martedì 11 novembre 2008

La storia di Hannah Jones


La storia di una ragazzina malata sta tenendo col fiato sospeso l'intera Gran Bretagna. Hannah Jones, 13 anni, è malata terminale di una grave forma di leucemia e ha chiesto dalle autorità sanitarie di poter morire a casa, tra le braccia di mamma e papà. I medici sono convinti che un trapianto di cuore potrebbe, in caso di successo, salvarle la vita per qualche anno. Ma lei dice di essere stanca e di volersene tornare a casa: “Voglio poter morire tra i miei familiari e i miei amici”.

Hannah ha convinto anche i medici dell'Herefordshire che per lei sia più giusto trascorrere il tempo che le resta da vivere con la sua famiglia, piuttosto che affrontare i rischi del trapianto e la sofferenza della riabilitazione. “Mi hanno spiegato tutto, ma io non volevo affrontare altre operazioni” ha dichiarato la ragazzina al “Daily Mirror”. “Ne ho avuto abbastanza di ospedali e volevo tornare a casa”.

Hannah ha passato gran parte degli ultimi otto anni in ospedale, dove l'hanno curata per la leucemia e per una terribile cardiomiopatia. Il suo cuore è in grado di pompare sangue solo a un decimo delle proprie capacità e la ragazzina ha già subito tre interventi di applicazione di pacemaker. Secondo i medici, senza il trapianto le restano sei mesi di vita. “Hannah deve essere stata molto convincente, perché dopo aver consultato i legali, le autorità hanno fatto sapere che non avrebbero intrapreso alcuna azione giudiziaria”, ha detto al quotidiano il padre della ragazza. “Lei sa che può cambiare idea in qualunque momento e mettersi in lista d"attesa per un trapianto”.

La madre della ragazzina, ex infermiera di terapia intensiva, riporta il parere di alcuni specialisti secondo cui il trapianto non sarebbe risolutivo e che nel giro di 5 anni la figlia avrebbe probabilmente bisogno di un altro cuore. “Ha subito parecchi traumi nella sua giovane e sfortunata vita. Sono contenta della decisione che ha preso. Credo che per lei sia giusto”. Nella lettera che ha scritto alla famiglia, il Primary Care Trust dello Herefordshire afferma che una azione giudiziaria è parsa inopportuna: “Hannah sembra aver capito la gravità della sua situazione. E' sembrata consapevole del fatto che sarebbe potuta morire”, si legge nella missiva pubblicata da “The Sun”.

Si è discusso delle opzioni terapeutiche e Hannah ha potuto esprimere chiaramente la sua intenzione di non voler tornare in ospedale per cure cardiache. E' chiaramente attaccata alla sua famiglia e vuole essere curata a casa fino alla fine”.

A prescindere dall’opinione che ognuno di noi ha sul diritto di rifiutare un accanimento terapeutico, questa rimane una storia durissima e straziante. La maturità e la motivazione con la quale questa ragazzina chiede di poter morire con dignità mi ha letteralmente lacerato il cuore. Non mi va di aggiungere altro.

Con affetto, GuruKonK.



Fonti: sito web del tabloid “The Sun”, del “Daily Mirror” e di “TGcom”.



Nell’immagine: Hannah Jones all’età di 5 anni, durante una visita ad Disney Paris.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

...oh ma che storia triste!

.....ragazzi non so proprio cosa pensare... da un lato ammiro il coraggio della ragazza ma d'altra parte non so se a 13 anni possa già decidere da sola una cosa del genere.... voi cosa ne pensate?

...un bacione enorme a tutti voi!

SMAAAAAAAAAAAAACK!!!!!!!!1

Anonimo ha detto...

Ciao belli! Secondo me è giusto che una persona possa rinunciare alle cure se vi è un accanimento terapeutico. In questo caso c'è però qualcosa che mi infastidisce... Avete letto con attenzione ciò che ha dichiarato la madre di Hanna? Ha detto: "Sono contenta della decisione che ha preso. Credo che per lei sia giusto così!"

Adesso non voglio fare il fenomeno, ma mi chiedo se sia poi così "normale" che una madre si definisca "contenta" del fatto che sua figlia di 13 anni ha deciso di morire!

Anonimo ha detto...

Non credo sia contenta, ma sapendo che con un trapianto la sua vita sarebbe quella di rimanere a letto imbottita di farmaci, beh, credo che vivere gli ultimi mesi con la famiglia sia certamente meglio che passare altri 5 anni di inferno fra sofferenza e agonia. Inoltre la vita deve fare il suo naturale corso e non essere forzatamente prolungata con la medicina. Il destino ha voluto così e così deve andare.

Anonimo ha detto...

Capisco bene ciò che vuole dire Marilena (tra l'altro benvenuta!), però non voglio sottovalutare la questione sollevata da Angie. Siamo sicuri che questa 13enne sia in grado di decidere al meglio? Forse il suo giudizio è offuscato dall'amarezza e dalla sofferenza che ha patito negli ultimi 8 anni. Comunque se il tribunale l'ha giudicata abbastanza matura da poter rifiutare il trapianto di cuore, sta bene pure a me! Resta solo il fatto che in casi del genere non esiste una verità assoluta, qualsiasi scelta comporterebbe lacrime e sangue.

Anonimo ha detto...

Rispetto la decisione di Hannah ma non la capisco molto, forse perchè la vedo dall'esterno.

Il trapianto di cuore non è più come un tempo, oggi le tecniche sono talmente raffinate che gli attuali trapiantati svolgono un vita praticamente normale, con una aspettativa di sopravvivenza pari (quasi) ad una persona non trapiantata. Forse i problemi cardiaci di Hanna sono tali che il trapianto non sarebbe risolutivo?

Devo pure ammettere che fatico anche a capire la posizione dei genitori. Da loro ci si aspetterebbe l'impossibile pur di salvare la propria figlia, e invece sono già rassegnati a perderla. Come se le battaglie di questi 8 anni abbiamo stroncato anche la loro resistenza e gli abbiano tolto la capacità di continuare a lottare.

Come detto, tutte queste mie perplessità nascono dal fatto che non si può giudicare una situazione del genere dall'esterno.

Rimango comunque con un senso di titubanza e irresolutezza dentro di me.

Saluti & abbracci a tutti!

Susanna ha detto...

Non so che dire...
gatta susanna

Anonimo ha detto...

...ragazzi non so proprio cosa pensare ...
...una ragazza di l3 o l4 anni forse non è in grado x prendere decisioni di questo tipo ...
...non capisco la madre che accetta una decisione del genere con tanta naturalezza ...
...forse noi non sappiamo cosa sta dietro tutto questo ...
...la poverina forse non ne puo' veramente piu' di essere sottoposta a tante sofferenze ...
...non so cosa altro pensare...
mi auguro che decidano x la cosa migliore ... la speranza è sempre l' ultima a morire ...
un saluto a tutti ed un grosso bacione

Anonimo ha detto...

Nessuno può garantirle di sopravvivere all'intervento.Chi di noi di fronte a questo, non avrebbe il desiderio di morire accanto a chi ci ama invece che sotto freddi ferri?
Una scelta, quella di Hannah, che sconvolge ma che va compresa.
Io la trovo sovrumana nel suo coraggio.
Un esempio per chi,come me a volte, non fa che piangere sui propri mali.
Voglio imparare da te, Hannah, ad essere una persona migliore.
In bocca al lupo.