martedì 23 settembre 2008

Il metano fa paura!


Ancora cattive notizie per l’ambiente! I ricercatori che lavorano nel Mar Artico stanno purtroppo prendendo atto di un fenomeno particolarmente grave per il riscaldamento globale. L’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci continentali e marini al Polo, consente la fuoriuscita di milioni di tonnellate di un noto gas immagazzinato nel passato nei fondali dell’Oceano Artico, il metano, 20 volte più dannoso per l’ambiente del biossido di carbonio, e che accelera ulteriormente il processo di fusione delle calotte polari e dei ghiacci marini.

Il quotidiano britannico “The Independent”, che oggi dà risalto ai risultati preliminari cui sono giunti i ricercatori, spiega come le ingenti scorte di gas metano stiano affiorando in superficie sulle acque dell’Oceano Artico, aumentando “la concentrazione dei gas ad effetto serra in atmosfera e favorendo il riscaldamento dell’Artide e dell’intero pianeta”. Secondo gli scienziati, l’improvviso rilascio di metano è stato causa in passato di un rapido aumento delle temperature globali e di drammatici cambiamenti climatici. I ricercatori a bordo della nave che ha seguito tutta la costa settentrionale della Russia hanno rilevato fortissime concentrazioni di metano (talvolta 100 volte superiori ai livelli attuali!) in numerose aree vaste migliaia di chilometri quadrati dell’Oceano Artico di fronte alle coste siberiane.

Negli ultimi giorni i ricercatori hanno potuto osservare alcune zone di mare con numerose bolle di gas metano provenienti dal basso, una sorta di “ciminiere di metano” che nascono direttamente dal fondo marino. A loro parere questo significa che gli strati sottomarini di “permafrost” (suolo perennemente congelato) che fungono da coperchio per evitare che il gas fuoriesca, si sono oramai sciolti, permettendo al metano di uscire dai depositi in cui era intrappolato dall’ultima era glaciale. Come vi ho detto all’inizio del Post, il metano è un gas che può generare conseguenze sull’effetto serra ben 20 volte superiori rispetto al biossido di carbonio (il famoso CO2) e il suo rilascio potrebbe innescare una spirale di riscaldamento difficilmente arrestabile.

Il disgelo del permafrost siberiano accelera in modo preoccupante (e quasi imprevedibile) l’effetto serra. Ma in che modo ciò può avvenire?

1. L’aumento della temperatura dell’atmosfera (determinato anche dall’effetto serra) fa sentire i suoi effetti anche nell’estremo nord, provocando il disgelo del suolo e la formazione di piccoli laghi;

2. nell’ambiente liquido i batteri possono avviare la decomposizione di resti organici producendo metano;

3. Il metano (CH4) è un gas serra estremamente attivo; una molecola di metano intrappola tanto calore quanto 21 molecole di CO2. Ai fini dell’effetto serra, l’emissione di 1 tonnellata di metano equivale all’emissione di 58 tonnellate di CO2!

4. quindi: l’aumento di metano contribuisce al riscaldamento dell'atmosfera.

Il nefasto processo biochimico esposto sopra ha il nome di “feedback positivo” (o “retroazione positiva”). Questi fatti sono noti da tempo agli scienziati, ma oggi la preoccupazione aumenta ulteriormente. Secondo uno studio di un’equipe di scienziati russi e americani, le emissioni di metano dai laghi siberiani sono più alte del 60% rispetto a quanto finora si pensava.

L’equipe ha misurato le emissioni di metano da parte di due laghi siberiani prodotti dallo scioglimento del “permafrost” ed ha appurato come le emissioni superino le stime precedenti di valori variabili tra il 18% e il 63%!

I ricercatori hanno inoltre stimato come i laghi siberiani immettano ogni anno nell’atmosfera circa 4 milioni di tonnellate di metano, equivalenti a 230 milioni di tonnellate di CO2. Tanto per farsi un’idea, l’Italia immette nell’atmosfera ogni anno una quantità suppergiù simile di CO2.

Si è inoltre potuto valutare che il suolo siberiano contiene ancora circa 500 miliardi di tonnellate di carbonio che per il 90% potrebbe entrare nell’atmosfera sotto forma di metano, il che significa oltre 1’600 miliardi di tonnellate di CO2... Roba da far tremare i polsi!

Lo studio è stato condotto da alcune università russe e americane ed è stato coordinato dalla “NortheEast Science Station” sul Mare Artico. Le loro conclusioni hanno avuto l’onore di una pubblicazione sul numero di settembre della prestigiosa rivista scientifica “Nature”.

Forse ci converrebbe prendere atto che i meccanismi distruttivi che tutto ciò comporta siano oramai inevitabili e i nostri governi dovrebbero cominciare lo studio di misure che ci permettano, perlomeno, di limitare al minimo i danni. Voi cosa ne pensate?

Saluti pieni di preoccupazione, GuruKonK.



Fonti: “The Independent” e “Environment News Service



Nell’immagine: un pianeta che ha bisogno di aiuto…

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo post l'ho riletto 2 volte, anche se era ben spiegato ci ho messo un pò a capirlo bene.

Accidenti, non avevo mai neppure sentito parlare di queste fuoriuscite di metano e soprattutto non avevo idea che potessero essere così devastanti!

Prossimamente mi sono ripromesso di approfondire la questione!

Ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

...la faccenda mi sembra complicata!

però, come mi pare di capire, insieme ai danni fatti dall'uomo anche la natura si mette a buttare porcheria nell'atmosfera c'è poco da stare allegri!

Anonimo ha detto...

insomma, l'inquinamento umano ha sciolto il permafrost e questo sta permettendo a tonnellate di metano di aumentare ulteriormente l'effetto serra. giusto?

si tratta di un circolo vizioso davvero terribile! non voglio essere sempre polemico, però un argomento del genere dovrebbe avere maggiore risalto nell'informazione, no? dai, perchè diavolo dobbiamo sempre conoscere queste cose grazie al web?

Anonimo ha detto...

io la penso come jack!

e mi chiedo: perchè la razza umana si sveglia quando i buoi sono già fuori dalla stalla?

Anonimo ha detto...

...ciao amiconi belli!

....io continuo a pensare che se ognuno di noi fa la sua parte, il nostro pianeta può ancora salvarsi!

....non vorrei mai che qualcuno si nasconda dietro l'alibi del "tanto io non ci posso fare niente"!

...un bacione, ciao ciao!

Anonimo ha detto...

Brava Angie! Al giorno d'oggi è fin troppo facile nascondersi dietro alibi di comodo!

Anonimo ha detto...

Io sono solo una micia e mi dicono che i mici pensano solo al presente, ignorando qualsiasi cosa riguardi il futuro. Ma non solo i gatti, a quanto pare: i governi (e gli umani) pensano che la cosa non li riguardi, perché tanto quando la cosa succederà, essi saranno già morti... meglio scannarsi per due poltrone, no? questi sono i problemi, per i governanti, di destra o sinistra! Di queste cose non parla mai nessuno! L'inquinamento non interessa a nessuno, è anche un po' roba da comunisti...

Anonimo ha detto...

Ah, scusate, amici, dimenticavo di firmarmi: sono gatta susanna (ildiariodisusanna.blogspot.com).

Anonimo ha detto...

...se "qualche" leader mondiale avesse un cervello felino come quello di susanna, il nostro povero pianeta andrebbe molto meglio!