lunedì 5 maggio 2008

Diluvia sul bagnato


Sarebbero oltre 15’000 le vittime del disastroso ciclone Nargis che si è abbattuto in Myanmar (l’ex Birmania, per intenderci) nel fine settimana! Secondo l’agenzia stampa “Nuova Cina” la maggior parte delle persone avrebbero perso la vita nel distretto di Rangoon e di Ayeyawaddy. Solo in quest’ultima regione i morti sarebbero già quasi 10’000, anche se si teme che il bilancio possa drasticamente salire con il passare delle ore. La giunta militare birmana, di solito assai intransigente nell’aprire le frontiere agli stranieri, ha accettato immediatamente l’offerta di aiuti internazionali e questo dovrebbe farci capire quanto sia grave la situazione. Infatti, se ricordate, anche dopo il disastroso Tsunami che colpì la regione il 26 dicembre 2004, la dittatura di Rangoon non aveva accettato nessun intervento esterno nella gestione di quella terrificante catastrofe. Oggi le cose sembrano essere diverse, così l’ONU ha dichiarato che i primi soccorsi saranno pronti a partire già nelle prossime 12 ore.

La Croce Rossa, come sempre in prima linea in caso di emergenza, è giunta sul posto verso le 16:00 (CET) ed ha iniziato a distribuire cibo e beni di prima necessità alle migliaia di persone colpite dal ciclone Nargis. “La grandezza della catastrofe rende complicato il trasporto di aiuti a coloro che ne hanno più bisogno”, ha affermato Micheal Annear, coordinatore regionale dell’organizzazione umanitaria a Bangkok. La Croce Rossa ha stanziato (per ora) 150’000 euro per i primi aiuti urgenti.

L’ufficio dell’ONU nella regione ha spiegato che “la situazione è critica, con la popolazione che ha innanzitutto bisogno di riparo e acqua potabile”. Tra i primi Paesi ad inviare aiuti immediati c’è la Tailandia, che ha spedito un aereo C-130 con a bordo 9 tonnellate di cibo e medicinali.

Michael Annear, ha inoltre riferito che la Croce Rossa in queste ore ha già distribuito 5’000 litri d’acqua potabile, pasticche di cloro per la potabilizzazione, kit di sopravvivenza, zanzariere, teli di plastica e coperte. “Abbiamo cercato di raggiungere le zone più isolate” ha spiegato “ma molte strade sono ancora impraticabili e la situazione potrebbe presto peggiorare”.

Secondo l’ONU, la zona più colpita è il delta del fiume Irrawaddy, dove la tempesta ha sfogato tutta la sua devastante potenza. Lì si è registrato un’impressionante numero di vittime. La TV di stato parla di circa 5‘000 vittime trascinate via dalla furia delle acque, ma aggiunge che “in base alle informazioni in nostro possesso potrebbero esserci decine di migliaia di morti tra Bogalay e Labutta”. Secondo la Farnesina, che ha rassicurato sulle condizioni di tutti gli italiani nel paese, le vittime potrebbero essere più di 20'000, senza però specificare la fonte di questa stima.

Il ciclone Nargis, che proveniva dal Golfo del Bengala, si è abbattuto sulla costa sud-occidentale dell’ex Birmania venerdì sera, con venti oscillanti tra i 200 e i 240 chilometri orari. Sabato ha proseguito il suo percorso verso est, provocando altri danni consistenti in particolare nella zona di Rangoon, la più grande città del Paese.

La Tailandia ha comunicato che nelle prossime ore riprenderà il ponte aereo che dovrebbe portare nel Myanmar diverse tonnellate di beni di prima necessità e materiale logistico per poter dirigere sul posto le operazioni di appoggio e assistenza della popolazione civile. A questo proposito devo purtroppo comunicarvi che, secondo l’agenzia stampa “Nuova Cina”, ben 250'000 persone risultano al momento essere rimaste senza abitazione.

Sappiamo che diverse centinaia di migliaia di persone hanno bisogno di riparo e di acqua potabile ma al momento non sappiamo con precisione quante siano” ha spiegato Richard Horsey, dell'Ufficio ONU per i disastri naturali a Bangkok. Inoltre, oggi a Yangon i prezzi di cibo e carburante sono quasi triplicati nel giro di 24 ore.

Aiutare questa sfortunata popolazione deve essere una priorità per tutti i Paesi del mondo. Spero che in questa occasione possa ripetersi la straordinaria opera di solidarietà a cui abbiamo assistito nelle settimane successive al terrificante Tsunami del 26 dicembre 2004.

Per oggi finiamo qui. Naturalmente torneremo presto a parlare di questa catastrofe umanitari. Vi ringrazio per l’attenzione che avete dedicato a questo Post e vi do appuntamento a domani.

Un abbraccio, GuruKonK.



Grazie di cuore ai ragazzi di “ExpoBG” per i rapidi aggiornamenti.



Nell’immagine: un grosso albero sradicato dalla forza del vento a Rangoon.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

è proprio vero: piove sempre sul bagnato!

questa povera gente vive ampiamente sotto la soglia di povertà, è governata da una sanguinosa dittatura militare e adesso ci si mette pure un ciclone! io non posso fare molto, ma voglio comunque fare una donazione.

ciao ciao!

Anonimo ha detto...

forse 15000 morti????? no, ma che brutta storia! povera gente, bisogna aiutarli subito!

Anonimo ha detto...

Il bilancio dei morti e dei dispersi continua a aggravarsi di ora in ora. I sopravvissuti hanno un bisogno immediato di tutto, ma soprattutto di acqua potabile. Oggi o domani andrò a fare una donazione. Non so ancora a quale organizzazione umanitaria, vedrò in Rete cosa mi conviene fare.

Ciao a tutti.

Anonimo ha detto...

...mamma mia che disastro!

...è proprio vero che piove, anzi, che "diluvia sempre sul bagnato"!

....ha ragione randy: queste persone hanno regolarmente delle difficoltà di sopravvivenza e adesso ci mancava pure un ciclone devastante! queste vicende mi lasciano dentro un sentimento di ingiustiza e impotenza!

Anonimo ha detto...

la cosa certa é che i nostri "drammi",di fronte a situazioni simili,passano al volo in secondo piano!!! quanto siamo fortunati!!!

ciao un abbraccio...

Anonimo ha detto...

... attualmente sono già 27mila... Pazzesco!

Anonimo ha detto...

Cazzo! 27'000 morti, 40'000 dispersi e quasi 300'000 senza casa e in attesa di acqua potabile! Ancora una volta le ONG sono arrivate prima delle nazioni unite!

GuruKonK ha detto...

Purtroppo gli ultimi dati dal Myanmar sono spaventosi. Si parla di 27'000 morti accertati e 50'000 dispersi. Questi numeri sono terribili già da soli, ma se aggiungiamo i 2'000'000 di senzatetto che stanno patendo la fame, la sete e il freddo, la situazione diviene agghiacciante!

Ognuno di noi (nei limiti delle proprie possibilità, sia chiaro) ha il dovere morale di fare qualcosa. La Croce Rossa e molte altre organizzazioni umanitarie hanno aperto dei conti correnti sui quali è possibile fare una donazione.

Sono certo che tutti voi saprete fare la vostra parte e di questo vi ringrazio di cuore!

Un grande abbraccio!

Anonimo ha detto...

mi sembra più che doveroso!
scegliere il modo giusto per effettuare una donazione non é facile...stamattina mi sono decisa:
sono entrata nel sito della catena della solidarietà svizzera e ho fatto un versamento. spero con tutto il cuore che si riesca a "salvare il salvabile"! troppo terribile!!!! :-(

un abbraccio a tutti!

Anonimo ha detto...

brava uzza! dicono che gli svizzeri siano affidabili per queste cose, quindi c'è da sperare che la tua donazione venga usata bene!

troverò anche io il modo di dare una mano a queste persone così sfortunate e bisognose d'aiuto! non sono ricca e non sono in grado di donare una cifra molto alta, però voglio fare ugualmente la mia piccola parte!

un bacione a tutti! smack!

Anonimo ha detto...

bravissima angie...non importa la cifra...1 euro alla volta fa la differenza!