sabato 24 novembre 2007

Delitti esemplari (1.a parte)


Delitti esemplari” è il titolo di un libricino (uso il diminutivo poiché si tratta di sole 70 pagine) scritto nel 1956 da uno scrittore spagnolo poco conosciuto alle nostre latitudini: Max Aub. Si tratta di un ricco assortimento di “confessioni” di assassini, raccolte dall’autore nelle varie carceri che ha avuto occasione di visitare in più di venti anni, in Francia, Spagna e Messico.

Questo è un materiale di prima mano: trasferito direttamente dalla bocca degli assassini alla carta del mio taccuino, sfiorando appena l’orecchio. Confessioni senza storia: chiare, confuse o dirette, non hanno altro scopo che spiegare l’umano furore. Certamente mi furono fatte con una precisa intenzione, quella di riaccostarsi a Dio e sfuggire così il peccato. Gli uomini sono esattamente come furono creati, e volerli ritenere responsabili di ciò che, d’un tratto, li spinge ad uscire da se stessi è una pretesa che non condivido…”. Così Max Aub racconta l’opera in una breve, ma molto efficace, prefazione.

I racconti di questi omicidi sono completamente disarmanti nella loro semplicità. Quando ci rendiamo conto che, le motivazioni che spingono un essere umano a spegnere la vita di un suo simile, sono ferocemente insignificanti, le nostre certezze vacillano inevitabilmente.

Da questa considerazione nasce la rubrica “Delitti esemplari”. A partire da oggi, ad intervalli regolari, pubblicherò alcune delle rivelazioni raccolte da Max Aub. Vi invito comunque ad acquistare questa piccola perla letteraria; l’edizione economica della Sellerio potrebbe essere un piccolo, ma gradito, regalo di Natale per i vostri amici. La mia speranza è semplice: forse, la comprensione di un omicidio, ci potrà aiutare a capire meglio l’oscura banalità del mondo in cui viviamo.

E’ necessario specificare, che solo 2 confessioni (delle circa 90 raccolte) provengono da malati di mente diagnosticati. Come specifica Aub nella sua prefazione, “gli alienati mentali si rivelarono subito piuttosto deludenti. Da loro mi aspettavo i racconti più interessanti ma non fu così. Forse perché è proprio dietro la cosiddetta ‘normalità’ che si nasconde la più atroce delle follie.”. In tutti questi racconti di morte ho trovato un comune denominatore: tutti gli assassini si aspettano che l’interlocutore capisca e comprenda il loro punto di vista. In altre parole, sono tutti convinti che il crimine commesso sia stato un atto comprensibile e quasi inevitabile.

Ecco la prima serie di “Delitti esemplari”.

Delitto no. 1
Non l’ho fatto apposta” è tutto quello che sapeva piagnucolare quella cretina, davanti alla brocca ridotta in frantumi. Ed era proprio quella che ricevetti dalla mia santa mamma, che il buon Dio l’abbia in gloria! La feci a pezzi quella stupida. Vi giuro che non pensai, neppure per un momento, alla legge del taglione. Fu semplicemente più forte di me.

Delitto no. 2
Lo uccisi perché mi parlò male di Juan Alvarez, che è un mio caro amico, e perché mi risulta che quanto diceva era una grossa menzogna.

Delitto no. 3
Lo uccisi perché era di Viñaroz. Odio quel posto!

Delitto no. 4
Meglio morta” mi disse. E l’unica cosa che desideravo era di darle soddisfazione

Delitto no.5
E’ così semplice: Dio è la creazione, in ogni istante è ciò che nasce, ciò che vive e anche ciò che muore. Dio è la vita, ciò che continua, l’energia e anche la morte, che è forza, durata e continuità. Che cristiani sono questi, che dubitano della parola di Dio? Che cristiani sono questi, che temono la morte quando gli promettono la Resurrezione? Meglio farla finita con loro, una volta per tutte! Che non rimanga traccia di credenti così meschini! Appestano l’aria. Coloro che temono di morire non meritano di vivere. Quelli che temono la morte non hanno fede. Imparino una buona volta che esiste un altro mondo! Dio è grande!

Libri, idee regalo: Edizioni Sellerio (novità), opere di C.Bukowsky,
opere di G.Arriaga

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Devo farti un complimento però non devi equivocare, se un giorno avrò delle critiche non esiterò a fartele notare. Leggo il tuo blog perchè da un giorno all'altro passi da argomenti leggeri e divertenti (come i facts su c.norris) a riflessioni più profonde, come l'ultimo post. Questo mi piace molto.

GuruKonK ha detto...

Grazie mille Max! Sei molto gentile! Faccio davvero del mio meglio per variare gli argomenti e rendere il blog meno banale e ripetitivo possibile.
Comunque, quando tu dovessi avere delle critiche non esitare a scrivere. Tutti i suggerimenti sono sempre più che benvenuti!

Anonimo ha detto...

Come è possibile che la vita di un essere umano per qualcuno non abbia proprio nessun valore?

Anonimo ha detto...

Non avevo mai sentito parlare di questo scrittore. Comunque è ottima l'idea di raccogliere in un libro le dichiarazioni degli assassini. Credo che mi procurerò il libro!

Anonimo ha detto...

Come sostengo da anni per certi delitti l'unica pena possibile è quella di morte! Certe persone possono capire il valore della vita umana solo quando sono loro a rischiare di perderla!

Anonimo ha detto...

Wow... fa impressione come descrivono il motivo per cui hanno ucciso... Però anche da noi la rabbia degli assassini esplode senza ragione. Per esempio a Erba hanno ucciso un bambino piccolo e 3 o 4 adulti solo perchè facevano rumore!

Anonimo ha detto...

Terribile! Questo libro dimostra che la banalizzazione dell'omicidio è sempre esistita e non è una novità della nostra generazione. Forse è vero che dentro ogni uomo si nasconde un potenziale mostro.