domenica 6 gennaio 2008

Delitti esemplari (7.a parte)


Come ogni domenica torna la rubrica “Delitti esemplari”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno l’hanno apprezzata nelle edizioni precedenti. Come già sapete, questi racconti di omicidi sono completamente disarmanti nella loro semplicità. Quando ci rendiamo conto che le motivazioni che spingono un essere umano a spegnere la vita di un suo simile, sono così ferocemente insignificanti, le nostre certezze vacillano inevitabilmente.

Vi ricordo ancora che “Delitti esemplari” è il titolo di un libricino (uso il diminutivo poiché si tratta di sole 70 pagine) scritto nel 1956 da uno scrittore spagnolo, poco conosciuto alle nostre latitudini: Max Aub. Si tratta di un ricco assortimento di “confessioni” di assassini, raccolte dall’autore nelle carceri che ha avuto occasione di visitare in più di venti anni, in Francia, Spagna e Messico.

E’ necessario ricordarvi che solo 2 confessioni (delle circa 90 raccolte) provengono da malati di mente diagnosticati. Come specifica Aub nella sua prefazione, “gli alienati mentali si rivelarono subito piuttosto deludenti. Da loro mi aspettavo i racconti più interessanti ma non fu così. Forse perché è proprio dietro la cosiddetta ‘normalità’ che si nasconde la più atroce delle follie .”.

Come già vi avevo detto nelle precedenti edizioni di “Delitti esemplari”, credo di aver trovato un comune denominatore che lega tra loro questi racconti di morte. Infatti, tutti gli assassini sembrano aspettarsi che l’interlocutore capisca (e approvi) il loro macabro punto di vista. In altre parole, sono tutti convinti che il crimine commesso sia stato un atto comprensibile e, in qualche modo, persino inevitabile.

Ancora una volta, vi invito ad acquistare questa opera letteraria; l’edizione economica della Sellerio potrebbe essere un piccolo, ma gradito, regalo per i vostri amici. La mia speranza è ancora la stessa da quando ho iniziato a pubblicare questa rubrica: forse, la comprensione di un omicidio, ci potrà aiutare a capire meglio l’oscura banalità del mondo in cui viviamo.

Ecco la settima serie di “Delitti esemplari”.

Delitto no. 31
Avevo ragione io! La mia teoria era inconfutabile. E quel vecchio trombone stava lì a negare col suo sorrisetto imperturbabile, neanche fosse lo Spirito Santo, e fosse dotato, per virtù carismatica, di una divina infallibilità. I miei argomenti erano ineccepibili, non facevano una grinza. E quel vecchio imbecille arteriosclerotico, con la sua barba sudicia, sdentato, con le sue lauree honoris causa tutte sulle spalle, me le confutava, fissato con le sue teorie ormai superate, vive solo nella sua mente anchilosata, nei suoi libri che nessuno ormai legge più. Vecchiaccio rammollito! Tutti gli altri tacevano vigliaccamente davanti alla boria sprezzante del maestro. Oramai non servivano più argomenti, visto com’era deciso a distruggere le mie teorie con il suo sorrisetto sardonico. Come se io fossi un intruso! Come se difendere qualcosa che andava oltre la portata del suo cervello in decomposizione fosse un insulto alla scienza che lui, ovviamente, rappresentava. Finché non ne potei più. Mi fece uscire dai gangheri. Gli detti il campanello in testa. Il brutto fu che il batacchio gli si conficcò nella fontanella. Non s’è perduto molto, compresi i suoi occhi di pesce fradicio, rossastri, smorti.

Delitto no. 32
Mi disse che quell’affare non lo interessava. Non vedo perché io debba spiegare fatti personali che non hanno niente a che vedere con questa storia. Ma lui mi assicurò che poteva comprare quei calzini di lana più a buon mercato. Non era possibile: io glieli offrivo a prezzo di costo! Glieli davo in liquidazione perché avevo bisogno di quei soldi con grande urgenza. E lui daccapo a dirmi che poteva comperarli a 2 e 50 di meno alla dozzina. Era una bugia assurda. E bisognava vedere con quanta sicurezza, con quanta serietà stava lì ad affermarlo, mentre fumava un sigaro puzzolente. Lo abbattei con il peso da due chili che stava sopra il bancone.

Delitto no. 33
Lo uccisi perché era più forte di me.

Delitto no. 34
Lo uccisi perché ero più forte di lui.

Delitto no. 35
Scivolai e caddi. Credo fosse stata colpa di una buccia d’arancia. C’era gente, e tutti si misero a ridere di me. Soprattutto quella del chiosco di fiori, che mi piaceva tanto. Non so bene cosa mi accadde. La pietra la colpì proprio in fronte, tra i due sopraccigli: ho sempre avuto un’ottima mira. Cadde a gambe larghe, tra i suoi fiori in mostra.



Libri, idee regalo: Edizioni Sellerio (novità del mese)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa serie di delitti mi è piaciuta in modo particolare! Credo che possa essere un valido manifesto di tutta la rubrica!

Buona serata a tutti!

Anonimo ha detto...

Da paura!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao amiciiiii...... un bacioneeee.....

;-)))

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!

Fino a poco fa mi era impossibile accedere al blog! Non si è trattato di un problema della mia connessione perchè su altri siti potevo navigare normalmente! Potete dirmi se è successo anche a qualcun altro? Grazie!!!!!

Anonimo ha detto...

Eccomi.... anche io ho avuto un problema simile!!!! Quando tentavo di accedere a questo sito mi usciva una schermata che diceva che il Blog non esiste!!!!! Mi ero spaventato, pensavo che gurukonk si fosse stancato di noi e avesse cancellato il blog!!!!!!!

Grande guru, tu sai cos'è successo?

Saluti a tutti!!!!!!!

GuruKonK ha detto...

Ciao gente!

Non so proprio cosa dirvi... Io mi sono collegato al Blog verso le 10:30 e verso le 16 e in tutti e due i casi non ho avuto problemi. Qualsiasi cosa sia successa credo sia imputabile ad un piccolo errore (ora risolto) di Blogger.com!

Vorrei poi rincuorare Randy81: NON ho nessuna intenzione di chiudere questo Blog, mi diverte troppo! Quindi state tranquilli, se voi vorrete continuerò ad assillarvi su queste pagine ancora per molto!

Un abbraccio, bye bye!

Anonimo ha detto...

Allora.... ricapitolando.... C'è chi uccide perchè è più forte della vittima ma c'è pure chi uccide perchè la vittima è più forte di lui.....

Mmmmmmmmmmhhhhhh....... Credo che in tutto ciò ci sia qualcosa di strano ma non riesco a capire di cosa si tratta.....
Acciderbolina...mi fuma il cranio.....