venerdì 14 marzo 2008

La logica della tortura


Le fotografie dei soldati statunitensi intenti a umiliare e terrorizzare prigionieri inermi nel carcere iracheno di Abu Ghraib, diffuse nel corso del 2004, hanno scioccato il mondo intero. Ma le azioni riprese dalle fotocamere non erano aberrazioni isolate né “atti di poche mele marce”, come li chiamò il George W. Bush. Infatti, in questi anni molte associazioni internazionali avevano denunciato casi del genere in Afghanistan, in Iraq, a Guantánamo Bay e in molte basi segrete anche in Europa. In un rapporto diffuso oggi, Amnesty International ha rivelato ulteriori dettagli sulla crudeltà e l’illegalità del programma CIA di detenzioni segrete e sparizioni forzate, autorizzato nuovamente dal presidente Bush nel giugno 2007.

Le informazioni provengono dalla testimonianza di un detenuto che ha accettato di parlare solo con Amnesty International: si tratta di uno yemenita di 31 anni, Khaled Abdu Ahmed Saleh al-Maqtari, rilasciato recentemente dopo un lungo periodo di detenzione segreta. Inizialmente “detenuto fantasma” nel carcere iracheno di Abu Ghraib, è stato trasferito in una prigione diretta dalla CIA in Afghanistan e, da lì, in località segrete, dove ha trascorso due anni e mezzo in completo isolamento, senza accusa, senza processo e senza accesso ad una procedura equa. Nel suo colloquio con Amnesty International, ha denunciato numerosi episodi di tortura e di altri maltrattamenti.

La testimonianza di Khaled al-Maqtari getta maggiore luce sulla condotta illegale degli Usa nella “guerra al terrore”. Nonostante abbia riferito di essere stato sottoposto a crimini internazionali, come la sparizione forzata e la tortura, le sue denunce non sono mai state indagate. La segretezza che circonda il programma va di pari passo con la completa assenza di responsabilità penale” ha dichiarato Anne Fitzgerald, di Amnesty International.

Khaled al-Maqtari fu arrestato nel gennaio 2004 a Fallujah, Iraq, nel corso di un’irruzione dell’esercito statunitense in un mercato nel quale si sospettava venissero vendute armi. Furono arrestate almeno 60 persone. Venne condotto, senza essere registrato, nella famigerata prigione di Abu Ghraib, dove divenne un “detenuto fantasma”. Lì, secondo il suo racconto, fu picchiato, costretto a rimanere sveglio, sospeso a testa in giù in posizioni dolorose, minacciato coi cani, sottoposto a freddo intenso e ad altre forme di tortura.

In un’occasione, dopo essere stato picchiato da tre uomini all’interno di una piccola stanza, fu obbligato a rimanere nudo in piedi su una sedia, di fronte a un potente impianto di aria condizionata, tenendo in mano un’intera cassa di acqua minerale. Veniva periodicamente bagnato con acqua fredda, cosa che lo faceva tremare così tanto da non riuscire a rimanere in piedi. Khaled al-Maqtari ha inoltre raccontato di essere stato appeso per i piedi, con le braccia legate dietro la schiena, mentre una carrucola lo issava e lo abbassava verso la cassa dell’acqua.

Dopo nove giorni di durissimi interrogatori ad Abu Ghraib, Khaled al-Maqtari fu caricato su un aeroplano e portato in un centro segreto di detenzione gestito dalla CIA in Afghanistan, dove rimase altri tre mesi. I documenti di volo ottenuti da Amnesty International confermano che un jet di una “compagnia ombra” della CIA decollò dall’Aeroporto internazionale di Baghdad nove giorni dopo l’arresto di al-Maqtari, diretto verso l’Aeroporto Khwaja Rawash di Kabul.

In Afghanistan, secondo il suo racconto, Khaled al-Maqtari fu sottoposto a ulteriori torture e maltrattamenti, tra cui l’isolamento, l’obbligo di rimanere in posizioni dolorose, la privazione del sonno, l’annegamento simulato, l’esposizione a temperature estreme, l’incatenamento prolungato, la deprivazione sensoriale e il disorientamento, attraverso l’immissione costante nella sua cella di luci intense, musica ad alto volume ed effetti sonori.

Non era tanto la musica ma il rumore a terrorizzarmi, come in quei film della serie “Scream”... Ero terrorizzato, non c’erano i cani ma quel rumore... Ogni volta che cercavo di addormentarmi, colpivano la porta della cella in modo forte e violento” ha raccontato ad Amnesty International.

Quando la musica o gli effetti sonori cessavano, Khaled al-Maqtari tentava di parlare con gli altri detenuti. Calcolò che, nelle celle vicine, ve ne fossero una ventina tra cui Majid Khan, uno dei detenuti “di alto valore” trasferiti a Guantánamo Bay dai centri segreti di detenzione della CIA, nel settembre 2006.

Alla fine di aprile del 2004, insieme a un certo numero di compagni di prigionia, fu portato in un altro “buco nero” della CIA, forse in Europa orientale. Lì rimase per 28 mesi, prima di essere rinviato in Yemen, dove restò in carcere fino al maggio 2007.

Mai, nel corso di 32 mesi di detenzione, a Khaled al-Maqtari è stato detto dove si trovasse e perché. Non ha avuto accesso ad avvocati, parenti, funzionari del Comitato internazionale della Croce rossa o qualsiasi altra persona al di fuori di quelle che lo hanno interrogato e di quelle coinvolte nella sua detenzione e nei suoi trasferimenti. Tutto questo è una chiara violazione degli obblighi internazionali degli USA, il cui governo oggi ha di fronte a sé un caso di cui rispondere” ha proseguito Anne FitzGerald.

Khaled al-Maqtari è ora nello Yemen, alle prese con le conseguenze delle torture prolungate di ordine fisico e psicologico. Non ha ricevuto alcun risarcimento dagli USA, che devono ancora riconoscere la sua detenzione. Gli abusi che lo hanno colpito maggiormente, ha detto, sono stati gli anni di isolamento interminabile, la totale incertezza sul futuro, la costante sorveglianza delle videocamere e la segregazione dal mondo esterno, specialmente l’assenza di contatti con la famiglia.

Amnesty International chiede alle autorità statunitensi di porre fine all’uso della detenzione segreta; chiamare a rispondere i responsabili degli abusi commessi nell’ambito di questo programma; rendere noti i nomi, le situazioni e i luoghi di detenzione di tutte le persone imprigionate nel contesto della “guerra al terrore”; incriminare tutti coloro che sono ancora detenuti per un reato di accertata natura penale e processarli di fronte a un tribunale indipendente, oppure rilasciarli.

Come comprenderete, non voglio aggiungere nulla a questo documento.

A domani, GuruKonK.



Fonte del documento: Amnesty International



Nell’immagine: l’interno del famigerato carcere di Abu Ghraib a ovest di Baghdad

10 commenti:

Anonimo ha detto...

No dai che porcheria! Ma queste persone non vengono neppure risarcite?

Anonimo ha detto...

Come possono essere risarciti? Se sono dei "detenuti fantasma" significa che gli USA non ammettono neppure di averli "rapiti" e arrestati!

Come già vi ho detto, ritengo gli USA il più grande paese del mondo. Purtroppo l'amministrazione Bush ha infangato l'onore della nazione! Spero che il prossimo presidente (chiunque esso sia) possa operare un drastico cambio di rotta!

Anonimo ha detto...

Oggi la ABC ha presentato un documento del Pentagono di 700 pagine che l'amministrazione Bush non voleva divulgare.

Si tratta di una raccolta di prove che dimostrano che tra Saddam e Al Qaida non c'è mai stato nessun tipo di relazione!

Questa teoria, come ricorderete, era stata usata per convincere l'opinione pubblica sulla necessità di invadere l'Iraq!

Insomma, l'Iraq non aveva nessuna "arma di distruzione di massa" e non aveva neppure nessuna relazione con Bin Laden e l'11 settembre! Eppure è stato invaso, distrutto, umiliato e depredato!

In una VERA democrazia il presidente che ha mentito volutamente al Paese per raggiungere degli obiettivi redditizi per lui, la sua famiglia e i suoi amici, dovrebbe essere DESTITUITO in tempi rapidi! Visto che questo non accade significa che gli USA non sono una VERA democrazia, nonostante tutto ciò che vanno blaterando!

Anonimo ha detto...

Hai ragione max, purtroppo. Quando ad un uomo di stato manca l'integrità diventa capace di qualsiasi bassezza!

Anonimo ha detto...

Credete davvero che con il prossimo presidente cambierà qualcosa? La speranza è una bella cosa ma credo che con McCain (che secondo me ha già la vittoria in tasca!) il trend che gli USA hanno adottato negli ultimi 8 anni rimarrà immutato!

Anonimo ha detto...

...ciao a tutti.... ho pensato molto a cosa potevo scrivere come commento, perchè l'idea del post mi era piaciuta molto!

Allora... è giusto parlare di casi del genere, anche perchè queste persone non devono rimanere sole con le gravi conseguenze (fisiche e mentali) della tortura!

...secondo me non è giusto che gli USA e la CIA continuino a fare quello che vogliono, infischiandosi delle regole, delle nazioni unite e del rispetto della dignità umana! E' proprio ora di finirla!

....non so dire se il nuovo presidente porterà un vero cambiamento, però sono sicura che se non lo farà gli USA perderanno la poca credibilità rimasta!

....ecco, questo è il mio pensiero.....

...un bacione a tutti!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Bravissima Angie!

Anonimo ha detto...

ciao ragazzi.

non so come la vedete voi, ma tutto ciò mi fa una tristezza infinita. Siamo nel 2008, e neppure per quella che si definisce la più grande democrazia del mondo la tortura riesce a diventare un tabù inviolabile. è davvero triste.

dov'è finita la nostra tanto decantata "civiltà" occidentale? è tutta qui la nostra grande democrazia?

Anonimo ha detto...

Attenzione attenzione!

Ieri Gurukonk non ha pubblicato nessun post! Visto che capita molto raramente, mi chiedo cosa avrà combinato....

Da quando ha aperto il blog ha sempre avvertito in anticipo quanndo non aveva la possibilità di aggiornarlo..... Visto che questa volta non l'ha fatto significa che
1) o è ammalato,
2) o ha passato un sabato sera folle e si è svegliato nel letto di una sconosciuta
3) o è uscito con Angie che lo ha distrutto a colpi di bottiglie vuote
4) o è stato rapito dalla CIA per chiarire i contorni dell'ultimo post

Voi che ne dite?

Ciao belli!

Anonimo ha detto...

....no no... gurukonk non era con me ieri sera, anche se con le mie amiche ho dovuto combattere duramente contro le bottiglie piene!

....hanno resistito a lungo, ma alla fine della serata sul tavolo erano rimasti solo cadaveri di vetro svuotati di ogni linfa!

....però randy ha ragione! è proprio strano che gurukonk non si fa vivo.......

...forse è stato davvero rapito dalla cia! noooo.....poverinoooo!!!!! dobbiamo avvisare subito amnesty international! bisogna fare pressione ai più alti livelli per ottenere la sua liberazione!!!!

....tieni duro gurukonk! riusciremo a salvartiiiii!!!!!!