domenica 25 maggio 2008

Un ritorno al passato?


Il vento della paura torna a soffiare in Sudafrica con un impeto simile agli anni '80 e prima ancora, gli anni della “caccia al nero”, dei machete e delle torce umane nelle strade in pieno centro nelle grandi città. E’ quello che capita in molti Paesi dell’Africa Australe, ma il Sudafrica dal 1994 non vedeva scene così cruente. Il “Mail & Guardian”, il maggiore quotidiano del Paese, ha mostrato in prima pagina uomini in fiamme, poliziotti che tentano invano di salvarli, aziende devastate. Si è scatenata una guerra fra poveri, non bianchi contro neri (anche se alcuni ministri del governo sudafricano hanno già parlato di un pericoloso terzo potere che arma le mani), ma cittadini sudafricani di colore contro immigrati fuggiti a migliaia dalla crisi in Zimbabwe, sconvolto dagli scontri che sono seguiti ai risultati elettorali fortemente contestati, dal Malawi, attraversato in questi mesi da numerosi colpi di Stato e perfino dalla Somalia e dagli altri Paesi sconvolti dalle guerre e dall’insostenibile carovita.

Le violenze sono scoppiate nello scorso fine settimana nella periferia di Johannesburg, in particolare nel sobborgo di Alexandria, ormai presidiato da poliziotti, giorno e notte. Le vittime prescelte sono state soprattutto immigrati, compresi donne e bambini, in piccola parte giunti in fuga dalle pesanti vicende politiche delle loro terre, in misura maggiore stabilitisi nelle periferie delle città più grandi, dove hanno intrapreso piccole attività di artigianato o hanno trovato posto di lavoro nelle imprese sudafricane con una paga ampiamente inferiore alla norma.

Ecco perché il Governo ha subito smentito la tesi xenofoba, parlando di un conflitto sociale degenerato, dopo le forti avvisaglie di inizio anno, a causa della disoccupazione che colpisce le giovani generazioni, soprattutto quelle che dal dopo Apartheid e dal grande sviluppo sudafricano non hanno tratto le certezze che attendevano. Sono infatti soprattutto giovani, i 300 violenti arrestati per i numerosi incendi a Johannesburg, ma anche per i disordini in tutto il Guateng, la regione più colpita al confine con il Botswana, dove perfino gli imprenditori bianchi sono stati accusati di tradimento per aver assunto immigrati e tolto lavoro alla gente sudafricana. In questo, purtroppo, è fin troppo facile osservare che tutto il mondo è paese…

Gli appelli alla calma e le denunce di sdegno del presidente Mbeki e di Nelson Mandela potrebbero non bloccare il degenerare della situazione che ha causato sinora 51 morti. Potrebbe aver ragione Gwene Matashe, segretario generale del noto “African National Congress”, che ha chiesto l’impiego dell’esercito? Non ve lo so dire. Comunque tale richiesta è stata accolta ieri da Thabo Mbeki. Ma contro chi dovranno intervenire le forze armate? Esiste veramente un “terzo potere” coinvolto negli scontri o si tratta solo di episodi di xenofobia a carattere sociale? C’è di vero che il Sudafrica, uno dei Paesi più ricchi dell’Africa, con una crescita prevista in questi anni intorno al 5% e con enormi investimenti in vista dei Mondiali di calcio del 2010, presenta il 40% della popolazione ancora al di sotto della soglia di povertà. Le ricche popolazioni bianche che governavano al tempo dell’Apartheid, sono sparite politicamente ma restano molto forti dal punto di vista economico, soprattutto nel sud del Paese.

I neri, purtroppo, non hanno ancora del tutto abbandonato i vecchi retaggi delle divisioni etniche. Le accuse più gravi per gli scontri di questi giorni sono rivolte ai militanti politici ed ai giovani di etnia Zulu, diventati più forti anche in seno all’ANC, dopo l’elezione a presidente del partito del loro leader Jacob Zuma, che si appresta (probabilmente) a diventare il primo presidente Zulu nelle elezioni del 2009. Il leader ha gettato acqua sul fuoco, ma la denuncia di aggressione subita da chi cantava gli inni di quella gente fa riflettere. Fa pensare anche la dura contestazione alla politica moderata di Mbeki verso i Paesi vicini, proprio da parte di Zuma!

Grande tensione ha creato la riforma agraria annunciata dal governo, che dovrebbe consegnare ai neri il 30% delle fattorie confiscate dopo gli anni bui della repubblica! Ma non dimentichiamo neppure il clamore mediatico scatenato dall’episodio di Bloemfontain, dove in una scuola universitaria, un gruppo di studenti bianchi (afrikaneer) ha costretto alcuni impiegati di colore ad ubriacarsi per poi umiliarli, urinando su di loro. A questo proposito, nelle scuole c’è ancora chi afferma che i bianchi preferiscono stare con i bianchi ed i neri di ceto alto isolano i figli di immigrati. E’ un brutto colpo per il Sudafrica, un Paese che compete con India e Brasile per un posto fra le grandezze emergenti mondiali, scoprire di essere tornato improvvisamente indietro di venti anni.

Un affettuoso saluto, GuruKonK.



Grazie: a “Ideazione Web” e a Angelo D’addesio per il prezioso materiale!



Nell’immagine: una mensa creata dopo gli scontri per gli sfollati.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono felice che gurukonk abbia risolto i suoi problemi di connessione!

Ho visto in TV che la situazione in sudafrica sta prendendo una gran brutta piega. Accidenti, mi dispiace proprio! E' un Paese che ne ha passate di tutti i colori e credo che la popolazione abbia solo bisogno di un po' di pace e di armonia!

Anonimo ha detto...

....ciao amici cari... vi chiedo scusa in anticipo perchè del sudafrica non so proprio niente.... Siete sempre così gentili con me che perdonerete di certo la mia ignoranza, vero?????

...comunque il post di oggi l'ho trovato molto interessante!

.....un bacione enorme!
SMACK!!!!!!!

Anonimo ha detto...

ciao cari amici...anche io ho risolto i problemi di connessione...

e...come Angie...sono poco informata ma prometto di impegnarmi in questi giorni per colmare almeno in parte questa lacuna...

un abbraccio...

Anonimo ha detto...

Ciao, amici. Neri contro bianchi? Neri indigeni contro neri immigrati? Può essere, non mi sorprende. C'è qualcuno dietro che organizza gli scontri? Può darsi benissimo. Non dobbiamo credere che il razzismo sia solo cosa del passato. C'è ancora, magari assume altre forme, ma purtroppo è un istinto dell'uomo... che andrebbe deviato, magari con l'educazione e con la cultura, che però non ha mai goduto di troppa popolarità. Permettete che vi racconti una cosa che mi ha detto la mia Mamma (insegnante alle superiori in una scuola del Centro Italia): in una classe prima, i ragazzini isolano una loro compagna PIEMONTESE perché "parla strano". "Strano" per loro è tutto ciò che non conoscono...ed è molto.
Miao!
Gatta Susanna

Anonimo ha detto...

La storia, purtroppo, è destinata a ripetersi in continuazione perchè l'essere umano sembra incapace di apprendere dai propri errori.

Quello che racconta Gatta Susanna non mi sorprende, visto che non siamo capaci di gestire le differenze in modo non conflittuale!

@ angie & 'uzza
E che problema c'è?

Saluti, baci e abbracci!

Anonimo ha detto...

un'altra guerra tra poveri? e con i soliti noti che ne traggono vantaggio? Che tristezza!

ciao gente!

Anonimo ha detto...

ciao belli!

le tensioni etniche nell'africa sub-sahariana sono state il preludio di indicibili massacri! Chi tra noi non ricorda lo scempio perpetrato in Rwanda? o le tragedie dell'ex Zaire e della Somalia?

purtroppo lo scontro tra diverse etnie non conosce confini e quando il fuoco dell'intolleranza viene alimentato da crisi economiche e sociali il risultato non può essere che esplosivo!

credo che l'ONU, l'UE e l'Unione Africana debbano fare di tutto per risparmiare alla popolazione sudafricana quella che molti già definiscono una "tragedia annunciata"!

Anonimo ha detto...

.....ciao ragazzuoli e ragazzuole.....

...come sempre ho molto apprezzato sia il post di gurukonk che le vostre riflessioni! non c'è che dire, su questo blog ridendo e scherzando finisco sempre per imparare qualcosa!

.......non saprei proprio cosa aggiungere a quanto è già stato detto, quindi vi mando solo un grande bacio!

.....ciao ciao ciao ciao!!!!!!!!

BloodyMary85

Anonimo ha detto...

L'Africa è una terra magica e preziosa per tutta l'umanità per la sua storia e le numerose culture che la contraddistinguono e al tempo stesso una drammatica testimonianza dell'impietoso sfruttamento e della cinica indifferenza occidentale...

Ed è incredibile come questo continente riesca, tutto sommato tra l'impotenza dei molti e il benestare dei pochi, a sopportare dignitosamente un ruolo tanto drammatico...

Un pezzo d'Africa è dentro a ognuno di noi!

Baci, Cloppy

Anonimo ha detto...

@ Cloppy79

Un pezzo d'africano è dentro di te? Dici davvero? Chi l'avrebbe mai detto.....