l’altrui maleducazione è più difficile da sopportare e basta davvero un’inezia per far scoppiare una lite.

Ricorderete tutti che, su invito di PoM, i commenti delle edizioni precedenti hanno perfettamente carpito il senso che Max Aub intendeva dare ai suoi “Delitti Esemplari”. Davanti a questi crimini, apparentemente immotivati, le nostre certezze vacillano proprio perché ci rendiamo conto che (potenzialmente) tutti noi siamo capaci di gesti folli. Infatti, i protagonisti di queste “confessioni” sono persone come noi che sono state “toccate” sul nervo sbagliato, dall’individuo sbagliato, nel luogo sbagliato e nel momento sbagliato. In sintesi è bastata una nefasta serie di coincidenze a trasformare in assassino una persona perfettamente normale.

Vi ricordo ancora che “Delitti esemplari” è il titolo di un libricino (uso il diminutivo poiché si tratta di sole 70 pagine) scritto nel 1956 da uno scrittore spagnolo, poco conosciuto alle nostre latitudini: Max Aub. Si tratta di un ricco assortimento di “confessioni” di assassini, raccolte dall’autore nelle carceri che ha avuto occasione di visitare in più di venti anni, in Francia, Spagna e Messico.

Come già vi avevo detto, credo di aver trovato un comune denominatore che lega tra loro questi racconti di morte. Infatti, tutti gli assassini sembrano aspettarsi che l’interlocutore capisca (e approvi) il loro macabro punto di vista. In altre parole, sono tutti convinti che il crimine commesso sia stato un atto comprensibile e, in qualche modo, persino inevitabile.

Ancora una volta, vi invito ad acquistare questa opera letteraria; l’edizione economica della Sellerio potrebbe essere un piccolo, ma gradito, regalo di Natale per i vostri amici. La mia speranza è ancora la stessa: forse, la comprensione di un omicidio, ci potrà aiutare a capire meglio l’oscura banalità del mondo in cui viviamo.

Ecco la quinta serie di “Delitti esemplari”.

Delitto no. 21
Sono sicuro che rideva di me. Rideva di quello che stavo sopportando. Era troppo. Mi passava e ripassava il trapano sul nervo. Lo faceva apposta, nessuno mi toglierà questa idea dalla testa. Mi prendeva pure in giro:”Ma questo lo sopporterebbe anche un bambino…”. A voi non hanno mai messo quelle rotelline del diavolo su un dente cariato? Allora dovreste ringraziarmi. Vi assicuro che d’ora in poi faranno più attenzione. Forse strinsi troppo. Ma non sono responsabile del fatto che avesse il collo così fragile. E che si fosse messo così a portata di mano, così sicuro si sé, così superiore. Così felice.

Delitto no. 22
Lo uccisi perché al posto di mangiare ruminava.

Delitto no. 23
Stavo leggendogli il secondo atto. La scena tra Emilia e Fernando è la migliore; su questo nessun dubbio, tutti coloro che conoscono il mio dramma sono d’accordo. E quel cretino moriva dal sonno! Non ce la faceva proprio! Di colpo la zucca gli cadeva sul petto, come un batacchio; poi improvvisamente riapriva gli occhi facendo finta di seguire l’intreccio con grande interesse. E daccapo si riassopiva, fino a ricadere giù come un ciocco. Per dargli una mano lo abbattei con un gran pugno, come dicono che un certo Ercole aveva fatto con dei buoi. D’improvviso mi venne dentro una forza sconosciuta. Io stesso ne restai impressionato.

Delitto no. 24
Lo uccisi perché mi dettero duecento pesos per farlo. Avevo davvero bisogno di quei soldi.

Delitto no. 25
Avevo un bruttissimo foruncolo, con la capocchia grossa, piena di pus. Quel medico (il mio era in vacanza) mi disse:”Bah, non è nulla. Basta una bella strizzatina e via. Non se ne accorgerà neanche.”. Gli chiesi se non era il caso di farmi una iniezione per attenuare il dolore e lui mi rispose che in casi del genere non ne vale la pena. Il guaio è che lì accanto c’era un bisturi. Alla seconda “strizzatina” l’ho aperto, dal basso in alto, a regola d’arte.


Libri, idee regalo: Edizioni Sellerio (novità del mese).

6 commenti:

Anonimo ha detto...

quest'ultima settimana,prima delle feste natalizie, ho girato parecchi negozi e centri commerciali....beh.......ho pensato molto spesso a questa rubrica......!!!
siamo tutti animali.....

baci baci a tutti...
p.s. tra 2 giorni vi abbandono...volo in kenya!!!
:-))))))))))))))))))) yuppy!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
come già a suo tempo fece Gurukonk, ho deciso di arrogarmi il diritto di utilizzare a fini privati il blog…
…oltre vent’anni fa e se non ricordo male debbo ringraziare l’acquisto di un videoregistratore da parte dei suoi genitori (che non riuscivano ad installare), mi capitò di incontrare un ragazzino (non è che io fossi molto più grande), che col passare degli anni, si è rivelato essere uno di quegli Amici che auguro a tutti di incontrare;
… sapete quegli amici dei quali non dubitate mai ed ai quali non dovete mai raccontare alcuna menzogna per scusarvi di qualcosa che avete dimenticato o del comportamento che avete mantenuto in quella o quell’altra occasione?
…beh, persone così, nel corso di una vita, se ne incontrano poche ed invero, credo si possa essere tutti d’accordo nell’affermare che le dita di una mano, bastino largamente a contarle tutte…
…infine e per tornare all’oggetto di questo mio post (si dice così?!), volevo fare a quel ragazzino…e stavolta i puntini di sospensione sono ironici…sì sì…auguri di cuore.

GuruKonK ha detto...

Il messaggio ti PoM mi ha fatto venire la pelle d'oca, ed erano anni che non mi succedeva!
Venti anni d'amicizia sono tanti. Il fatto che questo sentimento non sia venuto meno neppure quando non ci siamo visti per molto tempo (ti ricordi PoM, quando eri lontano per lavoro?), credo che ciò renda l'idea di una Amicizia con la A maiuscola.
Condivido e contraccambio in pieno quello che mi hai scritto. Anche tu non mi hai mai dato modo di dubitare di te. Inoltre ho sempre apprezzato il fatto che non mi hai fatto pesare le varie "sciocchezze" che commesso in questi 20 anni! E chi non mi conosce sappia che di idiozie ne ho fatte parecchie... Per esempio, devo ammettere di essere diventato un pò "sociopatico" e se per te questo non è un problema significa che sei davvero il genere di amico che rende la vita degna d'essere vissuta!
Auguri di cuore anche a te!

Anonimo ha detto...

Gurukonk, se hai amici che parlano di te come lo fa pom significa che sei una bella persona!
Auguro a tutti un fantastico Natale!!!!

Anonimo ha detto...

Siete dolcissimiiiii..... Un grande augurio di BUON NATALE a tutti!!!!!

Un bacione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Un buon Natale a tutti!!!!!!!!