domenica 9 novembre 2008

La clinica dell’orrore


Centotrentacinque euro. Ci sono posti in Africa dove con questa cifra si va avanti per mesi: acqua, cibo, farmaci, un po' di vestiti. In Nigeria corrispondono alla somma di 20.000 naira, un piccolo, effimero tesoro che per un contadino o un operaio può rappresentare la paga di oltre un anno di lavoro. Per 20 mila naira c'è chi è disposto a tutto, anche a vendere una vita umana. A Enugu, una delle città più povere nel sud del Paese, c'è un posto in cui di vite ne sono nate tante, e altrettante sono state comprate, immesse sul mercato e vendute al miglior offerente.

A scoprirlo è stata la polizia locale, in un luogo sulla carta tanto sicuro quanto lontano da ogni squallido commercio: un ospedale, una clinica per maternità molto conosciuta in zona, affollata di giorno, troppo silenziosa di notte, quando nei corridoi e nelle sale operatorie cominciava tutta un'altra attività che coinvolgeva medici, infermieri e personale esterno.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia nigeriana, che ha fatto irruzione nella struttura, il medico responsabile dell'ospedale di Enugu attirava giovani donne che portavano avanti gravidanze non desiderate, proponendo loro di aiutarle ad abortire. Le adolescenti venivano invece rinchiuse fino al giorno del parto, poi, il baratto: il neonato in cambio del piccolo tesoro, 20.000 naira, senza possibilità di scelta. Per chi decideva di non separarsi dal proprio bambino erano botte.

I pargoli venivano poi venduti, a nigeriani ma anche a stranieri bianchi per una cifra che oscillava tra i 300.000 e i 450.000 naira (2.000-3.000 euro).

Per molte donne ricoverate non c'è stato neanche il cambio in denaro. Una volta entrate in clinica venivano drogate, violentate, costrette a partorire e allontanate dal proprio bambino. A raccontarlo alla France Presse è stato una diciottenne, una delle 20 ragazze liberate dopo l'irruzione della polizia: “Mi hanno fatto un'iniezione e sono svenuta, quando ho ripreso conoscenza mi sono resa conto che ero stata stuprata, poi mi hanno rinchiuso e il medico ha abusato di me più volte”.

Secondo il responsabile locale per la sicurezza, Desmond Agu, ad entrare in ospedale, in alcuni casi, erano donne molto giovani e molto povere “che ricorrevano a questa pratica volontariamente”. Ma nella clinica Enugu c'erano anche “donne ricoverate da tre anni, ingravidate da ragazzi chiamati appositamente dal primario della clinica, quindi obbligate a fare figli in condizioni di schiavitù”. In alcuni casi, i bambini vengono dati alla luce per avere più manodopera o farli prostituire.

Secondo le organizzazioni locali che da anni si battono contro il traffico di essere umani (così come riportato dalle maggiori agenzie di stampa) la pratica non è rara in Nigeria, il Paese con il maggior numero di abitanti del continente africano, pari a 148 milioni. Non esistono dati precisi sulle “fabbriche dei bambini”, come sono state ribattezzate dalla stampa nazionale, e sul numero di neonati destinati ogni anno alla vendita, ma secondo gli attivisti si tratta di un'attività diffusissima, gestita da organizzazioni molto strutturate. “Pensiamo siano più grandi di quanto sappiamo”, dice Ijeoma Okoronkwo, direttore regionale dell'Agenzia nazionale per il bando del traffico di esseri umani.

Le strutture simili alla clinica di Enugu scoperte finora nel Paese sono almeno una decina. “Tutto questo esiste da tempo” ha aggiunto Okoronkwo “ma noi ne siamo al corrente solo dal dicembre 2006, quando una ONG ha lanciato l'allarme e ci ha segnalato che i neonati venivano venduti e che vi erano coinvolti gli ospedali”.

Ma chi compra i bambini? Secondo la polizia e le organizzazioni umanitarie si tratta soprattutto di gente del posto. Nella società nigeriana la sterilità di una donna sposata è un fardello e c'è gente disposta a pagare qualsiasi cifra per comperare un bambino. “Molte persone” afferma Okoronkwo “non sanno neppure che quel che fa è fuori legge, credono si tratti di una normale adozione”.

Nigeriani, dunque, ma nessuno può escludere che il traffico possa essere alimentato anche da stranieri, europei o americani (come accade già in altri Paesi dell'Africa subsahariana), persone per le quali 2.000, 3.000 euro rappresentano una cifra irrisoria. Intanto, le “fabbriche” continuano a produrre, incrementate da un ritmo che, secondo dati Unicef, varia da i 10 ai 15 bambini venduti ogni giorno.

GuruKonK



Fonte: articolo dell’ottimo Andrea D’Orazio, pubblicato sul sito web de “L’Unità”.



Nella fotografia, un bambino che sembra volerci richiamare alle nostre responsabilità: chi ha voce per denunciare, lo faccia senza esitazioni!

14 commenti:

Anonimo ha detto...

ma porca putt..a! non c'è mai limite al peggio? come può un essere umano progettare e mettere in pratica una cosa così vomitevole? non ho parole per esprimere la mia rabbia e il mio disgusto!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Lo so che tutte le volte che Gurukonk pubblica notizie spiacevoli come questa, io torno sempre a premere sul medesimo tasto, però non posso farne a meno! Persone come queste, che praticano coscientemente il male assoluto per un mero profitto personale, NON meritano di continuare a vivere! Questo non ridarà alle vittime ciò che hanno perso, ma il messaggio deve essere forte e chiaro: per chi commette simili crimini non ci può essere una seconda possibilità!

So bene che la maggior parte di voi non condivide questa mia visione, ma la rispettate comunque. Di riflesso anche io ho il massimo rispetto per la coerenza con la quale continuate a manifestare la vostra contrarietà verso la pena di morte.

Non so come, ma credo che tutte le persone di buona volontà (cioè la stragrande maggioranza!) un giorno riusciranno a far prevalere i principi di civiltà in cui tutti noi crediamo!

Anonimo ha detto...

Dici bene Robi! Io sono contrario alla pena di morte per vari motivi di cui forse abbiamo già parlato. Però davanti a questo tipo di "male assoluto" non posso nutrire nessuna pietà verso gli esecutori!

@ gurukonk: ottima la scelta della fotografia!

Anonimo ha detto...

...oh no..... orribile! non ho parole! come ci si può spingere fino a questi livelli? mi si stringe lo stomaco anche solo a pensarci!

Anonimo ha detto...

E' disumano e, caro Robiiiiiiiii, effettivamente gli uomini che compiono ripetutamente e coscientemente azioni disumane non meritano alcuna possibilità. Sono con te!

Ma mi chiedo anche se togliere di mezzo quelle persone sia davvero una soluzione oppure solo una punizione fine a sé stessa e risolutiva solo a livello illusorio. Permetterebbe davvero di ripulire il mondo, oppure il mondo continuerà sempre ad essere un posto in cui il male è presente almeno tanto quanto il bene?

Se tu dovessi uccidere personalmente uno di quei bastardi, dopo proveresti un senso di miglioramento e di benessere oppure ti caricheresti inconsapevolmente di un nuovo carico di violenza, odio e quindi energie negative cui dovrai far fronte nel resto della tua vita? Uccidiamone due, e probabilmente ne nasceranno altrettanti pronti a fare porcherie.

Alla fine credo che nemmeno mettendocela tutta a fare pulizia, potremo mai giungere all'ottenimento di un mondo perfetto stile "Utopia". Allora, mi chiedo sinceramente: vale la pena di punire queste persone? Sì, purché non ci illudiamo che così un giorno potremo fare, come tu dici caro Robiiiiiiiii, "prevalere i principi di civiltà in cui tutti noi crediamo".

Vi sembrerò cinico, ma considero un'illusione il fatto di pensare che siamo noi uomini a dettare gli equilibri di un pianeta e di una razza -quella umana- che non saranno mai pacifici e sereni bensì sempre combattuti tra il bene e il male. E' la natura stessa della vita. La vita iniziò con un conflitto, uno scontro violento, un'esplosione. La terra non sarà mai il paradiso. Bene e male si alterneranno sempre e a noi non resta che cercare un migliore equilibrio, pur sapendo che resta una meta ipotetica e non concretizzabile.

Lo vediamo noi nel nostro piccolo: a volte facciamo cose buone, altre siamo pessimi. Uccidere, credo, resta una cosa pessima da fare. Allora dobbiamo restare con le mani in mano? No, ma se evitiamo di fare a nostra volta le porcherie che ci indignano, secondo me, abbiamo già dato tanto come esseri umani.

Baci, Clppt

Anonimo ha detto...

Cloppete79, mi vorresti sposare?

BloodyMary85

Anonimo ha detto...

Volentieri, ma sai...

... sto uscendo da una storia di 3 anni con un tipo, non mi voglio sentire legata, mi sento confusa, voglio stare un po' da sola ...

Un bacio speciale, Clppt

Anonimo ha detto...

.....ecco... ......ti pareva...

....comunque grazie per il bacio speciale!

BloodyMary85

Anonimo ha detto...

Peccato, Cloppy e BlodyMary avrebbero potuto formare una coppia da urlo!

Il Post mi ha fatto una gran rabbia! Capisco l'amarezza e la "rassegnazione" filosofica di Cloppete, però in questi giorni ho imparato che con la giusta motivazione e una preparazione accurata si può ottenere qualsiasi cosa! Perciò il giorno in cui prevarranno i principio di civiltà nei quali tutti noi crediamo, non mi sembra più così lontano!

Saluti!

Anonimo ha detto...

....ciao amici cari! quando ho letto il post pubblicato da gurukonk sono rimasta di ghiaccio! poi ho visto che tutti i siti di informazione hanno passato la notizia, ognuno a modo suo.....

...in tutta sincerità non so proprio come commentare un atto di barbarie organizzato in modo così scientifico.... le vostre riflessioni sono di certo molto ispirate ma io davvero non so proprio cosa scrivere! queste cose mi fanno sentire piccola e impotente!

un bacione enorme a tutti voi!

...ah..... stavo per dimenticare una cosa: anche secondo me cloppete e bloodymary sono proprio una bella coppia! caro cloppy, ripensaci!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Jack-jack si chiedeva: non c'è mai limite al peggio?

Risposta: NO!

Anonimo ha detto...

ho visto che Angie, anche dopo quasi 24 ore di riflessione, non ha trovato le parole adatte a commentare il post del Guru!

anche io sono rimasto allibito, anche io ci ho pensato molto, anche io ho girato per la rete in cerca di "ispirazione".

forse come dice robiiiiiiiii bisognerebbe sbarazzarci di questa gente una volta per tutte.
forse come dice cloppete viviamo in precario equilibrio tra bene e male e uccidere questi stronzi non avrebbe senso.
non lo so, vivere in tempi come questi è davvero complicato! io continuerò a fare la mia piccola parte, cosciente che non servirà a cambiare il mondo.

Anonimo ha detto...

ma dico ... non c'è priprio piu' limite a nulla ...
...robiii hai perfettamente ragione queste persone NON meritano di vivere ... non riesco a pensarci ...

Un salutone ed un bacio a tutti
ciao ciao

Anonimo ha detto...

Grazie pollianna! Lo so che sono cose brutte e "impopolari", tuttavia credo davvero che in casi simili lo Stato non si possa permettere di trasmettere un messaggio ambiguo! Insomma chi commette simili crimini deve sapere che lo aspetta la morte!