martedì 20 novembre 2007

La Terza Guerra Mondiale


Cosa avevano in comune l’Afghanistan e l’Iraq prima dell’invasione americana? Molte meno cose di quanto si creda. In effetti, se l’Iraq era governato da un regime “aperto” (il vice di Saddam era un cristiano e posti chiave nel governo erano occupati da donne), l’Afghanistan era stretto nella morsa della rigidità talebana, che impediva alle donne di lavorare, studiare e addirittura mostrare il proprio volto al di fuori del focolare domestico. E allora cosa avevano in comune? Forse il fatto che da questi due Paesi provenivano gli attentatori suicidi dell’11 settembre 2001? Sbagliato, gli attentatori, a parte un minoranza di palestinesi, libanesi e siriani, venivano tutti dal grande alleato arabo degli USA: l’Arabia Saudita. L'attentato al World Trade Center, però, è una parte fondamentale dell’equazione.

Infatti, dopo l’attacco alle Twin Towers, gli Stati Uniti furono confrontati con un grave deficit di crescita economica (generata dal crollo del dollaro), da un forte calo del fatturato (causato dal blocco dei trasporti aerei) e dalla limitazione dei consumi interni. Come sappiamo, dopo questo tragico evento, la Casa Bianca aveva individuato due facili bersagli su cui scaricare il risentimento che covava nell’opinione pubblica: l’Afghanistan e l’Iraq, appunto. Queste due nazioni avevano una cosa in comune: avevano smesso di vendere il petrolio in dollari americani, preferendo esportare greggio in Euro. La conquista militare di queste “spine nel fianco” (economiche, più che politiche) ha permesso agli strateghi americani di riattivare le esportazioni in dollari, dando così un contributo fondamentale alla risalita della valuta a stelle e strisce.

Questi argomenti di natura “economico-militare” sono tornati di strettissima attualità negli ultimi giorni, dopo la riunione d’emergenza dell’Opec (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) che, a fronte della crescita del prezzo del greggio e la parallela debolezza del dollaro, sta discutendo la proposta dell’Iran di abbandonare la moneta americana in favore dell’Euro! Inutile dire che la cosa non piacerà per niente ai “falchi” di Washington che, in tempi molto recenti, avevano già cercato il “casus belli” nei confronti del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Inutile dire che un attacco diretto alla Repubblica Islamica dell’Iran farebbe reagire duramente i principali alleati di quest’ultima: Russia e Cina. Questi due colossi, sempre più affamati di petrolio per far fronte alla rapida crescita economica, mal sopporterebbero un potenziale controllo degli USA su un altro grande produttore di greggio.

Mai, dalla caduta del Blocco sovietico ad oggi, la Terza Guerra Mondiale era divenuta un’ ipotesi storica così concreta. Dall’attacco dell’11 settembre in avanti, molti esperti in relazioni internazionali avevano ritenuto quasi scontato il ricorso a politiche imperialiste da parte degli USA. Il sostegno (oramai arrivato alle soglie dell’immoralità) al pugno di ferro con cui generale Pervez Musharraf domina il popolo pakistano parla, purtroppo, in questo senso. Ora, con il Pakistan amico, l’Afghanistan e l’Iraq occupati militarmente e gli alleati storici Israele e Arabia Saudita, perfettamente allineati alla politica di Washington, la scacchiera appare quanto mai pronta per muovere l’attacco ai produttori di petrolio che “oseranno” abbandonare il dollaro. Se così sarà, un conflitto globale diverrà ben più che una mera congettura storica.

Nell'immagine WordPress: il Presidente iraniano Ahmadinejad incontra il Presidente russo Putin.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Accidenti! Ma perchè l'uomo non impara mai dai propri errori?

Anonimo ha detto...

Bella riflessione complimenti. Se ti interessano questi argomenti ho un link da segnalarti. A presto.
http://www.indicius.it/archivio/3rd_warm.htm

Anonimo ha detto...

io penso sempre che domani mi sveglierò in un mondo tutto nuovo e tutto al contrario di ora...ma...forse per esser possibile l'uomo dovrebbe estinguersi...

Anonimo ha detto...

Non avevo mai pensato a queste cose! Da oggi in avanti ci presterò più attenzione!