giovedì 15 novembre 2007

Il petrolio s'infiamma


Chi lo ferma più questo petrolio? Nelle ultime 4/5 settimane il prezzo di barile di greggio è tornato a correre a spron battuto, demolendo primato su primato. Oramai la soglia dei 100 dollari il barile, che fino a pochi anni fa sembrava tanto lontana, è oggi ad un soffio! Alcuni analisti prevedono che verrà toccata e superata a brevissimo termine. Le fiammate oramai si susseguono sempre più spesso a riprova che il prezzo del greggio sta seguendo un nefasto trend rialzista destinato a rafforzarsi anche in futuro.
Nell’ultimo anno il prezzo del greggio trattato a New York è cresciuto di quasi il 50%. Ancora quattro anni fa ci volevano soli 30 dollari per un barile, 40 nel 2004, 70 nel 2005, lo scorso anno si erano toccati gli 80 dollari ma poi il prezzo del greggio ebbe un ripiegamento spontaneo che lo riportò sotto i 60 dollari. Ora l’ennesima fiammata ha portato il prezzo del petrolio a livelli mai visti prima d’ora. Sono stati superati anche i livelli dei grandi shock petroliferi degli anni ’70 e ’80, gli anni dell’Austerity quando molti furono costretti ad inforcare di nuovo la vecchia cara bicicletta! Nel 1980, al netto dell’inflazione, il prezzo del petrolio si attestò in media sui 76 dollari il barile.
Ora le prospettive per i prossimi mesi non lasciano presagire nulla di buono: l’inverno è alle porte, le tensioni in Medio Oriente non si placano (anche grazie alla politica scellerata degli USA) e in più il dollaro (valuta con cui viene normalmente trattato il petrolio sui mercati internazionali) sembra destinato a perdere ulteriormente forza, per cui gli investitori speculano sull’oro nero spingendo il prezzo verso l’alto.
Le conseguenze sui nostri portafogli non si sono fatte attendere: in primis alla pompa di benzina, dove il prezzo al litro si sta arroventando sempre più, ma presto le ricadute si ripercuoteranno su molte altre voci delle spese famigliari perché il greggio è oramai parte attiva in quasi tutti i prodotti che entrano nelle nostre case. In Svizzera le ripercussioni della crescita del prezzo del greggio, almeno dal benzinaio, sono state più contenute che altrove. L’effetto della debolezza del dollaro ha, infatti, permesso di contenere una parte del rincaro: oggi un litro di benzina verde a 95 ottani viene venduto mediamente a 1,78 franchi svizzeri (1,068 euro), ma se il dollaro fosse rimasto ai livelli del 2004 si dovrebbero sborsare più di 2 franchi (1,2 euro) per un litro di benzina. Lo stesso discorso vale per l’olio da riscaldamento, il cui prezzo continua a salire senza oramai più limiti.
In prospettiva futura il rincaro del prezzo del greggio non sembra destinato ad arrestarsi. Lo ha spiegato recentemente il gruppo di ricerca Energy Watch Group in un rapporto in cui ci spiega che il picco della produzione petrolifera è stato toccato nel 2006. La produzione giornaliera di greggio, secondo lo studio, è destinata a scendere dai 81 milioni del 2006 a 58 milioni nel 2020 e a 39 milioni nel 2030. Quindi a fronte di una domanda crescente, anche in seguito allo sviluppo economico “selvaggio” delle nuove economie asiatiche, un ulteriore incremento del prezzo appare davvero inevitabile.
Per ora, le nuove impennate del prezzo del petrolio non sembrano aver influito sulle abitudini degli automobilisti. Si continua ad utilizzare l’automobile come quando la benzina costava 1,20 franchi (0.72 euro) al litro; anzi, i dati indicano un chiaro aumento dei chilometri percorsi pro capite, il che significa che la popolazione non sembra farsi influenzare troppo dall’andamento del mercato della materia prima. L’Unione dei Petrolieri ha recentemente sottolineato che non si attende, a breve termine, una diminuzione del consumo. Se il trend al rialzo del prezzo del greggio accelererà qualcosa però dovrà assolutamente cambiare!
Fonte dei dati: Il Sole 24 Ore
Ispirato da: “Crescita del prezzo dell’oro nero” di S.Soldati

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Voi siete fortunati! A Torino spendo un capitale per fare un pieno! Nell'ultimo anno poi un pieno è aumentato di 15/20 euro!

Anonimo ha detto...

Non se ne può più! Dove deve arrivare il mondo per far capire alla gente che bisogna CAMBIARE radicalmente le nostre abitudini?

Anonimo ha detto...

brava Angie!!!!! é inutile lamentarsi e basta,dobbiamo agire e smetterla di pensare: "tanto io non faccio la differenza..." TUTTI INSIEME POSSIAMO FARLA ECCOME LA DIFFERENZA!!!!basta iniziare.....