venerdì 16 novembre 2007

Le giovani strade


Oggi volevo toccare un argomento che purtroppo è sempre di stretta attualità: la quotidiana mattanza in atto sulle strade. In effetti, non passa giorno in cui la cronaca nera non ci sommerga di nuove tragedie legate a gravi incidenti della circolazione. Tuttavia, cercando del materiale per arricchire il post che avevo scritto, mi sono imbattuto in una vecchia notizia di un telegiornale locale che mi ha inaspettatamente spinto ad una riflessione molto diversa.

Nel mio comune siamo stati recentemente colpiti da un tragico lutto. La notte dello scorso 15 settembre un’automobile, in forte debito d’aderenza, ha urtato un muretto al lato della carreggiata ribaltandosi in modo violento. Il pesante urto ha leso permanentemente il guidatore, un ragazzo di 18 anni, ed ha tolto la vita al passeggero, appena 16enne. E’ bastata una lieve disattenzione sulla via di casa e una serata tra amici si è trasformata in una sciagura che ha spezzato due famiglie. Come è facile immaginare, l’accaduto ha generato un gran numero delle cosiddette “chiacchiere di paese”. C’era chi incolpava l’alta velocità, c’era chi invocava l’inopinabilità del destino e chi imputava l’episodio all’alcool. Io credo che, di fronte ad eventi come questo, sia inutile dissertare sulla dinamica dell’incidente, così come è futile, al di fuori dell’inchiesta ufficiale, cercare di capire se l’urto è avvenuto a 60 piuttosto che a 90 km/h.

Quando sono stato messo al corrente della notizia ho pensato che, forse, il giovane conducente stesse circolando oltre i limiti legali, ma non mi sono mai sentito di condannarlo. Non solo perché nello schianto ha perso un amico, né perché le conseguenze fisiche e morali dell’incidente graveranno per sempre su di lui. Non lo condanno perché ricordo bene com’ero io a 18 anni. A quella età, per me come per molti, ci si sentiva invulnerabili a tutto. Gli amici, il divertimento e le piccole e grandi avventure, tipiche della giovinezza, recitavano un ruolo fondamentale su quel piccolo palcoscenico che era la nostra vita. Ed è innegabile che le regole imposte dalla società non erano che fragili confini da superare, anche solo per rendere più interessante una pigra serata di fine estate. Nel mio caso (ma credo che in molti si possano riconoscere in questo) solo il caso, la fortuna o qualche benevolo angelo custode hanno fatto in modo che né io, né i miei amici siamo mai stati coinvolti in eventi tragici.

L’argomento è davvero delicato e non me la sento di spingermi oltre. Tuttavia vorrei che tutti noi potessimo riflettere sul reale significato di essere giovani. Forse ci potrebbe essere utile per convincersi che dietro ad alcune grandi e piccole trasgressioni c’è un “naturale” bisogno di sperimentare, anche per esplorare noi stessi e il mondo. Forse per fare in modo che la “maturità” non ci lasci in bocca l’amaro gusto delle cose non fatte.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo! Mi sembra troppo facile infrangere le leggi nascondendosi dietro il fatto di essere giovani! Sono solo scuse banali per giustificare persone che non hanno rispetto per gli altri! Comunque ci vediamo su MW? Così ne discutiamo.

Anonimo ha detto...

Robi mi hai frainteso. Con il mio post volevo solo comunicare le mie sensazioni riguardo ad un evento tragico che ha colpito la comunità in cui vivo. L'età non è un alibi ma un fattore di cui bisogna necessariamente tenere conto prima di formulare giudizi. Quello che voglio dire è che a 18 anni io ed i miei amici abbiamo combinato molte sciocchezze che, adesso che abbiamo tutti più di 30 anni, ci sembrano quasi delle pazzie!

Anonimo ha detto...

Caro konk,mi hai fatto venire la pelle d'oca...anche perché questa vicenda mi aveva davvero toccato nell'anima! Anche io,come molti,sono stata semplicemente fortunata oppure per chi ci crede...qualcuno mi ha dato una mano dall'alto!
hai ragione....ora che ho quasi 30 anni non rifarei più certe sciocchezze.
Purtroppo però potrei pagare le conseguenze dell'incoscienza di qualcun'altro...giovane o meno giovane...
Fortunatamente la mia adolescenza non è stata segnata da eventi del genere.
Tuttavia pochi anni fa un caro amico (quasi quarantenne) ha perso la vita sulla sua moto a causa di un’auto che durante la sua corsa in autostrada ha pensato bene di invertire il senso di marcia! questo mio amico aveva da tempo smesso di compiere folli corse,eppure…….….il destino???

Grazie per la riflessione….smack!

GuruKonK ha detto...

Cara Manitas, ti ringrazio tanto per il commento così sentito e sincero! Un bacione!