sabato 8 marzo 2008

Drunkoressia


Un caro saluto a tutti gli amici del Blog. Nel Post che ho pubblicato ieri si parlava, tra le altre cose, di un nuovo disturbo alimentare che negli USA sta mietendo vittime tra le “teenagers”. I giornali americani hanno inventato il termine “drunkoressia” per definire una patologia non ancora ufficialmente riconosciuta dalla comunità medica, anche se risulta attualmente in osservazione. Ho ricevuto delle e-mail (grazie “Jack-Jack” per i consigli!) che mi chiedevano di approfondire questo argomento con un nuovo Post. Naturalmente cerco di soddisfare ed assecondare queste richieste con il massimo piacere e invito altri lettori a segnalarmi dei temi interessanti da trattare sul Blog!

Nella preparazione dell’edizione di ieri delle “Ordinarie follie”, avevo già scritto un intero Post dedicato alla “drunkoressia”. Purtroppo non sono stato abbastanza lungimirante per capire che questo argomento potesse suscitare un vostro così marcato interesse ed avevo finito per pubblicarne solo una piccola parte. Vista la mancanza di ieri, non mi rimane che pubblicare l’intero documento.


Drunkoressia: una nuova minaccia!

Ubriache e magre da morire: medici e famiglie negli USA sono in allarme per un nuovo disturbo alimentare che si aggiunge ai mille volti dell’anoressia. Il “New York Times” punta i riflettori su quella che i medici USA chiamano “drunkoressia”: la variante letale di chi smette di mangiare per poter bere di più (“drunk” in inglese, viene tradotto con “ubriaco”). Gli esperti di disordini alimentari hanno creato nuovi termini per definire le varie forme attraverso le quali il disagio dinnanzi al cibo diviene malattia: la “ortoressia”, ad esempio, in cui l’ossessione maniacale per gli alimenti sani porta rapidamente a smettere di mangiare. La “manoressia” (da “man”, uomo) è invece un tipo di anoressia maschile, di cui ha confessato essere stato vittima l’attore Dennis Quaid.

Ci sono donne che hanno il terrore di mettere un chicco d’uva in bocca ma non esitano a bere alcolici in grande quantità”, ha constatato Douglas Bunnell, direttore del Renfrew Center, una clinica privata per la cura dei disordini alimentari a Philadelphia.

È un fenomeno che Bunnell (tra l’altro ex presidente dell’Associazione Nazionale contro i Disordini Alimentari) ha riscontrato in molte ragazze: “L’ossessione per la magrezza, combinato con l’esempio di celebrità come Paris Hilton, Linsdey Lohan e Britney Spears fa sì che molte lo considerino un normale stile di vita, se non addirittura un trend alla moda”.

Una dieta del tipo “Slim Fast”, solo più divertente (secondo alcuni!), fino a quando le conseguenze del cocktail di abuso di alcol e diete estreme non comincia ad avere un costo pesantissimo per la salute.

Drunkoressia” non è ancora un termine medico ufficiale, ma si basa su un crescente numero di casi clinici di donne che si affamano per tutto il giorno per bilanciare le calorie che ingurgiteranno la sera sotto forma di alcolici.

Secondo uno studio citato di recente dalla agenzia ANSA, il 30% delle ragazze americane in età da college (quindi quasi una su tre!) è pronto a ridurre drasticamente quanto mette nel piatto pur di poter bere liberamente la sera con gli amici.

Le ragazze anoressiche e le bulimiche tradizionalmente evitano l’alcol come fosse la peste, a causa dell’alto contenuto calorico di vino, birra e superalcolici. Tuttavia alcune di loro cedono al bere perché un bicchierino calma l’ansia di dover mangiare oppure perché allevia il senso di colpa di aver mangiato troppo. Nei casi più gravi l’alcol diventa addirittura l’unica fonte di calorie della giornata! C’è poi chi beve e vomita: con l’alcol, sostengono gli esperti di disordini alimentari, è molto più facile liberarsi dal cibo ingerito. Ma dai?

Tra le varie le testimonianze raccolte e raccontate dal “New York Times” c’è quella di Judy Van de Veen, oggi 36 anni, che è diventata anoressica a 24 anni dopo essere stata bulimica a partire dai 16. Da bulimica Judy riusciva a mangiare un intero pacco di cereali da colazione per poi vomitarlo completamente. L’altra sua “attrazione fatale” erano pizza e cibi da “fast food”, con i quali era solita riempirsi lo stomaco prima di “liberarsi”.

Questa ragazza riusciva a spendere una media di 80 dollari al giorno per il cibo che avrebbe poi finito per vomitare. Dopo essere stata in cura sembrava guarita; purtroppo, poco tempo dopo, ha cominciato a fare uso di alcol e, per il timore di ingrassare troppo, ha smesso di mangiare. Quando il suo corpo si “ribellava” e costringeva Judy a mangiare, la ragazza si imbottiva di lassativi oppure praticava ore di intensa attività fisica che, nelle sue condizioni, risultavano oltremodo stremanti e debilitanti.

Una vita d'inferno. Ho cominciato a stare meglio quando mi sono iscritta ad un gruppo di “auto-aiuto” per smettere di bere. Ho ancora qualche problema con il cibo, ma negli ultimi due anni ho avuto una bimba che oggi ha 14 mesi ed ora sono incinta del mio secondo figlio. Avere loro e dovermene prendere cura mi aiuta a tenere un approccio al cibo più equilibrato e a lottare per una vita migliore”, ha dichiarato Judy Van de Veen al giornalista del “New York Times”.

Spero che questo Post abbia soddisfatto gli amici e le amiche che mi avevano chiesto di occuparmi della “drunkoressia”. Invito nuovamente tutti voi a segnalarmi gli argomenti di vostro interesse, sarò più che felice di dedicarvi un Post.

Vi ringrazio di cuore per la vostra attenzione e il vostro affetto.

Un abbraccio, GuruKonK.



Fonte dati: “Cocktail in hand”, di K. Starving, (New York Times 2 Marzo 2008)


Nell'immagine: quale preferite?

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie a te gurukonk! Sei stato molto gentile a rispondere al mio mail e pure a citarmi nel post!

Anonimo ha detto...

Bello il post! E' stato giusto riprendere questo argomento! Di queste cose non se ne parla mai abbastanza!

Un saluto e un benvenuto a Jack-Jack!

Ciao a tutti!!!

Anonimo ha detto...

Quoto il vecchio amico robiiii e saluto il nostro nuovo amico jack-jack!

Buonissima serata a tutti voi, bye bye!

Anonimo ha detto...

...é proprio vero che chi non ha i denti ha il pane e chi non ha il pane ha i denti...

Anonimo ha detto...

....in che senso pom caro?

...scusa scusa scusa ma questa volta non ti ho capito.... sarà perchè muoio di sonno?

saluto anche io jack-jack!

....baci baci a tutti....

Anonimo ha detto...

sul blog il tema dei disturbi alimentari lo abbiamo affrontato varie volte! comunque non riesco ancora a capire fino in fondo cosa spinga delle donne giovani e belle farsi così tanto male!

Anonimo ha detto...

ops.... ciao jack-jack! è sempre bello avere gente nuova che commenta il blog!

Anonimo ha detto...

La storia di Judy mi sembra emblematica!

80 dollari al giorno di spesa nei fast food significa un'enorme montagna di cibo!

E lei che si "ingozzava" solo per vomitare!

A dir poco una vita d'inferno, senza parlare delle conseguenze sulla salute!

Spero proprio che l'amore per i figli sia sufficente a non farla ricadere nella disperazione!

Ciao a tutti!

PS: do anche io il benvenuto a Jack-Jack! Anche a me piace quando arriva gente nuova sul blog!

Anonimo ha detto...

grazie grazie grazie grazie grazie della meravigliosa accoglienza!

era qualche settimana che scrivevo e-mail a gurukonk ma non avevo mai trovato il "coraggio" per scrivere un commento!

stupido vero?

comunque siete tutti fantastici e molto gentili!

ciao!

Anonimo ha detto...

Eccomi! Scusate il ritardo ma è stata una domenica lunghissima....

Jack-Jack ha proprio ragione: siamo a dir poco fantastici!!!!

:-))))

Ciao!

Anonimo ha detto...

Nella mia città almeno il 70% delle adolescenti e il30% delle ragazze soffrono di disturbi alimentari e i genitori sembrano andarne fieri per via della moda che c'è nella realtà carpigiana