lunedì 10 dicembre 2007

L'amore molesto


In questi ultimi giorni lo “stalking” è tornato prepotentemente d’attualità. In TV molte donne del mondo dello spettacolo, tra le quali Michelle Hunziker, hanno coraggiosamente rivelato di essere state oggetto di persecuzione da parte di uno o più ammiratori. Per le cosiddette “donne comuni”, invece, accanimento e vessazione provengono spesso da ex-partner o da corteggiatori respinti. Nella maggior parte dei casi non si arriva alla violenza fisica, tuttavia il fatto che non esistano ancora leggi specifiche rende davvero difficile arginare il fenomeno.

A volte, le donne di una certa età raccontano, con una punta di nostalgia, storie di corteggiamenti con appostamenti, pedinamenti (di lui), sospiri (di lei), sguardi a distanza (di entrambi). Solo dopo diversi mesi di “osservazione” l’uomo poteva dichiarare esplicitamente il suo interesse alla donna o alla famiglia di lei. Adesso un comportamento simile non potrebbe suscitare altro che ansia e paura. Il rischio che un pedinamento degeneri in un tentativo di violenza è alto ed aumenta ulteriormente se il molestatore ha qualche familiarità con la vittima. Ad esempio se è un “ex” o un corteggiatore bellamente respinto. Il fenomeno, nella sua forma più conclamata, è noto come “stalking”, ovvero “sindrome del molestatore assillante” oppure “inseguimento ossessivo”.

Il termine inglese “stalking”, deriva chiaramente dal linguaggio venatorio (letteralmente “fare l’appostamento”) ed indica quelle sequenze comportamentali che possono trasformarsi in forme di persecuzione in grado di limitare la libertà di una persona e di violarne privacy. Secondo gli esperti dell’Osservatorio Nazionale sullo Stalking, questo esecrabile fenomeno si compone di tre fasi specifiche.

La prima fase delle molestie comprende atti di sorveglianza e di controllo, con appostamenti, pedinamenti, inseguimenti e la raccolta di informazioni sulla vittima e sui suoi movimenti. La seconda fase ha inizio con tentativi ripetuti di entrare in comunicazione con il bersaglio, attraverso telefonate, sms, e-mail, o graffiti sui muri di casa. Solitamente questo stadio termina con l’invio di fiori e altri regali. La terza e ultima fase è fondata, naturalmente, sulla ricerca di un contatto diretto con l’obiettivo. In particolare si compone di visite a sorpresa, sotto casa o sul posto di lavoro. Il tutto accade in un folle crescendo che può giungere fino alle minacce di violenza, alla violazione di domicilio, alle aggressioni sessuali e, perfino, all’omicidio. A questo proposito le statistiche parlano chiaro: in Italia , il 33% degli omicidi premeditati hanno avuto come preludio tutte le fasi di “stalking” che ho descritto in precedenza.

Il “molestatore assillante” o “stalker” è in genere di sesso maschile, tuttavia anche donne affettivamente dipendenti possono cedere alla tentazione di perseguitare un ex-partner. In generale il persecutore può essere uno sconosciuto incontrato per caso, un conoscente, un collega, un familiare oppure, più frequentemente, proprio un ex-partner. Nella maggior parte dei casi, le vittime dello “stalking” sono donne di età compresa tra i 18 e i 24 anni, mentre la fascia tra i 35 e i 45 anni subisce principalmente vessazioni da un partner abbandonato. Purtroppo, è necessario sottolineare che proprio gli atti di violenza sono la prima causa di morte per la popolazione femminile italiana di età variabile tra i 15 e i 45 anni.

Gli studi sul profilo psicologico del molestatore rivelano che non esiste una categoria diagnostica precisa, anche se la coazione a ripetere i comportamenti persecutori fa pensare ad un disturbo di tipo ossessivo compulsivo. Le motivazioni per cui lo “stalker” agisce sono più chiare: per stabilire una relazione (il corteggiatore incompetente), per manipolare o esercitare un controllo sulla vittima (il manipolatore) o recuperare una relazione (il dipendente affettivo), per vendicarsi dei torti subiti (il risentito), per molestare sessualmente (il predatore).

L’Osservatorio Nazionale sullo Stalking, fondato nel 2002, raccoglie i dati rilevati sul territorio mediante la distribuzione di questionari, inoltre realizza progetti di prevenzione primaria tra i giovani. A fine 2007 si concluderà una ricerca condotta in collaborazione con il Centro Nazionale Minori su un campione di 1'000 studenti italiani delle scuole medie superiori, correlato con un campione analogo di studenti polacchi. L’analisi cercherà di individuare le indicazioni psichiche e comportamentali delle molestie assillanti. Sensibilizzare al problema, in modo da riconoscerne i primi segnali, è come sempre la migliore forma di prevenzione e difesa.


Per altre informazioni relative al tema dello stalking:
- pagina su questo fenomeno della rivista online "
Benessere"
-
home page dell'Osservatorio Nazionale sullo Stalking
-
ricca scheda a cura della Dr.ssa Catalli e del Dr. Milone

Immagine tratta da
www.stalkers.info
Origine dei dati: edizione online di "La Stampa"

8 commenti:

Anonimo ha detto...

La cronaca ultimamente è piena di casi di stalking che si sono conclusi con un omicidio! Anche se la vittima si rivolge ai carabinieri non riesce comunque a risolvere il problema!

GuruKonK ha detto...

Ciao Randy!!!

Uno dei problemi è che non esistono leggi specifiche che permettano alle forze dell'ordine di intervenire in modo risolutivo.

Se una vittima di stalking denuncia il suo persecutore, può ottenere (nel migliore dei casi) una semplice ordinanza restrittiva, il tutto dopo anni di lotte giudiziarie. Ovviamente in quel lasso di tempo lo stalker potrebbe già averle rovinato la vita!

Negli USA, invece, lo stalking è diventato un reato specifico; ma solo perchè le donne perseguitate erano star di Hollywood che, tramite i loro agguerriti avvocati, hanno fatto una enorme pressione sullo Stato della California, che ha così istituito il reato di "molestia ossessiva"...

Per ottenere la stessa cosa anche da noi bisognerà aspettare che una donna della "star system" finisca vittima di un corteggiatore folle?
Spero proprio di no!

Buona serata a tutti! Ciiiaaaooo...

Anonimo ha detto...

Ha ragione Randy81! Ci sono stati casi in cui la vittima ha denunciato a più riprese un suo ex che la molestava da tempo ma non ha ottenuto NIENTE!

I carabinieri sono intervenuti solo quando il molestatore l'aveva già uccisa! Queste cose non dovrebbero succedere in un paese civile!

Anonimo ha detto...

Non capisco bene una cosa... se un uomo chiama la sua ex 15 volte al giorno e a volte la segue per controllare se si vede con qualcuno, è un reato? Ve lo chiedo solo perchè non me ne intendo di queste cose...

Buona serata, ciao!

Anonimo ha detto...

Bella domanda AJ!
Credo che diventi reato quando la "pressione" esercitata sulla ragazza sia tale limitarla nelle sue libertà individuali. Non sono un esperto, quindi fatemi sapere se sbaglio!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao....non so dire se max ha ragione....però vi posso raccontare una cosa che mi è successa. Per circa 4/5 mesi un mio 'ex' non la smetteva di telefonarmi (anche di notte) e ovunque andassi con le mie amiche 'per caso' c'era sempre anche lui! Ho dovuto anche cambiare numero al cellulare! Per fortuna non è successo niente di grave, però la cosa mi aveva un po' spaventata... forse non c'era motivo di agitarsi però se ne sentono tante di brutte storie e io avevo preferito chiedere a mio fratello di parlare con il mio 'ex', e era finito tutto così...

Vi auguro una buona serata!!!! Un bacione a tutti!

GuruKonK ha detto...

Grazie mille Angie, per aver condiviso con noi la tua esperienza!

Non ti so dire se c'era davvero motivo di preoccuparsi, però hai ragione quando dici che di brutte storie se ne sentono tante. Credo proprio che tu abbia fatto bene a coinvolgere tuo fratello.

Buona giornata!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! Sullo stalking non ho molto da dire, è un argomento che conosco poco.

Però credo che quando veniamo abbandonati da una persona che amiamo profondamente è davvero difficile rassegnarsi.

Commentando il post di domenica abbiamo detto che nelle giuste condizioni tutti noi siamo potenzialmente capaci di uccidere. A maggior ragione credo che ognuno di noi possa diventare un 'molestatore' se non si rassegna di avere perso un amore importante!

Buona serata!