domenica 9 dicembre 2007

Delitti esemplari (3.a parte)


Come ogni domenica, torna la rubrica “Delitti esemplari”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno l’hanno apprezzata nelle edizioni precedenti. Come già vi avevo accennato, questi racconti di omicidi sono completamente disarmanti nella loro semplicità. Quando ci rendiamo conto che le motivazioni che spingono un essere umano a spegnere la vita di un suo simile, sono così ferocemente insignificanti, le nostre certezze vacillano inevitabilmente.

Vi ricordo ancora che “Delitti esemplari” è il titolo di un libricino (uso il diminutivo poiché si tratta di sole 70 pagine) scritto nel 1956 da uno scrittore spagnolo, poco conosciuto alle nostre latitudini: Max Aub. Si tratta di un ricco assortimento di “confessioni” di assassini, raccolte dall’autore nelle carceri che ha avuto occasione di visitare in più di venti anni, in Francia, Spagna e Messico.

Questo è un materiale di prima mano: trasferito direttamente dalla bocca degli assassini alla carta del mio taccuino, sfiorando appena l’orecchio. Confessioni senza storia: chiare, confuse o dirette, non hanno altro scopo che spiegare l’umano furore. Certamente mi furono fatte con una precisa intenzione, quella di riaccostarsi a Dio e sfuggire così il peccato. Gli uomini sono esattamente come furono creati, e volerli ritenere responsabili di ciò che, d’un tratto, li spinge ad uscire da se stessi è una pretesa che non condivido…”. Così Max Aub racconta l’opera in una prefazione breve ma molto efficace.

E’ necessario specificare di nuovo che solo 2 confessioni (delle circa 90 raccolte) provengono da malati di mente diagnosticati. Come specifica Aub nella sua prefazione, “gli alienati mentali si rivelarono subito piuttosto deludenti. Da loro mi aspettavo i racconti più interessanti ma non fu così. Forse perché è proprio dietro la cosiddetta ‘normalità’ che si nasconde la più atroce delle follie.”.

Come già vi avevo detto, credo di aver trovato un comune denominatore che lega tra loro questi racconti di morte. Infatti, tutti gli assassini sembrano aspettarsi che l’interlocutore capisca (e approvi) il loro macabro punto di vista. In altre parole, sono tutti convinti che il crimine commesso sia stato un atto comprensibile e, in qualche modo, persino inevitabile.

Ancora una volta, vi invito ad acquistare questa opera letteraria; l’edizione economica della Sellerio potrebbe essere un piccolo, ma gradito, regalo di Natale per i vostri amici. La mia speranza è ancora la stessa: forse, la comprensione di un omicidio, ci potrà aiutare a capire meglio l’oscura banalità del mondo in cui viviamo.

Ecco la terza serie di “Delitti esemplari”.

Delitto no. 11
Questo mi secca: che voi crediate che non mi fossi accorta del semaforo. Invece sì. Mi fermai, anche se nessuno può testimoniarlo. Io frenai, e l’auto si fermò. Subito dopo si accese il verde ed io proseguii. La guardia fischiò, e io non mi fermai perché non potevo certo pensare che fosse per me. Mi raggiunse subito con la sua motocicletta. Mi parlò in malo modo: ”Cosa crede, perché è donna, che il Codice della strada sia fatto solo per chi porta i pantaloni?”. Gli assicurai che allo stop mi ero fermata. Glielo dissi, glielo ripetei. E lui, che se volevo avrei potuto evitare la multa… Mi ribellai. La bugia era così evidente che mi fece ribollire il sangue. So bene che non voleva più di 2 pesos, 3 al massimo. Mi sta bene pagare una piccola tangente quando si è commessa un’infrazione, oppure se si cerca un favore. Ma in quel caso lui era in piena malafede. Io avevo rispettato i segnali! E poi il tono: siccome sapeva di aver torto era andato in bestia. Aveva visto una donna sola ed era sicuro di spuntarla. Io tenni duro. Ero decisa ad andare al Comando di Polizia e piantare una grana. Io ero passata con la luce verde! Mi guardò sornione, si piazzò davanti alla macchina e cominciò a prendere il numero di targa. Non so di preciso cosa successe, ma quell’uomo non aveva alcun diritto di fare quel che stava facendo: avevo ragione io! Furibonda misi in moto e partii di scatto…

Delitto no. 12
La squartai dal basso in alto, come una pecora, perché guardava indifferente il soffitto mentre faceva all’amore.

Delitto no. 13
Ancora un pochino”. Non potevo dire di no, e io non posso soffrire il riso. “Se non ne prende ancora un pochino dovrò pensare che non le piace”. Non ero in confidenza con quella famiglia. Dovevo assolutamente ottenere un favore, e c’ero quasi riuscito. Ma quel riso… “Ancora un po’!” continuava a dire, “un pochino ancora!”. Ero imbarazzato. Sentii che stavo per vomitare. Non c’era altro da fare, e lo feci. La povera signora restò con gli occhi sbarrati, per sempre.

Delitto no. 14
A voi non è mai venuta voglia di eliminare uno di quei venditori di biglietti della lotteria, quando diventano noiosi, insistenti, supplicanti? Io l’ho fatto, a nome di tutti!

Delitto no. 15
Erano tre anni che ci morivo dietro. Finalmente avevo un vestito nuovo. Un abito chiaro, come l’avevo sempre desiderato. Avevo risparmiato, lira su lira, e finalmente eccolo qua: con i suoi bei risvolti alla moda, i pantaloni ben stirati, gli orli non sfilacciati… E quell’omaccio grosso, sordo, schifoso, forse senza volere, lasciò cadere la cicca del suo sigaro e me lo bruciò. Gli fece un buco orrendo, nero, coi bordi color caffè. Gli infilzai la forchetta nella gola. Ci mise parecchio a morire.


Libri, idee regalo: Edizioni Sellerio (novità del mese)

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sempre la rubrica racconta fatti raccapriccianti! E' davvero spaventoso vedere quanto poco possa valere la vita di un essere umano!

Buona serata a tutti!

Anonimo ha detto...

Vi ho già detto in passato come la penso a riguardo della pena di morte! Se leggete bene tutte le testimonianze che gurukonk ha pubblicato con questa rubrica, vi accorgerete che nessuno di questi assassini riesce a rendersi conto di aver commesso un'atrocità! Quindi mi chiedo, come si può anche solo pensare che individui del genere siano recuperabili? Gente come questa NON può essere reintrodotta nella società civile! Se la pena capitale non è applicabile, allora non rimane che l'internamento a VITA!!

Anonimo ha detto...

...ma se in realtà fossimo tutti così? E se bastasse un problema che ai nostri occhi é di vitale importanza a farci perdere il senso della misura portandoci a commettere efferati crimini?

...loro hanno solo trovato ed applicato la soluzione che ritenevano appropriata...senza quindi provare rimorso o rimpianto...

Anonimo ha detto...

Quello che dice pom è molto interessante: siamo tutti potenzialmente capaci di uccidere per qualcosa che noi riteniamo importante ma che il resto del mondo giudica insignificante?

Onestamente io non lo so. Però da questa ottica capisco bene quello che scrive gurukonk nel post, e cioè che 'Quando ci rendiamo conto che le motivazioni che spingono un essere umano a spegnere la vita di un suo simile, sono così ferocemente insignificanti, le nostre certezze vacillano inevitabilmente.' (ho fatto copia e incolla perchè sono pigro!)

In effetti su questo argomento non ho più molte certezze...

Auguro a tutti una buona serata!

Anonimo ha detto...

Ma dai...è spaventoso pensare che tutti noi siamo capaci di uccidere per una ca..ata! Io non ci credo!

Ciiiiaaaooooo....

GuruKonK ha detto...

Secondo me PoM ha colto perfettamente nel segno!

Forse, il senso che Max Aub voleva dare a "Delitti esemplari" è proprio questo: tutti noi siamo dei potenziali assassini, basta venire colpiti nel punto giusto al momento giusto!

Non importa se nessun altro riuscirà mai a capire le nostre motivazioni: per noi, quella provocazione in quel preciso momento, è stata una ragione sufficiente per spegnere una vita!

Vi devo di nuovo ringraziare perchè i commenti che lasciate sul blog sono la motivazione che mi spinge a tenerlo aggiornato!

Buona serata a tutti!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ciiiiaaaaooooo....sono un po' perplessa....come aj styles non riesco a credere che dietro a qualsiasi persona si può nascondere un assassino... spero davvero che non sia così...

Un bacione a tuttiiii!!!!!

GuruKonK ha detto...

Buongiorno a tutti!

Volevo lanciare un appello privato alla signorina 'uzza: perchè non scrivi più neppure un commento??!!??

Questa è cattiveria allo stato puro!!!

Anonimo ha detto...

gurukonk, pom e stilo hanno proposto una gran bella chiave di lettura! Però se ciò che loro dicono fosse vero, questi omicidi sarebbero ancora più spaventosi!

Ciao!!!!!

Anonimo ha detto...

eccomi!!! sono viva!!!
e anche secondo me ha ragione pom....il numero 11....mi sono messa molto nei panni della donna...riesco quasi a capirla. mi vergogno a dirlo ma é così!!! sono convinta che siamo tutti potenzialmente dei mostri e c'é solo da sperare che qualcuno non trovi mai il nostro punto debole ed oscuro.......ma potremmo anche essere inconsapevolmente noi a toccare il punto di un altro...............

ciaoooo baci con bacilli d'influenza!

GuruKonK ha detto...

Ciao 'uzza! E' un piacere riaverti sul blog!

Però ti avverto, se dovessi beccarmi i bacilli che mi hai inviato, non esiterò a trasmetterti via e-mail un potente virus!!!

Baci!!!

Anonimo ha detto...

EEEEHHHTCIÙÙÙ!!!!!!

GuruKonK ha detto...

Ciiiaaaooo sssympathyyy...