venerdì 5 settembre 2008

"A.A.A. vendesi precarie"


L'avevano promesso e l'hanno fatto. Hanno attuato uno strip-tease (sia pur “velato” dietro un lenzuolo bianco con retroilluminazione) le centraliniste precarie licenziate dall'ospedale di Legnano dopo sei anni di lavoro interinale, che nei giorni scorsi si erano provocatoriamente “messe all'asta” sul web. Come annunciato in un video su YouTube, intorno alle 11 di questa mattina sono salite sul palco del teatro della Cooperativa di Milano. Vestite di tutto punto, hanno lanciato il loro monito sugli effetti crudeli del precariato e pubblicizzato lo sciopero in programma per il 19 settembre a Roma. Poi hanno dato il via allo spettacolo, davanti a telecamere e macchine fotografiche letteralmente impazzite. Insomma, basta una donna che si spoglia per mettere in subbuglio un’intera platea di uomini, come direbbe la mia adorata sorellina…

Si sono nascoste dietro un telo e, sulle note del famoso “Nessun dorma” di Giacomo Puccini, hanno tolto i vestiti fino agli slip e ai reggiseni, lanciati oltre il separé a prova dell'integralità dello spogliarello. “Ma avevamo altra biancheria intima addosso. La nostra era una provocazione pulita che non doveva intaccare la nostra dignità femminile”, precisa Ornella Cameran, rappresentante del Sindacato Rdb/Cub. Pochi minuti di casto e un po’ impacciato show, nell’imbarazzo loro e dei giornalisti in platea, a quanto pare quasi tutti precari anche loro! Poi riappaiono, coperte da coloratissime vestaglie e alzano uno striscione sul quale a spray è scritto: “A.A.A. vendesi precarie” e annunciando per il 19 settembre a Roma uno “sciopero dei precari”. Lo spettacolo è andato anche in diretta su C6TV, una Web TV milanese. Sul palco erano in nove. Delle undici precarie solo due hanno mancato l'appuntamento. “La pressione è notevole e il momento è davvero difficile per queste lavoratrici”, sottolinea Cameran.

Cercando di chiudere il più possibile le pieghe delle loro vestaglie davanti all’insistenza degli scatti delle macchine fotografiche e delle telecamere e scusandosi a più riprese perché “noi non sappiamo fare queste cose, non siamo abituate a parlare con la stampa”, Milena, Antonella, Elena, Conny e le loro colleghe hanno raccontato la loro vicenda lavorativa nel call center dell’Azienda ospedaliera di Legnano. “Siamo le prime vittime della Legge Brunetta: la precarietà cronica viene risolta lasciando tutti a casa”, hanno detto le licenziate, età media 35 anni, tutte brillantemente diplomate e una di loro, Sonia, addirittura laureata in Scienza Politiche. Sono determinate più che arrabbiate, ma soprattutto preoccupate per il loro futuro: “Molte di noi hanno famiglia, dei figli, dei genitori molto anziani da aiutare, adesso casa facciamo, come facciamo a tirare avanti?

È il nostro dramma di lavoratrici precarie” spiega ancora Ornella Cameran: “ci dicevano che se avessimo accettato gli straordinari pagati solo al 50%, il nostro contratto sarebbe stato rinnovato per almeno altri 8 mesi. Noi ci siamo fidate, siamo state buone e abbiamo continuato a lavorare duramente con orari impossibili: abbiamo sbagliato! Ora, al posto nostro, al call center rispondono persone che fisicamente stanno in Sicilia e noi siamo senza lavoro!”.

Ieri, in extremis, si è fatta viva persino l'azienda ospedaliera di Legnano. “Forse un tentativo di fermare lo striptease. Fatto sta” racconta la signora Cameran “che ci hanno proposto di entrare in una cooperativa che si occupa delle pulizie nell'ospedale. La prenderemo in considerazione. Abbiamo bisogno di lavorare e non ci tiriamo indietro”. Quello con la direzione dell'ospedale, prosegue, “è stato un incontro duro, pieno di tensione, ma non ci ha dissuaso. Siamo andate fino in fondo come annunciato”. Nel carnet delle ex centraliniste non c'è solo la proposta dell'ospedale di Legnano. Dopo la provocazione lanciata via Internet, si è fatta viva anche un'azienda di Segrate offrendo un posto per una di loro. In calendario c'è anche un incontro con Ezio Casati, l'assessore alle Attività economiche, che ha chiesto di incontrarle.

Da parte mia posso solo augurare a queste donne di trovare al più presto un posto di lavoro solido e duraturo, che permetta loro di guardare al futuro con maggiore serenità. Purtroppo, nelle sabbie mobili del precariato sono intrappolati migliaia di giovani (ma non solo!) e per molti di loro sarà difficile trovare sbocchi interessanti. Voi come la pensate?

Con affetto, GuruKonK.



Fonte: sito web de “Il Corriere della sera



Nell’immagine: le signore durante la loro singolare protesta.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

E' triste che dei laureati debbano lottare per un posto di centralinista precario.

E' triste che nel nostro Paese non si riescano a valorizzare i giovani talenti.

E' triste che delle lavoratrici per farsi ascoltare debbano arrivare a spogliarsi su un palco.

Siamo davvero diventati un Paese intriso di tristezza?

Buona serata a tutti.

Anonimo ha detto...

ma no dai, abbiamo diverse cose per cui stare allegri... però è vero che se ci concentriamo sui dati economici e sociali un pochino viene da piangere pure a me... ciao ciao!

Anonimo ha detto...

SIGH

Anonimo ha detto...

oramai il precariato è diventato la norma. quando trovi un posto di lavoro ti offrono sempre contratti a tempo determinato, di solito 3 o 6 mesi, e ti dicono che dopo un paio di periodi decideranno se assumerti a tempo indeterminato. per esperienza mia e di molti miei amici vi posso dire che nonostante un grande impegno e la totale disponibilità a fare turni supplementari, ben difficilmente il titolare ti offrirà un contratto migliore. come dargli torto? con questo sistema lui ha solo da guadagnare!

Anonimo ha detto...

x randy
devo darti ragione. non credo che nelle intenzioni dei legislatori ci fosse quella di far implodere il mercato del lavoro. comunque alla resa dei conti tutto ciò conta poco, visto che il risultato è così catastrofico.

X robiiiiiii
con te al 100%!

ciao a tutti, buona serata!

Anonimo ha detto...

Dico che bisogna cambiare governo.
E alla svelta.
Ma il panorama politico è sconfortante. Non credo che il PD sia la risposta alle nostre preghiere.
Per lo meno alle mie (che però, essendo una micia, di politica non capisco un piffero). Non so alle vostre.
Non so che dire...
gatta susanna

Anonimo ha detto...

Lasciamo stare... Se ci penso mi ritrovo i testicoli che giocano a carte con le caviglie...

Anonimo ha detto...

Innanzi tutto un grossa abbraccio alle 11 signore di Legnano poi rifletto e penso che solo decurtando dell'1% gli emolumenti di tutti i primari del presidio sanitario potrebbero assumerle a tempo indeterminato......mi viene davvero voglia di metter qualche bomba.....Guardate che è il vostro presidio sanitario che NON VUOLE cambiarvi il contratto perchè sono certo che potrebbero farlo. Come hanno fatto fino ad oggi per tutti gli anni passati ?
Anch'io sono stato "buttato fuori".
Bruno

Anonimo ha detto...

ma è tutto il sistema che fa vomitare! per anni la nostra società è andata avanti con un cieca fiducia nel mercato e nella finanza! adesso che il giochino si è rotto e che tanta povera gente in tutto il mondo è rimasta in braghe di tela, avete visto qualcuno di quei viscidi arraffatori chiedere scusa? bastardi!

Anonimo ha detto...

a Bruno va tutta la mia sincera solidarietà!!!!!!