domenica 27 gennaio 2008

Il giorno della memoria


Domenica 27 gennaio. Oggi è il “Giorno della memoria”, celebrato per ricordare, in tutto il mondo, gli orrori della Shoa. In una giornata simile non posso scrivere di nessun altro argomento, credo che sarete d’accordo con me. Tuttavia non voglio cadere in facili retoriche o in irrilevanti luoghi comuni. L’Olocausto fu, con tutta probabilità, la peggior atrocità ideata, pianificata e realizzata dal genere umano. Ogni altra considerazione da parte mia sarebbe di certo inutile.

In una giornata così particolare, ho pensato di selezionare per voi due testimonianze di chi, in quegli anni, s’era trovato ad un passo dalla morte e si è salvato, strisciando tra i fanghi dell’orrore.


Lavorando ad Auschwitz
testimonianza di Goti Bauer

Dicevano che eravamo diretti ad un campo di lavoro; come avremmo potuto credere che dei bimbetti, dei neonati, dei malati servissero a questo scopo? Alle nostre domande non venivano date risposte plausibili; non era importante convincerci, era importante tenerci tranquilli perché non esplodesse il panico (…).

Eravamo stretti come sardine, più di cinquanta per vagone, ogni giorno più disperati, più rassegnati. Ricordo il ribrezzo per i primi pidocchi che ci trovammo addosso, le cimici intorno. Lo sferragliare del treno copriva i singhiozzi sommessi delle madri, non i pianti disperati dei bimbi. Avevano fame, avevano tanta sete, non avevano il minimo spazio per muoversi. Ricordo la folle tentazione di fuggire che mi prese ad Ora, prima del Brennero, dove ci fecero scendere per qualche momento. Non osai. Cosa sarebbe successo agli altri, ammesso che vi fossi riuscita? Sì, perché secondo il codice nazista per ogni infrazione non pagava solo il colpevole ma quanti gli stavano intorno (…).

Il viaggio durò una settimana, la sera del 22 maggio arrivammo a Birkenau (…).

C’erano (…) anche le guardie SS con i cani lupo a controllare che tutto funzionasse e che la disciplina fosse rispettata. Quei cani erano addestrati apposta per azzannare e sbranare i trasgressori. La mia squadra fu per un certo tempo adibita alla bonifica di terreni paludosi sulle rive della Vistola. Il luogo era a parecchi chilometri da Birkenau: vi andavamo a piedi, in fila per cinque e guai a chi non teneva il passo. Dovevamo prosciugare la zona acquitrinosa, svuotandola a palate dalla melma e riempiendola di ghiaia che altre prigioniere ricavavano macinando pietre in grosse trituratici azionate a mano.

Qualche settimana dopo ci mandarono più lontano, a molti chilometri di distanza da Birkenau. Ci portavano nei camion, dovevamo approntare strutture difensive per l’esercito del “grande Reich”, in vista del fronte russo che si stava avvicinando. Eravamo nell’agosto del 1944 ed era già in atto la ritirata tedesca. Scavavamo trincee, un lavoro pesantissimo che diventava di giorno in giorno più tremendo via via che le condizioni climatiche peggioravano. In Polonia l’autunno e poi l’inverno arrivano molto prima che da noi, per cui al freddo, sotto l’acqua, vestite di stracci, con le SS sul bordo della fossa a controllare che la pala fosse abbastanza piena, era un indescrivibile supplizio. Non ci pensavano due volte ad aizzarti contro il cane e quando succedeva, la malcapitata veniva riportata al campo a braccia e quasi mai sopravviveva. In lontananza vedevamo una bianca casetta di contadini. Sembrava un miraggio, gente vi entrava, gente ne usciva: era la vita. Dal camino saliva un lieve filo di fumo: immaginavi la pentola sulla stufa, la famiglia riunita intorno al desco. Ricordo quella casa come il più grande desiderio che io abbia mai avuto: potervi arrivare, nascondermi, scaldarmi al tepore di quella stufa, passarvi il resto dei miei giorni.

A mezzogiorno c’era una sosta e ci veniva dato un mestolo di zuppa di rape. C’è chi sorseggiava quella brodaglia lentamente per farla durare più a lungo e chi invece la trangugiava in fretta perché non resisteva un minuto di più. Chissà cosa avremmo fatto per averne un altro mezzo mestolo, tanta era la nostra insaziabile fame. (…)

La signora Bauer fu liberata nei pressi Theresienstadt il 9 maggio 1945 dall’esercito sovietico che avanzava verso ovest. Suo padre, suo fratello e altri membri della sua famiglia morirono nel campo di Auschwitz.GuruKonk


Strisciando verso la Svizzera
testimonianza di Fabio Levi

Sono arrivato in Svizzera di notte, al buio. Scivolando giù dalla discesa sono rotolato con la valigia cadendo su un prato. In quel momento sono stato abbagliato da una luce, come fosse quella di un faro dell'automobile, e una voce ha detto: “chi va là, chi va là”. I soldati svizzeri parlavano italiano e mi hanno chiesto: “chi sei?”. Ho spiegato loro che ero scappato dall'Italia.

Mentre mi accompagnavano al Comando, in fondo al paese vedevo le luci, le automobili che circolavano coi fari accesi, e mi pareva d'impazzire. In Italia da ormai quattro anni, per paura dei bombardamenti, per le strade non c'era nessuna luce. Chi si ricordava più com'era il mondo quattro anni prima? Il giorno successivo al mio arrivo in Svizzera ho visto un soldato che mangiava una banana. Per noi era impensabile perché le banane stavano in Africa e da noi, in Italia, non arrivava più niente. Non c'era più neppure il pane bianco. Gustarlo nuovamente mi sembrava impossibile. Forse ero arrivato in Paradiso?

Prima di smistarmi gli svizzeri m'interrogarono. Un sergente mi chiese per quale ragioni fossi fuggito laggiù. Gli risposi che ero ebreo e lui pretese il certificato. Che follia! In Italia se avessi dimostrato di essere ebreo sarei finito male, in Svizzera invece mi chiedevano un certificato. Ho sorriso, ero finito in un Paese “normale” e in quegli anni non era certo cosa da poco. In quel momento capii di essere in salvo.



Nell'immagine: le stemma usato per “marchiare” gli ebrei.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo guru, hai fatto bene a ricordare l'olocausto senza dire le solite banalità! Un paio di testimonianze dicono di più rispetto alle scemenze che ho sentito oggi in TV!

Anonimo ha detto...

Bravo randy, bravo guru! Oggi ho visto servizi 'strappalacrime' sui campi di concentramento che non facevano altro che ripetere in modo stucchevole banalità trite e ritrite!

La memoria fine a sé stessa non conta nulla! I ricordi servono se sono mezzi per decifrare il presente e per accorgerci che le atrocità contro gli esseri umani vengono ancora commesse!

Nell'ex Birmania, nel Darfur, in Arabia Saudita, in Cina, nel 'Corno d'Africa' ci sono persone che soffrono inenarrabili atrocità OGGI! Queste cose vanno dette nel giorno della memoria ma a nessun direttore di TG è lontanamente balenata una simile idea!

Buona serata a tutti!

Anonimo ha detto...

GRANDE MAX!!!!!!

Anonimo ha detto...

Già, sono anche io impressionata dal commento di max!

Qualcuno ha notizie di pom?


Ciiiiaaaaaoooooooo.......

Anonimo ha detto...

complimentissimi a tutti!!! é giusto ricordare per rendersi conto di tutto ciò che ancora oggi accade ma che é PIÙ FACILE FAR FINTA CHE NON ESISTA... altro che andare a vedere il processo dei Romano...

buona serata a tutti cari amici!!!
baci baci...

Anonimo ha detto...

...dimenticate la CIA, i voli segreti...le torture in Egitto (quanti di voi ci vanno in vacanza)...guantanamo (Ndr. vedi post di nn molto tempo fa)...

...la memoria é un fatto e come tale deve essere e restare fine a se stesso...e questo anche nel rispetto di coloro che lo hanno vissuto...

...l'insegnamento che se ne trae può aiutare a perdonare e migliorare, ma la certezza del fatto é il riconoscimento dell'orrore subito...

...ricordare senza interpretare é l'unico modo per preservare credibilità ad un fatto.

Anonimo ha detto...

GRANDE POM!!!!!

Anonimo ha detto...

Non sono molto d'accordo.

Anonimo ha detto...

GuruK, noto che non cadi mai nella retorica! E' una delle cose che apprezzo maggiormente di te perché in questo modo tratti noi utenti del blog con rispetto e intelligenza... Non capita spesso di sentirsi trattati da persone intelligenti quando si fa parte di un pubblico (né in televisione né su internet, ecc...)
Saluti, Cloppete79

GuruKonK ha detto...

Grazie mille Cloppete79!

In effetti cerco di togliere dai miei post l'aria di supponenza che a volte mi infastidisce quando navigo tra i miei blog preferiti.

Comunque ti do anche io il benvenuto sul blog! I tuoi commenti saranno sempre più che benvenuti!

Un saluto a tutti!

Anonimo ha detto...

....e bravo cloppete79....

Hai proprio ragione, il nostro guru è davvero un grande!

Mi piace molto il fatto che con i suoi post si limita a introdurre un argomento e a porre quesiti. Poi lascia a noi la possibilità di trovare le risposte senza ingerenze nell'area dei commenti! Guardate che non è una cosa che si trova dappertutto!

Ciiiiaaaooooooo..... a tutti!

GuruKonK ha detto...

Ecco... sono ufficialmente commosso...