giovedì 22 maggio 2008

Apertura sulle coppie di fatto?


La notizia ha fatto rapidamente il giro di tutte le principali agenzie stampa: una sentenza della Corte di Cassazione spiana la strada per equiparare le coppie di fatto alla famiglia legittima. Infatti, chi picchia reiteratamente la convivente si macchia del reato di maltrattamenti in famiglia al pari di un uomo regolarmente sposato. E’ quanto affermato dalla suprema corte confermando il carcere preventivo nei confronti di un 45enne di Torre del Greco che, per anni, aveva picchiato la sua compagna, dalla quale aveva avuto anche una figlia.

Contro la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, che aveva confermato la custodia cautelare in carcere disposta dal GIP di Santa Maria Capua Vetere nei confronti dell’uomo, la difesa aveva presentato ricorso alla suprema corte, rilevando che non poteva configurarsi il reato di maltrattamenti in famiglia, dato che la persona offesa era una “semplice convivente”.

Di tutt’altro avviso la quinta sezione penale della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso: “ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia” si legge nella sentenza n.20647 “non assume alcun rilievo la circostanza che l'azione delittuosa sia commessa ai dani di persona convivente more uxorio”.

Infatti, spiegano i giudici di piazza Cavour, “il richiamo contenuto nell’art.572 c.p. alla “famiglia” deve intendersi riferito ad ogni consorzio di persone tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile periodo di tempo, comprendendo in questa nozione anche la famiglia di fatto”.

Basta soltanto che “si tratti di un rapporto tendenzialmente stabile, sia pure naturale e di fatto” continuano i giudici “instaurato tra due persone con legami di reciproca assistenza e protezione”. Nel caso in esame, dunque, risulta “l’esistenza di una vera e propria stabile convivenza di fatto, durata oltre 10 anni, dalla quale sono nate due figlie, dando luogo” conclude la Suprema Corte “ad una situazione qualificabile come famiglia di fatto, i cui componenti sono compresi nella tutela prevista dall'articolo 572 c.p.”.

In Italia la convivenza non è al momento disciplinata da nessuna legge specifica. Ciò significa che la situazione delle coppie di fatto risulta essere assai vaga e confusa. Per tale ragione, i due partner rischiano spesso di vedersi negati alcuni diritti fondamentali.

Ma all’atto pratico, qual è la situazione? Vediamo alcune situazioni specifiche e quello che accade se si è conviventi in Italia.

a) Se uno dei due partner ha bisogno di un intervento medico urgente e rischioso, l'altro non può autorizzarlo, visto che non figura come parente.

b) Il convivente non può chiedere permessi di lavoro se il partner si ammala.

c) Il convivente che collabora all'impresa dell'altro non ha nessun diritto. Meglio, quindi, premunirsi con un regolare contratto di società o di lavoro dipendente.

d) Se la convivenza termina, il convivente in stato di bisogno non ha diritto a nessun sostegno economico da parte dell'altro.

e) Se dalla convivenza sono nati dei figli (e questi sono ancora minorenni) nel caso in cui la convivenza cessi, l’affidamento è stabilito in base al criterio dell'interesse del minore. Se vi è disaccordo, l’affidamento è deciso dal tribunale per i minorenni. Anche dopo la cessazione della convivenza, il genitore ha l’obbligo di mantenere il figlio che convive con l’altro partner.

f) In caso di maltrattamenti di un convivente nei confronti dell’altro si configura il reato di maltrattamenti in famiglia, come dimostra la sentenza della Corte di Cassazione.

g) Se uno dei conviventi sconta una pena detentiva, il partner ha lo stesso diritto a colloqui e permessi di un coniuge.

h) Se cessa la convivenza il proprietario o l’intestatario del contratto d’affitto ha diritto a restare nell’abitazione, salvo un diverso accordo tra le parti. Tuttavia non è lecito "cacciare" l’altro convivente e ogni contrasto dovrà essere risolto dal giudice.

i) Se uno dei due conviventi muore e l’appartamento era di sua proprietà, quest’ultimo spetta agli eredi legittimi del defunto. Il convivente potrà continuare ad abitarlo solo se l’altro ne aveva disposto con testamento in suo favore.

j) Se invece la casa era in locazione, il convivente ha diritto di subentrarvi nel contratto.

k) Se uno dei partner è extracomunitario non può chiedere il rilascio (o il rinnovo) del permesso per convivenza con il partner italiano.

Ritengo necessario chiarire che in Svizzera, dove vivo con tutti i miei cari, la registrazione delle coppie di fatto è già da tempo una realtà e non ha certo sconvolto l’istituzione della famiglia basata sul matrimonio. Su tutta questa faccenda mi sono fatto un’idea abbastanza precisa, quando una società civile è mossa da sentimenti di uguaglianza e rispetto verso il prossimo, non possono trovare spazio impulsi di paura verso le novità. Le coppie che decidono di vivere insieme senza sposarsi, ma che desiderano ugualmente registrare la propria unione presso le istanze legali, non devono spaventare nessuno. L’istituzione del matrimonio troverà facilmente la propria ragione di esistere, come ha sempre fatto nei secoli, indipendentemente dalle diverse scelte individuali.

Anche oggi aspetto con piacere le vostre opinioni in merito a questo argomento, che in Italia è sempre stato accompagnato da infinite controversie. Vi ringrazio di cuore per l’attenzione che continuate a dedicare a questo Blog e vi do appuntamento a domani per un nuovo Post.

Un abbraccio, GuruKonK.



Fonti: agenzia stampa “ADN Kronos” e “Intrage: le nuove età”.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero interessante questo post!

Dove hai scritto "quando una società civile è mossa da sentimenti di uguaglianza e rispetto verso il prossimo, non possono trovare spazio impulsi di paura verso le novità" mi trovi d'accordo con te al 100%!

Anonimo ha detto...

...bravo gurukonk! bella spiegazione!

gattasusanna ha detto...

Essendo una gatta, stento a capire tutto questo polverone sulle coppie di fatto, ma ho il sospetto che si tratti di esibizione di potere da parte della Chiesa, non tanto della paura verso le novità. Secondo me, la Chiesa lo sa benissimo, che la legislazione sui conviventi non intacca il matrimonio (come sa benissimo che la 194 non ti costringe ad abortire; se vuoi fare trenta figli, sei padrone); ma vuol far vedere che è lei che comanda, che è lei che decide se una legge dello stato (in teoria laico) va bene o no...S.C.V. non vuol dire "Stato Città del Vaticano", ma "Se Cristo Vedesse..."

Anonimo ha detto...

@ Gatta Susanna
Mi è proprio piaciuta la tua analisi! Anche io credo che che dietro gli slogan del tipo "salviamo la famiglia tradizionale" ci sia dell'altro! Nel nostro Paese la Chiesa ha sempre avuto un enorme potere politico che, negli ultimi anni, è stato intaccato da quelli che il Papa chiama "modernismo e relativismo"... L'offensiva del Vaticano per riguadagnare il terreno perduto non si è fatta attendere... Credo che i "dico" e la legge 194 vengano considerati degli importanti banchi di prova sui quali verificare l'attuale livello di influenza politica e mediatica della Chiesa!

@ Gurukonk
Ti ringrazio per questo post. Sei riuscito a spiegare (in poche righe) la situazione dei diritti delle coppie di fatto in Italia con un'estrema chiarezza! Lo so che non te lo dico spesso ma....bravo!

Baci e abbracci a tutti!!!!!

Anonimo ha detto...

...siete tutti bravissimi! è sempre un piacere leggervi!

....non ho molto da dire su questo argomento, credo solo che lo Stato debba tutelare tutti i cittadini, anche quelli che decidono di vivere insieme senza sposarsi! nelle scelte individuali lo Stato non dovrebbe fare entrare finte considerazioni morali!

....un gradissimo bacione a tuttiiiiiii!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

ciao bella gente! concordo con i complimenti della dolce Angie!

credo che le leggi debbano tenere conto dell'evoluzione della società civile! se ci sono coppie solide che non si riconoscono nel matrimonio, è più che giusto che lo Stato offra loro un modello di unione che tuteli i loro diritti e le loro esigenze! o no?

ciao ciao!

Anonimo ha detto...

Ho apprezzato molto i commenti di Gatta Susanna e di Stilo.

Trovo un pò triste che anche su queste cose l'Italia manifesti un chiaro ritardo verso gli altri Paesi d'Europa. Da noi la laicità dello Stato viene sempre messa in discussione, come se aprirsi ad una più che legittima modernità rappresenti l'inizio della fine della nostra struttura sociale! Questi allarmismi sono ingiustificati e l'esperienza di nazioni come la Svizzera (della quale gurukonk ci parla con cognizione di causa) e l'Olanda, sono lì a dimostrarlo chiaramente!

Ciao belli!

Anonimo ha detto...

ciao ragazze ...(ehi ragazzi dai non fate i gelosi come al solito ... eh ... eh ... scherzo ... un salutone anche a voi ) un saluto speciale alla nuova arrivata gattasusanna ...
...buon fine settimana a tutti ...
...bacioni ...

Anonimo ha detto...

....ciao polliannaaaaaa!!!!! un bacione enorme!!!!!!!

...non credo che i maschietti pestiferi faranno i gelosoni, oramai sono abituati alla nostra supremazia....

SMACK!!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti gli amici del Blog!

Purtroppo la mia connessione internet sta facendo capricci e non sono in grado di pubblicare un nuovo Post. In questo momento sto utilizzando il PC in casa dei miei genitori, che ringrazio per l'ospitalità...

Non vi so dire quando riuscirò a ripristinare la mia connessione, ma vi prometto che farò di tutto per tornare a pubblicare il più presto possibile!

Vi auguro una buona serata!

Un abbraccio, GuruKonK.

Anonimo ha detto...

Oh che peccato! Spero proprio che riuscirai a risolvere il guasto alla connessione al più presto possibile!