martedì 13 novembre 2007

Una modesta proposta


Forse qualcuno di voi ha già sentito parlare della “Modesta proposta”, scritta da Jonathan Swift nel 1789. Si tratta di un pamphlet di acuta satira sociale, con la quale l’autore proponeva una soluzione rivoluzionaria ai problemi di povertà e degrado in cui era impantanata l’Irlanda dell’epoca. La proposta dell'autore consisteva nell'ingrassare i bambini denutriti, per poi darli da mangiare ai ricchi proprietari terrieri irlandesi. I figli dei poveri potevano essere venduti in un mercato della carne dall'età di un anno per combattere la sovrappopolazione e la disoccupazione. Cosi facendo si sarebbe risparmiato alle famiglie il costo del nutrimento dei figli, fornendo loro una piccola entrata aggiuntiva; inoltre si sarebbe potuto migliorare l'alimentazione dei più ricchi, contribuendo così alla prosperità di tutta l’Irlanda!

Quella di Jonathan Swift era, come detto in entrata, solo una provocazione satirica, con la quale egli intendeva far aprire gli occhi di fronte all’ingiustizia sociale che, in molte delle sue oscure fattezze, si è purtroppo protratta fino ai giorni nostri.

Forse è meno nota un’altra “proposta” di un contemporaneo di Swift, tale Thomas R. Malthus (nell'immagine). Si trattava di un pastore protestante, economista e demografo inglese, nato nel 1766, che sostenne una teoria sullo sviluppo demografico davvero particolare. Qui sotto vi propongo un passo oltremodo interessante e significativo, tratto dal suo “Saggio sui principi della popolazione”.

“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente, per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti. Pertanto dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare. Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quelle persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”.
Thomas Robert Malthus, “Saggio sui principi della popolazione

1 commento:

Anonimo ha detto...

WOW... hai anche inserito i link ipertestuali! Non mi aspettavo che il tuo blog fosse già così accurato. Sono impressionata. Un bacio!