martedì 16 settembre 2008

The WWW Foundation


A quasi vent'anni di distanza, Tim Berners-Lee è tornato a prendere per mano la sua creatura (il Web) per cercare di svilupparne ulteriormente le potenzialità e per diffonderne ancor di più l'abbraccio globale. L'inventore di Internet ha infatti lanciato la “World Wide Web Foundation”, una nuova fondazione focalizzata sull'estensione delle capacità del Web e sul tentativo (molto ambizioso!) di portare effettivamente Internet a tutte le persone del mondo. La “World Wide Web Foundation”, la cui attività dovrebbe partire all'inizio del prossimo anno, farà crescere “una Rete aperta e libera”, ha dichiarato Tim Berners-Lee. La fondazione promuoverà democrazia, libertà di parola e libertà degli utenti internet per accedere ai contenuti online che desiderano.

Inoltre, uno dei principali temi, a lungo termine, della fondazione sarà quello portare l’accesso al Web all'80% della popolazione mondiale che non dispone di una connessione ad internet. Personalmente ritengo che le priorità siano ben altre, tuttavia sono sicuro che le motivazioni di base di questa iniziativa siano certamente nobili quanto ambiziose.

Verrà estesa la capacità del Web a tutti sul pianeta”, sottolinea Berners-Lee, che attualmente è docente al “Massachusetts Institute of Technology” (MIT). O almeno, “cercherà di farlo”: Berners-Lee ha infatti riconosciuto che gli obiettivi sottolineati sono “terribilmente impegnativi”, ma che è importante per il Web far beneficiare l'umanità nel suo complesso, e non solo quelli che possiedono l'ultimo dispositivo tascabile. A questo proposito vi rimando al Post: “Un PC da 75 dollari”.

Correva l'inizio degli anni ‘90 quando Tim Berners-Lee, allora programmatore software presso il CERN di Ginevra (già, proprio lì), sviluppò il protocollo HTTP e una prima specifica del linguaggio HTML, che non sono altro che le fondamenta del Web come lo intendiamo oggi.

Anticipando le domande su che cosa prevede per la fondazione e il futuro del Web, Berners-Lee ha candidamente confessato che le sue idee in merito sono molto limitate: “Sarà la nuova generazione di utenti a dover pensare al Web come a una tela bianca sulla quale esprimere la loro creatività”.

Berners-Lee ha comunque menzionato due obiettivi per il Web del futuro: far crescere e creare nuove forme di democrazia, includendo le meritocrazie, e aiutare a migliorare la sanità. La “Web Foundation” si focalizzerà inoltre sugli standard Web, sull’interoperabilità e sul progresso della scienza della Rete.

Come tutti noi ben sappiamo, le potenzialità della Rete come “veicolo di conoscenza” sono enormi e meravigliose. Oggi abbiamo rapidamente accesso ad un numero di informazioni che appariva impensabile quando Barners-Lee udì i primi vagiti del Web. Proprio in questa ottica, la diffusione di questa tecnologia favorirà sensibilmente la lotta per la democrazia e per i diritti civili in tutti i Paesi del mondo nei quali la censura, coma una garrotta di stato, ancora soffoca le aspirazioni individuali.

Con affetto, GuruKonK.



Fonte: Computer World Online.



Nell’immagine: Tim Berners-Lee, il “papà” di Internet.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

per me hai ragione: le priorità sono altre.

ciao ciao!

Anonimo ha detto...

Però è vero che in molti paesi internet può essere l'unica voce libera in grado di scavalcare la propaganda di regime. Credo che sia un bene fondamentale da tutelare.

Anonimo ha detto...

Quello che dice Stilo è vero. Alcune popolazioni sono confrontate giornalmente con basilari problemi di sopravvivenza, cioè con la mancanza di cibo, di acqua potabile e di strutture sanitarie.

Non dobbiamo però dimenticare tutti coloro che lottano per la libertà e lo sviluppo nelle proprie terre. Per costoro un mezzo di comunicazione e di divulgazione dei propri ideali è indispensabile per aggirare le bugie e i silenzi dei governi.

Poi non c'era "qualcuno" che diceva che solo la conoscenza può generare la libertà?

Anonimo ha detto...

credo anche io che il libero accesso alla rete possa garantire un bel salto di qualità.

ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

Giusto!

Anonimo ha detto...

Un monaco ha spiegato che nell'ex Birmania il regime militare cura le persone che si recano negli Internet Point e quando escono le riempie di botte! Ogni volta che comunicano al mondo quanto accade all'interno del paese, rischiano la vita!

Baci, Clppt

Anonimo ha detto...

@ CloppyBoy

è vero quello che dici. immagino che la paura che la giunta militare dimostra verso il libero utilizzo della rete sia una chiara dimostrazione della bontà del mezzo nella lotta per la libertà. almeno credo...

saluti, baci e abbracci a tutti voi!